Tu sei qui: PoliticaFondazione Ravello: Nicola Amato scrive a Felicori e propone figura dell'amministratore unico
Inserito da (redazionelda), mercoledì 26 giugno 2019 13:26:43
Il commissario straordinario della Fondazione Ravello, Mauro Felicori, si appresta a consegnare nelle mani del governatore De Luca il piano di "riordino" della Fondazione che prevede innanzitutto le modifiche statutarie col nuovo assetto nella governance dell’ente. Il manager bolognese, da noi intervistato pochi giorni fa, ha più volte aperto alle diverse realtà del paese, non disdegnando suggerimenti. Il consigliere di minoranza Nicola Amato, capogruppo di Ravello nel Cuore, ne approfitta per suggerire al commissario alcuni spunti interessanti, partendo dalla storia recente della Fondazione, con fatti e misfatti, prima di evudenziare le necessità della struttura dell'ente. Innanzitutto rendere i tre beni pienamente fruibili dal pubblico (Villa Rufolo, Palazzo Episcopio e auditorium "Oscar Niemeyer"), rivedere l’utilità di alcuni organi, snellire le procedure di amministrazionee prevedere la figura dell'amministratore unico.
Segue lettera integrale trasmessa da Amato a Felicori.
Facendo seguito all’intercorsa corrispondenza, nel prendere atto che gli impegni istituzionali non hanno permesso, ad oggi, un incontro con la parte politica che rappresento, ritengo doveroso, sottoporre all’attenzione della S.V. una riflessione e un contributo di idee sul nuovo corso della Fondazione in ambito statutario.
Quando ci si incammina nella creazione di un sodalizio istituzionale, sebbene ad indirizzo culturale, il presupposto iniziale, quello degli "obiettivi comuni", è dato da una serie di fattori, non ultimo la condivisione politica, su larga scala e, in parte, il rapporto amicale, vero propellente dell’iniziativa.
Spesso, però, le strade si dividono, e solo l’interesse superiore e collettivo possono riportare le cose sui percorsi inizialmente tracciati.
Le vicende che hanno portato al commissariamento oggi Le sono più che note, l’attenzione della politica è massima, come pure le tensioni con i rappresentanti istituzionali degli enti soci.
Noi abbiamo salutato con piacere la Sua nomina a commissario.
Con la stessa si sono ottenuti primi importanti risultati:
Ma la mission della Fondazione deve reggersi anche sul dopo Felicori, perchè il rischio di stagnazione è alto soprattutto quando la politica, quella sovracomunale e non solo, detta le regole della convivenza, se non dell’opportunità, intervenendo in tutti gli aspetti, soprattutto gestionali e di personale incaricato, spesso trincerandosi dietro all’aspetto (giuridico) privatistico della Fondazione.
Il j’accuse dell’avv. Della Pietra, di comune conoscenza, racchiude la sintesi del malessere che ha attraversato Fondazione Ravello negli ultimi anni!
Nei libri di storia della nostra città, i posteri avranno modo di leggere molte pagine dedicate alla Fondazione Ravello....
L’unico argine a quanto successo negli ultimi anni, è una Ri..Fondazione statutaria del sodalizio.
Il nuovo statuto, tenuta indenne la mission per la quale la Fondazione è stata costituita(Tutelare e valorizzare, in termini culturali ed economici, i beni di interesse artistico e storico situati nell'area del Comune di Ravello
Promuovere e coordinare iniziative culturali, scientifiche ed artistiche che facciano dei siti storico-artistici di Ravello la sede di manifestazioni di prestigio nazionale ed internazionale
Rendere detti beni pienamente fruibili dal pubblico, secondo modalità che ne consentano la migliore conservazione
Gestire - in conformità ai principi di efficacia, efficienza e trasparenza - i compendi di beni facenti parte del proprio patrimonio ovvero ad essa affidati o conferiti in uso), dovrebbe rivedere l’utilità di alcuni organi e snellire le procedure di amministrazione anche introducendo (eventualmente) la figura dell’amministratore unico con funzione delegate che pone in esecuzione gli indirizzi del Consiglio di Fondazione.
