Tu sei qui: PoliticaDa Ravello nel Cuore un articolato programma su 'Ambiente e Agricoltura'
Inserito da (redazionelda), sabato 2 aprile 2016 12:14:21
Dopo le proposte per il PUC, quelle sull'utilizzo dei proventi dell'imposta di soggiorno e il progetto culturale, il movimento civico "Ravello nel Cuore", stila il programma proprio su "Ambiente e Agricoltura", da presentare ai cittadini alle prossime elezioni amministrative di giugno. L'articolato documento (che propionamo integralmente di seguito), approvato dall'assemblea del movimento, mette insieme i due aspetti, agricoltura e ambiente che, come si evince, saranno trattati contestualmente. Con questa serie di iniziative di presentazione anticipata dei punti cardine del proprio programma, Ravello nel Cuore dimostra di avere le idee chiare. Intanto la prossima settimana se ne potrebbe sapere di più circa la formazione della compagine che sfiderà l'amministrazione uscente di "Insieme per Ravello" e il nuovo sodalizio "Rinascita Ravellese".
Una seria politica per l'agricoltura e per l'ambiente
Agricoltura ed ambiente rappresentano un binomio inscindibile per la sopravvivenza del territorio ravellese.
La tutela dell'ambiente passa obbligatoriamente attraverso la cura dei terreni e delle coltivazioni, non solo come valore aggiunto all'offerta turistica (il paesaggio), ma anche e soprattutto quale difesa naturale della particolare morfologia territoriale che un abbandono dei terreni e delle montagne sta pericolosamente compromettendo.
Una particolare attenzione dovrà seguire il processo di evoluzione territoriale legato al mantenimento e alla salvaguardia delle realtà agricole che nei secoli hanno, di fatto, costruito lo splendido paesaggio costiero che tanta fortuna ha prodotto e continua a produrre. Tale paesaggio va curato e salvaguardato con interventi mirati e costanti a favore di chi con coraggio e passione mantiene, tutela e salvaguarda le nostre tradizioni e il nostro territorio. In primis quelli che la giornalista Flavia Amabile ha felicemente definito "i contadini volanti", cioè i limonicoltori.
Il fallimento delle politiche agricole da parte di tutte le passate amministrazioni proviene da un disinteresse nell'affrontare le problematiche agricole, così come nello studio dei fenomeni relativi e di una seria e coraggiosa progettazione. Ogni anno vediamo inserito nel bilancio un capitolo per l'agricoltura, vengono stanziati di solito otto/diecimila euro che, di fatto, non vengono mai utilizzati e successivamente vengono stornati e rimessi a bilancio. Il gruppo Ravello nel Cuore ritiene che l'agricoltura, come valore aggiunto della nostra economia, soprattutto turistica, deve avere un'attenzione particolare, attraverso il supporto alle realtà agricole presenti sul territorio, attraverso l'erogazione di servizi e di interventi economici per quanti si impegnano nel settore agricolo.
È necessario creare una cultura del territorio al fine di evitare l'abbandono e il decadimento dell'ambiente agricolo, anche montano, spesso causa di dissesti idrogeologici. Riteniamo, infatti, che la cultura passa anche attraverso un serio sostegno all'agricoltura che si attua con interventi mirati atti ad aiutare tutto il settore.
Investire in agricoltura significa investire nella difesa del territorio per preservarlo dal rischio idrogeologico, sempre incombente. Basta guardarsi intorno e verificare quanti ettari di terreno produttivo vengono abbandonati (circa 100), alcuni addirittura nel centro storico. Tale abbandono, come detto è causa di danni gravissimi per il territorio: smottamenti, frane e di conseguenza rischi altissimi per un territorio altamente antropizzato come quello costiero.
Quanti danni ha arrecato la mancanza di una politica di idraulica montana, basti pensare alla vergogna, fra tutti, della strada provinciale Ravello- Chiunzi. Chiusura della quale dobbiamo farci carico tutti attuando delle azioni concrete per la difesa e la salvaguardia del territorio.
In campo non si devono mettere solo fondi ma soprattutto quelle forme di sostegno costante che possono garantire il raggiungimento di obiettivi comuni per il cittadino e per l'istituzione pubblica.
Il completamento e la progettazione di nuove vie interpoderali costituiranno interesse primario, convinti, che potrebbe significare un nuovo inizio per la limonicoltura a Ravello.
Dove non fosse possibile immaginare una via, in tutte quelle zone ove il dislivello è arduo per costruirvi una strada, si intende promuovere la realizzazione di vettori meccanici a servizio di più proprietà. Come pure la realizzazione di strade interpoderali di tipo miste, ove il comune interviene laddove le strade di collegamento tra le piazzole raggiungano, in alto o in basso, una via comunale.
L'intervento del Comune riguarderà l'assistenza tecnico-giuridica degli agricoltori, la ricerca di fondi e la partecipazione a bandi europei e regionali specifici, a interventi anche economici nel caso di perdita di prodotti per eventi imprevedibili e per la ricostruzione delle macere. E, in sostanza, diciamo che tale forma "assistenziale" diventa un obbligo di protezione civile comunale che solo la salvaguardia del territorio può garantire (disseto idrogeologico, incendi, sanità, etc.). E, ancora, un investimento in agricoltura con la costituzione di un Consorzio di valorizzazione dei prodotti doc e a denominazione comunale (De.Co.) che possa creare aspettative e posti di lavoro.
