Tu sei qui: PoliticaDimissioni congelate per Draghi e i partiti si spaccano: destra compatta verso il voto anticipato, Renzi e Letta vogliono il bis
Inserito da (Redazione), sabato 16 luglio 2022 11:43:12
Sono di qualche giorno fa le dimissioni presentate dal Primo Ministro Mario Draghi e rifiutate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Draghi, che si è visto venire meno la maggioranza in seguito all'uscita di una sessantina di senatori Cinque Stelle durante la votazione sulla fiducia del Decreto Aiuti, come annunciato in una precedente conferenza stampa, senza un rapporto di fiducia con il partito di Conte non ha intenzione di proseguire il percorso di governo.
Brusca la reazione dei mercati internazionali e dell'Europa che pare stia tentando fino all'ultimo di far cambiare idea all'ex banchiere.
Differenziate invece le risposte dei partiti italiani.
Giorgia Meloni e il suo partito Fratelli d'Italia è stata tra le prime a invocare elezioni subito accompagnata poi dagli altri gruppi di destra e centro destra come Lega e Forza Italia che, se in un primo momento sembrava volessero tentare di ricucire lo strappo, stanno ora virando anche loro verso il voto anticipato.
Mentre Matteo Renzi di Italia Viva «lavora giorno e notte per un governo Draghi Bis», il M5S è sempre più vicino al ritiro definitivo dei suoi ministri dalla maggioranza, chiudendo così ogni possibilità continuativa del governo Draghi.
Ed anche se Enrico Letta del PD si dice disponibile a continuare il lavoro con il Primo Ministro dimissionario, che Draghi possa cambiare facilmente idea sembra un'opzione sempre più lontana. Pare infatti che se anche nella votazione di mercoledì in cui dovrà riferire alle Camere si dovesse ricostituire una maggioranza, è comunque intenzionato a lasciare il suo ruolo, sciogliendo di conseguenza le Camere e mandando il Paese ad elezioni anticipate ad inizio ottobre.
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