Tu sei qui: Politica«Dai bastardi di Pizzofalcone ai bastardi di Ravello»: la riflessione di Umberto Belpedio
Inserito da (redazionelda), martedì 19 marzo 2019 10:08:00
Il giornalista Umberto Belpedio, già a capo della redazione salernitana de "Il Roma" e del "Giornale di Napoli", interviene sul "pollaio di Ravello", dopo i botta e risposta tra il sindaco di Ravello Salvatore Di Martino, supportato dal direttore di Villa Rufolo Secondo Amalfitano, e il gruppo di minoranza di Insieme per Ravello circa i disagi registratisi domenica scorsa in occasione del "Villa Rufolo porte aperte".
Con la consueta ironia, Belpedio parte dal commento "a caldo" postato su Facebook dal primo cittadino con cui ha definito i suoi oppositori "semplici bastardi" e fa comprendere che la paternità dell'iniziativa a Villa Rufolo coincide con il recente arrivo di Felicori quale commissario straordinario della Fondazione. Di seguito testo integrale a firma di Umberto Belpedio.
Dai bastardi di Pizzofalcone, ai bastardi di Ravello.
Non è una nuova serie televisiva di successo. Stavolta il "titolo" vien fuori da una dichiarazione del sindaco della "città della musica" in risposta ad un documento del gruppo consiliare che si oppone a quello del Primo Cittadino, a margine della "domenica porte aperte a villa Rufolo".
Fa piacere che questa iniziativa lodevole e divulgativa di un grande sito della Costiera amalfitana, avvenga guarda caso dopo un mese dall'insediamento di Mauro Felicori al vertice della Fondazione Ravello in qualità di Commissario. Che sia stato lui o qualche altro l'ispiratore della proposta "rivoluzionaria" a quarant'anni dal passaggio della villa dal privato all'ente pubblico, non importa né ai ravellesi, né ai 3620 cittadini del Salernitano che hanno usufruito dell'ingresso gratuito.
Se Ravello ride e litiga allo stesso tempo, proprio per non farsi mancare niente, a Caserta rimpiangono il pensionamento di Felicori da direttore della Reggia, dando atto al presidente della Regione, Vincenzo De Luca, di aver ingaggiato il brillante manager, affidandogli un ampio mandato non solo per dare un nuovo statuto alla Fondazione, ma anche per mettere ordine in un posto che il Governatore definisce il "pollaio di Ravello".
Cosi tra un botta e risposta ai suoi avversari, il sindaco Di Martino, reduce da un fantastico viaggio di nozze ai Caraibi, affascinato da Wagner trova anche il tempo per firmare per i musicofili ravellesi una "sinfonia per amici".
Umberto Belpedio
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