Il sistema agricolo locale deve sviluppare, innanzitutto, il concetto della filiera corta legata alle produzioni tipiche locali: il limone, la vite, l'ulivo, il castagno, i prodotti orticoli, attraverso l'attivazione di filiere specifiche e la realizzazione di punti di commercializzazione a chilometro zero, con la realizzazione di appositi gazebi in prossimità dei fondi agricoli ma anche nelle varie zone del territorio comunale.
Si dovrà rilanciare e incentivare il progetto della De.Co. (prodotti di denominazione comunale d'origine). Il gruppo ritiene la De.Co. uno strumento per iniziare a «patteggiare con la terra», come ha scritto il suo fondatore Gino Veronelli nel lontano 1998. Una battaglia culturale che parte dalle comunità locali in nome della difesa delle proprie tradizioni, dei propri saperi e della propria storia. Una realtà che si afferma soprattutto nei luoghi che ispirano modelli di genuinità e di bontà legati al buon vivere e alla cura dell'ambiente. Il gruppo Ravello nel Cuore ritiene di sostenere l'iniziativa messa in campo dall'attuale assessorato all'ambiente e, purtroppo, mai sostenuta adeguatamente dalla maggioranza consiliare.
La realizzazione della "Scuola per la valorizzazione dell'agricoltura", da realizzarsi nella zona Torello-S.Pietro, d'intesa con la Conferenza Episcopale Italiana, prevista dal PUT e in PRG, potrà essere occasione di studio delle problematiche agricole e di formazione del settore, creando i presupposti per una nuova imprenditorialità e nuove occasioni occupazionali, ma soprattutto sperimentare e introdurre l'agricoltura del XXI secolo che dia da mangiare al mondo. In tal senso Ravello, pur essendo un piccolo paese, ma protagonista di una grande storia, deve riappropriarsi del ruolo millenario che ha avuto nell'incontro tra culture diverse, per l'importanza che può avere l'agricoltura come momento di sviluppo e di valorizzazione di tutto il bacino del Mediterraneo.
In mancanza, proprio per il vergognoso abbandono da parte di una istituzione ecclesiastica, porterà a chiedere alla Conferenza Episcopale Italiana la devoluzione dei terreni al patrimonio del Comune di Ravello per la realizzazione di quelle finalità socio economiche sempre sbandierate da tutte le passate amministrazioni ma mai attuate per la realizzazione di servizi sociali (parco per bambini, verde attrezzato, parcheggi interrati, rampa disabili per la loc. San Pietro, etc.).
I termini di soldoni noi intendiamo stanziare per l'agricoltura centomila euro all'anno.
Oltre il 50% di questi fondi verranno dall'imposta di soggiorno (15/20% del gettito) e la restante parte dal bilancio comunale.
L'amministratore pubblico che non ritiene necessario investire in agricoltura è un amministratore che non vede, che non sente e che non parla con azioni concrete a favore della propria terra!
Le idee, i ragionamenti e le progettualità di cui sopra investono direttamente l'ambiente.
Una delle priorità del gruppo sarà quella di realizzare una politica di salvaguardia ambientale del territorio con importanti interventi di sistemazione idrogeologica, di canalizzazione delle acque meteoriche, di ripristino della viabilità montana e periferica, di messa in sicurezza delle località a rischio.
Riteniamo necessario un controllo nei boschi demaniali per evitare tagli indiscriminati e abbandono con una regolamentazione e una seria tutela delle vie montane che, se messe a regime, potranno diventare un ulteriore volano per il turismo naturalistico e il trekking che sempre di più riscuote interesse da parte dei turisti di tutto il mondo. Possibilità di allestimento di aree attrezzate e di pic nic nei boschi e nei castagneti. In tal senso il comune sosterrà, attraverso le associazioni che manifesteranno interesse, la sistemazione dei sentieri, la messa in sicurezza e la fruizione delle testimonianze archeologiche che insistono sui monti di Ravello (castello di Fratte, castello di Monte Alto, Grotta "oscura", etc. ).
In mancanza di personale di controllo saranno attivate forme di cooperazione sociale con associazioni di volontariato, con l'istituzione di nuove figure, quali gli Ispettori Ambientali comunali e volontari, creando anche professionalità e opportunità occupazionali.
Saranno attivate ogni forma di finanziamento pubblico per sanare e mettere in sicurezza il territorio comunale.
L'ambiente non è solo la montagna, ma anche interventi specifici per:
Esigenze di utilizzo di fonti rinnovabili caratterizzeranno la nostra amministrazione procedendo ad effettuare uno studio di fattibilità, unitamente alla Soprintendenza e a tutti gli enti preposti, per la compatibilità ambientale del fotovoltaico e di fonti alternative per gli edifici privati.
Il decoro urbano: è l'ultima spiaggia di un'amministrazione disattenta a curare l'ordinario, ma soprattutto uscire dal centro e curare la periferia, attraverso il recupero e la manutenzione ordinaria e straordinaria delle vie interne, specie quelle per Minori e Amalfi (da Via Riola ad Atrani) spesso percorse da tantissimi turisti e che, di fatto, a parte qualche raro intervento, versano nel più totale abbandono e degrado.
Si ritiene di dover destinare per la cura, il recupero e il mantenimento delle vie pedonali tutti i fondi reperibili sia attraverso finanziamenti regionali ed europei sia attingendo dall'imposta di soggiorno.
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