Tu sei qui: PoliticaDue progetti per la Costiera Amalfitana
Inserito da (redazionelda), martedì 12 maggio 2020 16:23:29
Due progetti per la Costiera Amalfitana: il restyling del water front di Maiori e una stazione marittima per Amalfi. Sono quelli proposti dall'ex sindaco di Furore Raffaele Ferraioli, già presidente della Comunità Montana "Penisola Amalfitana", senza dubbio tra i politici più illuminati della Costiera Amalfitana dell'ultimo mezzo secolo che sceglie Il Vescovado per illustrarli.
di Raffaele Ferraioli
RESTYLING DEL WATER FRONT DI MAIORI
Mi sia consentito esternare qualche mia idea di viandante che gode dell'andare a zonzo su e giù per la Divina, riflettendo, osservando, proponendo.
Questa volta "zonzo" è Maiori, la Reghinna Maior, quella della spiaggia più lunga, del lungomare più ampio, offeso dalla presenza di casermoni assolutamente estranei all'architettura tradizionale della Costa d'Amalfi. Il risultato della ricostruzione post alluvione del 1954. La Maiori vera finisce per ritrovarsi nascosta, alle spalle dei palazzacci del fronte mare.
Arriva dall'UNESCO la prima condanna, ma nessuno se ne accorge: Maiori viene esclusa dal riconoscimento di "patrimonio mondiale dell'umanità" assegnato alla Costa d'Amalfi. Clamoroso! Ma nessuno reagisce, nessuno s'indigna, nessuno pensa di progettare la rigenerazione estetico-paesaggistica di un lungomare offeso, sedotto e abbandonato. La sciatteria è dura a morire.
A voler essere minimamente critici si può osservare che la stessa pavimentazione di questa splendida passeggiata lungo il mare, fatta di cubetti di porfido di estrazione veneta, è discutibile. Ma nessuno ci fa caso. Io credo sia tempo di redigere un progetto di rigenerazione urbano di tutto il fronte mare che potrebbe portare il titolo di "Restyling del Water Front" attraverso un grande concorso di idee di architettura del paesaggio, al quale chiamare a partecipare le migliori firme di architettura del paesaggio a livello internazionale.
Molto sinteticamente gli obiettivi da perseguire possono essere così riassunte:
• Ideazione di "quinte" artistiche che nascondano i casermoni e riqualifichino l'immagine di Maiori vista da mare;
• Realizzazione di un by pass interrato, sotto il livello dell''attuale strada che taglia l'accesso al mare, riservato al traffico automobilistico;
• Ridisegno dell'arredo urbano di tutto il lungomare;
• Interramento delle attrezzature balneari.
I risultati attesi riguardano la riqualificazione del paesaggio "vista mare" con la riscoperta dei valori identitari dell'antica Reghinna Maior. Il che non è poco!
LA STAZIONE MARITTIMA CHE NON C'E'
Si stenta a crederlo ma, purtroppo, è questa la realtà: Amalfi, città di mare per eccellenza, prima Repubblica Marinara d'Italia, ha un piccolo porto con un traffico essenzialmente destinato al trasporto turistico, ma non ha una stazione marittima. Il terminal, come lo chiamano gli esperti, non c'è. Non c'è mai stato, con buona pace degli utenti, turisti e residenti, ma soprattutto, degli amministratori locali. Un'opera che dovrebbe essere al centro del dibattito politico istituzionale è, invece, completamente ignorata.
La mancanza di una tale struttura che sarebbe utile anche per gli utenti del servizio di trasporto automobilistico, significa la presenza in superficie sulla banchina di orrendi chioschi, adibiti a biglietteria con lunghe code di turisti a fare la fila sotto il sole o sotto la pioggia. Mancanza, quindi, di servizi igienici, di sale di attesa di ristoro, di corner d'informazione e di assistenza. Credetemi: una situazione da terzo mondo!
Le possibili soluzioni sono:
• Realizzazione di una galleria scavata in roccia sotto il costone che ospita il grappolo di case, dirimpettaio di Piazza Flavio Gioia;
• In alternativa: Costruzione fuori terra di una struttura architettonicamente preziosa, previa redazione di un apposito progetto a firma di un professionista di chiara fama;
• Tale ipotesi di soluzione potrebbe contenere anche un'area di parcheggio che consenta di "nascondere"le autovetture e gli autobus in sosta.
Una tale opera è da ritenersi fondamentale per la rigenerazione urbana della "capitale" della Costa d'Amalfi.
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