Tu sei qui: PoliticaDopo scivolone alla Camera, Parlamento approva risoluzione di maggioranza sul Def
Inserito da (PNo Editorial Board), sabato 29 aprile 2023 11:53:55
Il Parlamento ha approvato la risoluzione di maggioranza sul Documento di economia e finanza (Def).
Dopo che, per 6 voti, la Camera aveva respinto la risoluzione di maggioranza relativa allo scostamento di bilancio (solo 195 sì, rispetto ai 201 necessari), il Consiglio dei Ministri si è riunito giovedì 27 aprile, sotto la presidenza del Vicepresidente Antonio Tajani, per una riunione lampo, durata neanche dieci minuti, in cui è stata approvata una nuova Relazione al Parlamento, che sottolinea le finalità di sostegno al lavoro e alle famiglie oggetto degli interventi programmati per il Consiglio dei ministri già fissato per il 1° maggio.
Ieri, 28 maggio, il Parlamento ha dovuto esprimere di nuovo il proprio voto. L'Aula della Camera ha approvato il Def con 221 voti a favore e 115 contrari; mentre il Senato l'ha fatto con 112 voti favorevoli, 57 contrari e nessun astenuto.
«È stato un brutto scivolone, ma non un segnale politico. Ognuno ha la propria responsabilità. Credo che si debba fare una valutazione ulteriore, e concentrare l'attenzione sui parlamentari in missione, su chi ha un doppio incarico». Così la premier Giorgia Meloni in una conversazione informale con i cronisti a Londra a proposito di quanto accaduto alla Camera sul Def.
A seguito dell'approvazione del Def, è stato confermato il Consiglio dei ministri per lunedì 1° maggio alle 10 a Palazzo Chigi.
Nel Documento di economia e finanza il Prodotto interno lordo per il 2023 è previsto in aumento tendenziale dello 0,9%, leggermente di più dello 0,6% previsto inizialmente. Secondo il Ministero dell'economia le stime sono positive per i prossimi anni: il Pil tendenziale per il 2024 è all'1,4% (1,5% programmatico), dell'1,3% nel 2025 e dell'1,1% nel 2026 (stesse percentuali nel programmatico).
"A fronte di una stima di deficit tendenziale per l'anno in corso pari al 4,35% del Pil, il mantenimento dell'obiettivo di deficit esistente (4,5%) permetterà di introdurre, con un provvedimento di prossima attuazione, un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi a valere sull'anno in corso", ha dichiarato il Mef.
Il debito pubblico invece scenderà gradualmente di anno in anno, passando da un valore pari al 144,4 per cento del Pil nel 2022 al 140,4 per cento del 2026. "Il Def punta a ridurre gradualmente, ma in misura rilevante e sostenuta nel tempo, il deficit e il debito della PA in rapporto al Pil. Coerentemente con questo obiettivo, il Governo conferma gli obiettivi di indebitamento netto presenti nel documento dello scorso novembre", si legge nella nota del Ministero.
Il Def prevede un andamento discendente della pressione fiscale che dovrebbe passare dal 43,3 nel 2023 al 42,7% entro il 2026.
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