Di seguito alcuni suggerimenti.
Introdurre il Consiglio di fondazione, a carattere permanente, formato, unicamente, dai rappresentanti degli enti soci o loro delegati (uno per ente) con compiti di indirizzo e controllo (abolendosi di fatto il Consiglio di Indirizzo, che non pochi problemi di governance ha creato), con gratuità dell’incarico e rimborso spese.
All’interno del Consiglio di fondazione è nominato il Presidente del Consiglio di Fondazione Ravello, scelto tra i soci fondatori, al quale compete l’attribuzione del titolo di Presidente della Fondazione.
La carica rivestita, di mera rappresentanza, ha durata triennale e non può essere rinnovata valendo il principio dell’alternanza tra i soci.
Il Consiglio di amministrazione (qualora non si opti per un organo monocratico) è composto da max tre membri, di cui uno con compiti di Presidente, è nominato dal Consiglio di Fondazione, ha durata triennale e può essere rinnovato per pari durata.
La rappresentanza dell'ente verso l'esterno è attribuita al presidente dell'organo di amministrazione (o all’amministratore delegato).
Solo all’amministratore delegato è riconosciuto un compenso non superiore a quanto già attribuito al direttore o segretario generale. Negli altri casi l’incarico è a titolo gratuito con rimborso delle relative spese.
Per il funzionamento della Fondazione la direzione delle attività dell'ente può essere affidata ad un direttore o segretario generale, anche con poteri di rappresentanza.
L’organo di revisione, avente durata triennale, potrebbe essere monocratico e non collegiale, scelto, a sorteggio, da apposito elenco dei soggetti accreditatisi, ciò anche nel caso si opti per un collegio di tre membri.
Il Consiglio di Fondazione può nominare un comitato scientifico-culturale, con funzioni consultive, composto da esperti nel campo delle attività della fondazione. La nomina ha durata triennale ed è legata alla programmazione delle attività della Fondazione. L’incarico è gratuito con rimborso delle spese.
Per il funzionamento degli organi di cui innanzi si ritiene che le decisioni possano essere prese a maggioranza semplice, tranne che per la modifica dello Statuto.
A questo punto sarebbe necessario scrivere un intero capitolo sul personale e sulle modalità di assunzione, trasparenza, professionalità, etc... Mi limiterò agli incarichi di spessore.
Per gli incarichi di vertice, direttore o segretario generale, direttore dei vari dipartimenti e/o sezioni e responsabili della gestione dei beni, dovrebbe valere la formula dello spoyl sistem, in modo che il giudizio complessivo sulla gestione e sull’amministrazione sia legato ai risultati raggiunti.
Per queste figure non dovrebbero essere previsti contratti a tempo indeterminato, ma temporanei, con fissazione degli obiettivi, anche annuali, da raggiungere e stipendi predeterminati, oltre alla trasparenza assunzionale.
Questo, in parte, egr. dott. Felicori, il ns punto di vista al fine di superare l’immobilismo in cui versa la Fondazione (oltre che la litigiosità) e slegarlo, per quanto possibile, dall’occupazione costante e continua della politica oltre che a vederla fuori dal castello fortificato, ove si è rinchiusa facendone un baluardo inespugnabile.
Non senza evidenziare che il giudizio complessivo, da parte del nostro Gruppo politico, su Fondazione Ravello, dal 2002 ad oggi, non è certo positivo.
Poi, si ritiene debbano essere regolamentati i rapporti con l’Ente Comune di Ravello, la disponibilità della Sala Frau, l’utilizzo dei beni da conferire a Fondazione Ravello..., aspetti su quali vi dovranno essere approfondimenti e valutazioni di opportunità e di cortesia istituzionale.
Auspicando apposito incontro, per meglio spiegare quanto prospettato, La saluto cordialmente.
Nicola Amato
Capogruppo Ravello nel Cuore
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