Tu sei qui: PoliticaElezioni 2016, Ravello nel Cuore c'è: «Non siamo possibile terza lista ma vera e sola alternativa»
Inserito da (redazionelda), lunedì 18 gennaio 2016 10:14:45
Come da tradizione, terminate le festività natalizie, a Ravello si guarda alla scadenza elettorale della prossima primavera per il rinnovo di Sindaco e Consiglio comunale.
Verosimilmente la data immaginata per l'election day dal Renzi è quella del 12 giugno ma non vi sono ancora conferme. Nella Città della musica saranno tre gli schieramenti in campo, a partire da Insieme per Ravello, capitanata dal sindaco uscente Paolo Vuilleumier, sfidato dall'ex sindaco, il sempreverde Salvatore Di Martino che ha acquisito da Ravello nel Cuore Salvatore Ulisse Di Palma. Con lui ha formato una nuova coalizione chiamata "Rinascita ravellese". Ravello nel Cuore, invece, rimasta orfana del muscolo più importante, si affida al cervello.
A guidare la compagine, che negli ultimi cinque anni ha svolto una qualitativa ma non sempre costante opposizione, è il consigliere Luigi Mansi con Nicola Amato, dirigente finanziario del Comune di Ravello che dopo la candidatura del 2011 (risultò il primo degli eletti di tutta la competizione) diede spazio a Mansi, il più giovane consigliere comunale di Ravello.
Mentre per "Rinascita ravellese" è Salvatore Di Martino il candidato sindaco con Di Palma capolista ed eventuale vice, in casa Ravello nel Cuore non è stata ancora sciolta la riserva. Sarà la base del gruppo, formato da una ventina di persone che si stanno consultando periodicamente, a scegliere.
«In queste settimane di festa appena trascorse - spiegano da Ravello nel Cuore in un comunicato - si è cercato, come da vecchia consuetudine, di screditarci e intorbidire le acque, per confondere e spiazzare chi ha scelto di voltare pagina.
Ma vecchi sistemi, ormai triti e ritriti, non funzionano più.
Per cui si ribadisce, con chiarezza: noi non siamo la "possibile terza lista", noi siamo la vera e sola alternativa politica, la via maestra, per il rinnovamento e, dunque, la "rinascita" di questo paese passa attraverso Ravello nel Cuore.
Dopo cinque anni di lavoro, svolto in consiglio comunale, il gruppo è già al lavoro per rinnovare e migliorare il programma che si andrà a proporre ai Ravellesi.
Il gruppo si sta allargando con i tanti Cittadini, per troppi anni rimasti ai margini, ma che tanto possono dare per la collettività: con loro daremo vita ad una squadra ancora più competitiva, coesa e preparata. La messa a regime delle intelligenze, delle capacità, soprattutto dei giovani, che tanto possono dare al territorio se messi nelle possibilità di farlo, con rispetto e meritocrazia, è alla base del nostro progetto.
Una politica nuova di impegno vero per questo paese: oggi le preoccupazioni di tutti i ravellesi, politici e non, devono essere rivolte a trovare soluzioni alle priorità, che sono soprattutto i giovani e il lavoro, l'ambiente, la sanità, l'agricoltura, la viabilità, la sicurezza, il disagio economico sociale in cui versano alcune famiglie ravellesi, nonostante la voce turismo ci pone tra i paesi ad alto reddito.
Temi questi spesso dimenticati negli ultimi anni a vantaggio di altre situazioni che, magari, regalano prime pagine sui giornali, ma che certo sono avulse e lontane dal paese reale.
Una fra tutte la vicenda "Fondazione Ravello" che negli ultimi anni ha assorbito tutte le energie della maggioranza e dei gruppi politici a discapito, come detto sopra, dei tanti problemi che andrebbero affrontati con passione e disinteresse.
A riguardo, se da un lato si ritiene positivo l'atteggiamento dei nuovi vertici della Fondazione nei confronti della selezione pubblica, dall'altro il timore che alcune pratiche clientelari continuino ci obbliga a stare bene attenti.
Auguriamo al nuovo segretario generale, il dott. Quaglia di riuscire a cambiare corso e di essere indifferente rispetto alle richieste che di certo arriveranno. Il nostro auspicio è che il nuovo Segretario generale, sempre per dare una impronta diversa alla gestione della cosa pubblica (sebbene la Fondazione sia un ente di diritto privato ma di fatto utilizza quasi totalmente fondi pubblici), che anche le nomine delle tante altre figure, professionisti e non, avvenga attraverso una selezione pubblica.
In ogni caso, prima di pronunciarci ed intraprendere azioni siamo in attesa di leggere, sul sito della trasparenza della Fondazione Ravello (è un obbligo di legge!), le modalità delle scelte effettuate, i contratti di lavoro sottoscritti e le motivazioni a base degli incarichi già dati e quelli a venire.
Non concordiamo con il Presidente Maffettone quando afferma che "bisogna separare la politica locale dalla Fondazione per decenza intellettuale", così come riportato sul Vescovado.
Il Comune di Ravello deve poter decidere delle scelte effettuate da Fondazione Ravello nell'interesse della collettività amministrata, soprattutto se porta in dono alla stessa l'Auditorium Oscar Niemeyer.
Qualora il ruolo del Comune di Ravello dovesse essere mortificato da interessi politici superiori (non locali) e da giochi di potere allora la Fondazione può cessare di esistere».
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