Tu sei qui: PoliticaElezioni Regionali, Saviano: «Con De Luca c'è Gomorra»
Inserito da Davide Marciano (redazionelda), venerdì 8 maggio 2015 09:10:35
«Nel Pd e nelle liste c'è tutto il sistema di Gomorra, indipendentemente se ci sono o meno le volontà dei boss». L'affondo contro Vincenzo De Luca, durissimo, arriva da Roberto Saviano, intervistato da Huffington Post. Il noto scrittore ne ha anche per il Premier Matteo Renzi: il governo, a suo avviso, non avrebbe come obiettivo prioritario la lotta alla mafia.
«Il Pd nel Sud Italia - prosegue nella lunga chiacchierata con Alessandro De Angelis - non ha avuto alcuna intenzione di interrompere una tradizione consolidata. E cioè alla politica ci si rivolge per ottenere diritti: il lavoro, un posto in ospedale... Il diritto non esiste. Il diritto si ottiene mediando: io ti do il voto, in cambio ricevo un diritto.
Il politico - aggiunge - non dà visioni, prospettive, percorsi, ma dà opportunità in cambio di consenso. E De Luca, in questo, è uno che ci sa fare».
Inevitabile un passaggio anche sull'alleanza con Ciriaco De Mita e sull'ingresso nelle liste del centrosinistra anche di personaggi un tempo vicinissimi al fronte avverso: «De Luca ha capito che per vincere deve portare clientele, attraverso persone modeste, senza visione e deve togliere le clientele a Caldoro. Ecco: la guerra che si stanno facendo Caldoro e De Luca è tutta qui, sulle clientele, ed è per questo che De Luca ha avuto bisogno di De Mita.
Le liste di De Luca - precisa Saviano - non sono affatto liste con nomi nuovi e in nessun caso trasformano il modo di fare politica in Campania. Direi che ricalcano le solite vecchie logiche di clientele. E non c'è niente da fare. E' sempre stato questo e questo sarà: le liste si fanno su chi è in grado di portare pacchetti di voti».
Fa nomi e cognomi lo scrittore divenuto famoso con il libro Gomorra e da sempre uno dei principali divulgatori italiani quando si parla di criminalità organizzata: «È certamente quello di Natale (Enrico Maria, ndr) il nome più eclatante perché la sua famiglia è stata più volte accusata di essere in continuità con la famiglia Schiavone. Negli anni Novanta hanno avuto un ruolo nel mondo dell'imprenditoria grigia. Questa candidatura a dimostrazione che De Luca non sta affatto cambiando il modo di fare politica in Campania. Gli uomini di Cosentino che puntano al centrosinistra per vendetta contro Caldoro- continua nel suo j'accuse - ci sono sempre stati. Cosentino ha sempre considerato Caldoro uno dei responsabili della sua messa in crisi nel partito e quindi c'è sempre stato questo flusso apparentemente contrario a ogni logica».
La partita per le regionali pare essersi giocata, d'anticipo rispetto alla stessa campagna elettorale, sulla composizione delle liste, visti i tanti cambi di casacca registrati negli ultimi tempi. De Luca, dal canto suo, deve far conto anche con la Legge Severino e la condanna in primo grado per abuso d'ufficio che gli impedirebbe, stando così le cose, di sedere sulla poltrona di governatore, laddove eletto. Sono grattacapi di non poco conto tutti questi. La presa di posizione di Saviano, che già aveva comunque criticato le Primarie Dem, fa specie perché si tratta di un personaggio da sempre considerato vicino al Centrosinistra: almeno prima che il renzismo andasse a mettere mano alla tradizione di un popolo sempre più disorientato, svegliatosi quasi berlusconiano dopo anni di sterile anti-berlusconismo.
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