Tu sei qui: PoliticaFondazione Ravello: per sindaco Di Martino è «la resa dei conti». Duro attacco a Vuilleumier
Inserito da (redazionelda), mercoledì 25 gennaio 2017 17:14:58
«Il profondo rispetto che nutriamo, per l'Istituzione Comune in primis, e per la Magistratura poi, ci aveva indotto a tacere difronte agli atti posti in essere dai tre "rappresentanti" del Comune di Ravello in seno al CdI della Fondazione Ravello. Le loro dichiarazioni rese nel corso dei vari Consigli di Indirizzo, ma soprattutto il ricorso al TAR da loro presentato per l'annullamento di delibere adottate dal massimo Consesso Ravellese, il Consiglio Comunale, avrebbero meritato ben altro».
Così il sindaco di Ravello, Salvatore Di Martino, attraverso una nota trasmessa alla nostra Redazione, commenta l'ordinanza del TAR con cui ha respinto la richiesta cautelare avanzata dai rappresentanti del Comune di Ravello in seno al Consiglio generale d'indirizzo, Lelio Della Pietra, Giuseppe Liuccio e Gianpaolo Schiavo della delibera di Consiglio Comunale numero 46 del 24 settembre del 2016 con cui l'assise aveva approvato un disciplinare per la designazione, il controllo e la revoca dei rappresentanti dell'Amministrazione comunale negli organismi partecipati dall'ente locale.
«Oggi, all'esito del primo pronunciamento del TAR Salerno che ha respinto la loro richiesta di sospensiva del nostro provvedimento - avverte il primo cittadino - avvertiamo il dovere di stigmatizzare i comportamenti di questi Signori che hanno trattato, non i singoli Consiglieri Comunali, ma l'intera Cittadinanza, come il peggiore dei sodalizi del malaffare. La difesa dell'Istituzione Amministrazione Comunale di Ravello, nonché dell'intera cittadinanza che rappresentiamo, avrà dei costi; sono soldi dei cittadini di Ravello che qualcuno ha ritenuto di far spendere per la difesa non certo della democrazia, ma delle loro poltrone in un Organismo che, a giusta ragione, il Consiglio Comunale di Ravello ha giudicato negativamente sul piano dei risultati».
«Riteniamo - prosegue Di Martino - che sia giunto il momento di chiedere il conto a lor signori. Il conto in democrazia è uno solo: liberate quelle sedie che avete dimostrato di non saper occupare e, in ogni caso, avete dimostrato di usare non certo a favore della Cittadinanza di Ravello che, attraverso gli Organi democraticamente eletti, vi ha chiesto ben altro.
La condanna inappellabile va anche a chi vi ha nominato e, se non giuridicamente, almeno moralmente si deve intestare questo fallimento».
Di Martino non risparmia un duro attacco al suo predecessore, ritenuto il primo responsabile di questa situazione.
«E' doveroso che il Consigliere Vuilleumier chieda pubblicamente ai suoi referenti di dimettersi - esclama il sindaco - E' doveroso che egli si dimetta dal Consiglio di Indirizzo della Fondazione Ravello visto che ha avuto anche l'ardire di paventare il ricorso alla magistratura penale e contabile per quanto detto e deliberato dal Consiglio Comunale che, se non per la sua storia politica, almeno per la carica che ricopre, dovrebbe rispettare. Svolga il suo ruolo di Minoranza in seno al Consiglio Comunale di Ravello! Democraticamente e quotidianamente gli saranno ricordati i suoi fallimenti!»
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