Tu sei qui: PoliticaElezioni Ravello, la lettera aperta del prof. Sorrentino ai tre candidati sindaco
Inserito da (redazionelda), martedì 28 settembre 2021 16:29:32
Riceviamo e pubblichiamo lettera aperta a firma del professor Salvatore Sorrentino, già sindaco di Ravello, rivolta a i tre candidati alla carica di sindaco di Ravello: Salvatore Di Martino, Paolo Vuilleumier e Ulisse Di Palma relativamente alle condizioni di alcune strade periferiche di Ravello. Segue testo integrale della lettera.
Cari amici,
premetto che
E vengo al dunque: vorrei conoscere le vostre intenzioni solo su tre dei problemi che soffre Ravello e cioè il completamento delle seguenti opere, incompiute da circa quarant'anni.
a: strada Castiglione-Ravello, completamento. Di certo non è degno di un paese civile, in particolare di Ravello, ciò che succede ancora oggi, specie durante la nostra per fortuna lunghissima stagione estivo-turistica, lungo la strettoia di Civita: venti minuti sotto il sole cocente per attendere il verde dopo il rosso; sì, 20 minuti, cronometrati; e sempre che ci sia un addetto all'apparecchiatura, altrimenti ... !!!!! E, siccome nei 40 anni entrano pure 5 anni di mia amministrazione, 1980-85, voglio spiegare qual era il problema allora.
La cosa non si poté fare perché la strada era classificata statale e, di conseguenza, doveva avere certi requisiti particolari che fu difficile ottenere, nei miei pur lunghi cinque anni. Oggi, essa è stata declassata a derelitta provinciale; fatto positivo, questo, per l'occasione, in quanto non deve più avere i requisiti di quel tempo: puo' essere molto più stretta, puo' avere qualche curvetta, anche qualche piccolo saliscendi. Ergo: la cosa si potrebbe facilmente concordare. Specie oggi, che
a) abbiamo tanti soldi dell'UE da spendere, specie nel Mezzogiorno, per il Recovery plan (mi piace chiamarlo così);
b) abbiamo una ministra per il Mezzogiorno nostra compaesana (o quasi), salernitana;
c) abbiamo un Ravellese Onorario, Ministro molto importante e influente in questo Governo (con un figlio di Ravello fra i suoi collaboratori);
d) abbiamo ancora un Presidente della Regione anch'egli salernitano, e ben addentro ai fatti e alle esigenze turistico-culturali di Ravello. A proposito di quest'ultimo punto, il d), non fidiamoci degli Studi di fattibilità, mi sa che fanno consumare inutilmente soldi e servono a dilatare a lungo i termini dei progetti(incarico, incontri per presentare i problemi, e, chi più ne sa ne metta, passano mesi e anni e, alla fine, le regole sono cambiate, le amministrazioni locali pure, con progetti diversi, non fosse altro che per far dispetto a quelli di prima, e... stop.
Occorre, a mio modo di vedere, intavolare rapporti diretti e personali con chi deve finanziare; senza troppe chiacchiere: presentare il progetto, chiedere che, finalmente, dopo 40 lunghissimi anni, sia portata a termine un'opera di vitale importanza non solo per Ravello, ma pure per Scala, Tramonti alta, i comuni tutti della Costiera, nei periodi di maggior afflusso turistico e, quindi, automobilistico
Vedrete che i soldi arriveranno!
2a: Strada interpoderale "San Cosma - Casarossi - Traversa - Pendola. Quest'opra fu cominciata nei primi anni '80 del secolo scorso, circa 40 anni fa! Essa, nell'85 era da poco iniziata, una serie di vicende, dopo di me, non voglio assolutamente cercare responsabilità, forse non sono nemmeno a Ravello, bensì a Roma, è passata per le amministrazioni Di Martino, Amalfitano, Imperato e pure Vuilleumier, fino al 2006, allorché fu celebrata la conclusione del primo tratto (e non voglio dire per merito di chi, certo pure di vari amministratori).
Bene. Cioè male! Da allora, nessuno si è mai preoccupato di portar avanti il progetto originario, approvato da tutti gli enti responsabili: comune, comunità montana, regione, autorità dei beni ambientali e paesaggistici. E i limoneti e i boschi ad essi adiacenti stanno andando all'abbandono, se non addirittura in rovina.
E questo, alla fin fine, potrebbe pure essere accettato: gli interessi non sono più rivolti all'agricoltura, non vale più la pena di spendere soldi per una strada che servirebbe a ben poco. Si puo' non essere d'accordo su una giustificazione del genere, ma ci potrebbe stare pure!
La cosa ASSURDA, ma veramente assurda, inconcepibile, incomprensibile, autolesionista è un'altra: un'altra, nel frattempo, amministrazione, non so, né devo io sapere, ha appaltato, non so se è il termine adatto, i lavori di smaltimento delle acque fognarie di alcune parti della Costiera. Fra questi ha ideato, attenzione, un impianto di sollevamento delle acque fognarie della nostra frazione Sambuco, dalla località Pendola, fino all'altezza del nostro Cimitero. E hanno già interrato il tubo di dette acque da giù alla Pendola fino al cimitero; cioè da quota sotto i 300 m slm fino a oltre 400 m slm, cioè 120-130 metri di sollevamento delle acque fognarie; e non so se pure piovane, come nel resto della nostra città.
Ma sapete quanto dovremmo spendere, in avvenire, per questo sollevamento? Io non sono in grado di fare di simili previsioni, ma immagino che saranno parecchie decine, se non centinaia, di migliaia di euro l'anno di energia elettrica.
Non basta. Già l'impianto di sollevamento, di per sé costa tanto. Aggiungiamo che:
Ma ci rendiamo conto?
Guardiamo come si risolverebbe questo gravissimo costosissimo problema: con una spesa certamente anche inferiore, si continuerebbe la costruzione della strada di cui stavamo parlando, lungo la quale si interrerebbe un tubo di acque fognarie normali, le quali, per caduta, senza alcun impianto, arriverebbero alla nostra località Rotonda, dalla quale già si diparte la rete fognaria nostra, realizzata all'epoca della mia seconda amministrazione.
Ci rendiamo conto? Lascio a voi la conclusione di questo punto della mia lettera; vi prego di illustrarla.
3a incompiuta: Strada interpoderale "SS 373 di Ravello (una volta!) - Torretta Marmorata - Zia Marta". Per la salvaguardia di tanti bellissimi (e abbandonatissimi) limoneti, che, dalla Torretta Marmorata, arrivano, attraversando Via Gradoni Santa Croce, alla vera Via Zia Marta, quella che nemmeno amministratori e Tecnici dell'UTC sanno dove si trovi, purtroppo: una zona bellissima e fertilissima di Ravello, divenuta ormai solo covo di topi e serpenti; oltre che di qualche campetto di fiorenti alberelli droganti.
Fine.
Mi piacerebbe avere le risposte durante i comizi che terrete in Piazza del Vescovado.
Cordiali saluti.
Salvatore Sorrentino
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