Tu sei qui: PoliticaDe Luca si dichiara «in guerra contro un governo di disturbati mentali», è bufera nel centrodestra
Inserito da (PNo Editorial Board), mercoledì 7 febbraio 2024 16:48:30
Durante la conferenza stampa tenutasi a Palazzo Santa Lucia per la presentazione della riforma dei canoni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, il presidente Vincenzo De Luca ha rinnovato le sue critiche all'esecutivo e ha annunciato l'organizzazione di una manifestazione a Roma contro l'autonomia differenziata per il 16 febbraio.
Dichiarazioni forti quelle del governatore: «Siamo in guerra nei confronti di questo governo», ha detto facendo riferimento al blocco dei fondi Fsc. E ancora: «Questo è un governo di disturbati mentali, è del tutto evidente che vanno ricoverati». Infine, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha aggiunto: «Oltre queste parole potrei solo fare appello alla resistenza, alla lotta armata».
Nonostante il tono ironico, queste dichiarazioni hanno suscitato una forte reazione da parte della maggioranza, che - nei casi più estremi - ha richiesto la rimozione di De Luca (Maurizio Gasparri).
«La verità è che, in relazione ai Fondi per lo Sviluppo e la Coesione della programmazione 2014-2020, la Campania ha speso solo 3,5 miliardi dei 9,3 stanziati, pari al 37%. Dunque, si tratta di una cifra gigantesca inutilizzata che va nella direzione dell'abbassamento della qualità della vita dei cittadini campani», ha precisato il Ministro Gennaro Sangiuliano, che il governatore aveva definito «analfabeta di ritorno».
Di seguito i commenti dei politici salernitani giunti a mezzo stampa.
«Giunto il momento del "redde rationem", in vista delle elezioni regionali del 2025, De Luca ha dovuto iniziare a rendere conto del proprio operato, della propria amministrazione e gestione della Regione Campania negli ultimi nove anni. Incapace di spendere le risorse precedentemente assegnate, rilancia chiedendone ulteriori per provare a ricattare sindaci e amministratori locali. Appare sempre di più un maldestro giocatore di poker; nessuno abbocca più ai suoi bluff». Questo il commento del Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, on. Edmondo Cirielli. «Ormai, chiunque sottolinea la sua completa inadeguatezza al ruolo e i suoi più clamorosi fallimenti diventa suo nemico sul quale riversa cruenti insulti. L'escalation di insulti proferiti contro esponenti del Governo, accompagnati perfino ad un invito alla resistenza armata, hanno indignato molti colleghi parlamentari al livello nazionale. Io, che lo conosco molto bene, sono sinceramente preoccupato. De Luca ha varcato il Rubicone e ormai vive in un mondo tutto suo, in preda alle allucinazioni. Crede in quello che dice. Insomma, una condizione che gli esperti potrebbero definire come un'autentica pseudologia fantastica. L'unica cosa che posso fare, essendo un caso umano, è rivolgermi a chi gli vuole bene, ma anche al suo partito: "aiutatelo"», conclude il Vice Ministro.
«Il governatore della Campania ormai ha superato il segno. Le sue dichiarazioni contro il Governo Nazionale contengono parole fortemente irresponsabili e addirittura eversive. De Luca è un analfabeta cronico del linguaggio istituzionale. Per la sua lotta politica, finalizzata a coprire i suoi fallimenti, non può permettersi di istigare con versioni di comodo e tendenziose. Non si gioca con le Istituzioni perché non siamo in Unione Sovietica. Prenda atto della senilità della sua occupazione della Presidenza della Regione e lasci il posto per manifesta incapacità». Lo dichiara il Senatore Antonio Iannone, Commissario Regionale di Fratelli d'Italia in Campania.
«Qualcuno fermi Vincenzo De Luca». È l'appello lanciato da Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, che stigmatizza le ultime esternazioni del governatore. «Gli scambi di accuse, anche duri, fanno parte del dibattito politico. Ma qui stiamo andando oltre ogni limite. Non possiamo accettare che un presidente di Regione si rivolga in questo modo al Governo nazionale. Termini, espressioni e toni utilizzati da De Luca sono gravissimi. Incitamenti ai limiti dell'eversivo e forse oltre. Quando si fa accenno alla lotta armata per giustificare una sollevazione popolare significa che gli argomenti sono finiti ed è ora di darsi una calmata. Un governatore che afferma, testuali parole, di essere impegnato in una guerra contro l'esecutivo, non dimostra solo manie di protagonismo, ma di aver perso il controllo».
Tommasetti esprime la sua solidarietà «ai Ministri e componenti del Governo che, ormai ogni giorno, diventano bersaglio di invettive deliranti, per non parlare delle offese vere e proprie. Conosciamo bene il personaggio De Luca e siamo abituati a vedergli addossare ad altri i suoi fallimenti. Ma è arrivato il momento di dire basta. Siamo convinti che una svolta la daranno gli elettori nelle urne ma la Campania non può permettersi certe figure. Non è questa l'immagine che bisogna dare al Paese».
Il consigliere regionale aggiunge una constatazione: «Sono sorpreso dalla mancata reazione del partito di De Luca che dovrebbe invocare il rispetto delle istituzioni e invece resta in silenzio. Evidentemente si applica la regola dei due pesi e due misure».
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