Tu sei qui: PoliticaDe Masi voleva il 'suo' segretario, Comune dice no ed è rottura
Inserito da (redazionelda), venerdì 20 novembre 2015 09:29:24
Sarebbe stata la scelta del nuovo segretario generale a provocare le dimissioni del presidente della Fondazione Ravello Domenico De Masi.
Il sociologo aveva individuato nel manager pugliese Giancarlo di Paola l'uomo giusto a ricoprire l'incarico in sostituzione dell'ostico Secondo Amalfitano. La figura del segretario rappresenta il braccio operativo nella Fondazione, la longa manus del presidente. Dopo gli intoppi burocratici degli ultimi quattro mesi, culminati con l'annullamento di tutti gli atti prodotti perché ritenuti inefficaci, De Masi chiedeva soltanto di poter lavorare in tranquillità fidandosi di uno dei suoi uomini.
Sostenuto dal giurista Mario Rusciano all'interno del CdA, ha trovato le opposizioni del Comune di Ravello - sempre in nome della centralità - che, per motivi di trasparenza, optava per bando pubblico nazionale con tutti i tempi rischiesti.
Tutto questo non è stato gradito dal Presidente "dalle mani legate" che dopo aver lavorato in un clima ostile dal primo giorno del suo ritorno ed essersi visto bocciare il programma invernale, ha compreso di avere nemici non solo in villa ma anche in casa.
Ora si attendono le decisioni del governatore Vincenzo De Luca. Tre le opzioni: far rinsavire De Masi garantendogli pieni poteri, subito la nomina di un nuovo presidente per non perdere ulteriore tempo oppure il commissariamento. Ma il 31 dicembre è vicino: troppe le scadenze a cui dover far fronte, come contratti del personale e della locazione di Villa Rufolo.
Non si può continuare a scherzare con Ravello, proprio ora che la Fondazione sembrava vivere un'armonia politica (i soci fondatori Regione, Comune e Provincia sono tutti in quota PD) e sperare in una nuova primavera.
Ora è crisi profonda, caos totale, frutto di un pasticcio clamoroso. Non è certo un buon momento per l'azione politica del sindaco Vuilleumier e per la sua "centralità" a pochi mesi dalle elezioni. Ci penserà De Luca, ora, a ricollocare ognuno al proprio posto. Vedremo.
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