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Politica

'Caso Ravello', 6 Consiglieri Fondazione contro commissariamento 'smontano' ricostruzioni di Brunetta

Nel mirino anche Secondo Amalfitano definito “soggetto che nel Consiglio di Indirizzo dovrebbe ricoprire il ruolo di mero verbalizzante" nonchè lo staff che gestisce il sito web

Inserito da (redazionelda), lunedì 9 febbraio 2015 20:26:21

Attraverso un dettagliato documento i consiglieri di indirizzo della Fondazione Ravello, Giuseppe Canfora, Antonio Bottiglieri, Giuseppe Liuccio, Giampaolo Schiavo, Lelio Della Pietra e Genoveffa Tortora, in rappresentanza di Provincia di Salerno, Comune di Ravello e Ente Provinciale per il Turismo di Salerno, replicano, punto per punto alla richiesta di commissariamento avanzata alla Regione Campania da Renato Brunetta.

La missiva, prodotta in data odierna, è stata trasmessa al Ministro per i Beni Culturali e Ambientali Dario Franceschini, al Governatore Caldoro, al sindaco di Ravello Paolo Vuilleumier, agli altri Consiglieri della Fondazione Ravello, Caterina Miraglia, Giuseppe De Mita, Mimmo Paladino e Carlo Alemi risultati assenti nelle ultime due sedute e al segretario generale Secondo Amalfitano. Quest'ultimo nel mirino della maggioranza dei consiglieri scriventi definito "soggetto che nel Consiglio di Indirizzo dovrebbe ricoprire il ruolo di mero verbalizzante, e che invece ripetutamente negli ultimi giorni si è apertamente speso per la reiterazione dello status quo".

Di seguito il testo integrale.

________________________________________

9 febbraio 2015

a mezzo e.mail

All'On. DARIO FRANCESCHINI

Ministro per i Beni Culturali e Ambientali

All'On. STEFANO CALDORO

Presidente della Regione Campania

Al Presidente della Fondazione Ravello

Dr. PAOLO VUILLEUMIER

Ai Consiglieri di Indirizzo della Fondazione Ravello

Prof.ssa CATERINA MIRAGLIA

On. GIUSEPPE DE MITA

M° DOMENICO PALADINO

Dr. CARLO ALEMI

al Dr. SECONDO AMALFITANO

Segretario Generale della Fondazione Ravello

 

Oggetto: riscontro della richiesta avanzata dall'On. Renato Brunetta alla Regione Campania di commissariamento della Fondazione Ravello

 

I sottoscritti Dr. Giuseppe Canfora, Dr. Antonio Bottiglieri, Prof. Giuseppe Liuccio, M° Giampaolo Schiavo, Avv. Lelio della Pietra, quali componenti del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Ravello designati, ai sensi dell'art. 8 dello statuto, dai Soci Fondatori Provincia di Salerno e Comune di Ravello, nonché Prof.ssa Genoveffa Tortora, componente del medesimo Consiglio di nomina del Socio Ordinario EPT di Salerno, avendo letto sul sito ufficiale della Fondazione Ravello, sotto l'intitolazione Richiesta di commissariamento della Fondazione Ravello/il testo inviato alla Regione, la nota a firma dell'ex Presidente On. Renato Brunetta, sono costretti a intervenire al fine di evidenziare, prima di ogni altro, gli errori di narrazione delle vicende che hanno condotto all'elezione del nuovo Presidente della Fondazione nella persona del Dr. Paolo Vuilleumier.

Poiché l'On. Brunetta non è stato presente a nessuno dei passaggi che hanno condotto alla deliberazione del 5.2.2015, ma, come è evidente in più parti del testo, si è servito della parziale ricostruzione del Segretario Generale, Dr. Secondo Amalfitano, la presente costituisce anche una manifestazione di dissenso verso l'operato del soggetto che nel Consiglio di Indirizzo dovrebbe ricoprire il ruolo di mero verbalizzante, e che invece ripetutamente negli ultimi giorni si è apertamente speso per la reiterazione dello status quo.

Infine, quali componenti del Consiglio Generale di Indirizzo riteniamo diffidare lo staff che gestisce il sito internet della Fondazione ad assicurare la pluralità delle voci, e a non farsi megafono consapevole di una sola di esse (sia pure quella dell'ex Presidente).

 

Passando alla ricostruzione dell'On. Brunetta, è pacifico che con sua nota del 20.1.2015 (all. 1) egli abbia provveduto a convocare "la riunione del Consiglio di Indirizzo per il 24 gennaio 2015, con diversi argomenti all'ordine del giorno, tra i quali la nomina del nuovo Presidente" (in corsivo il testo della nota che si riscontra).

Non avendo, con apprezzabile correttezza, preso parte alla riunione che doveva pronunciarsi sulla sua eventuale riconferma, l'On. Brunetta usa un evidente eufemismo riferendo di "discussioni in merito alla nomina del Presidente senza alcuna convergenza e determinazione", poiché le reiterate insistenze di alcuni dei Consiglieri, non solo di nomina regionale, di sottrarre alla Fondazione le risorse economiche e addirittura i beni pubblici (Villa Rufolo), condussero il Dr. Vuilleumier, che la maggioranza dei Consiglieri presenti era pronta a eleggere alla carica di Presidente, a sollecitare il rinvio della medesima seduta ad altra ravvicinata data.

Qui la nota dell'On. Brunetta contiene il primo vero e proprio dato inesatto ["non è seguita, invero erroneamente, una nuova convocazione, ed infatti alla riunione del giorno 31 gennaio, hanno partecipato solamente sei (6) consiglieri su undici (11)"] e un clamoroso errore giuridico.

Il dato inesatto è che l'On. Brunetta non era evidentemente a conoscenza che, benché non necessario, della riunione del 31 gennaio era stata data notizia con nota del Segretario Generale del 27.1.2015 (all. 2), in cui si leggeva con chiarezza: "è convocato il Consiglio Generale di Indirizzo della Fondazione Ravello il 31 gennaio 2015, alle ore 10.30 presso la Sala Giunta - Palazzo della Regione Campania in via Santa Lucia, vista (espressione poi corretta in giusta, con e.mail di pari data) delibera di autoconvocazione dello stesso CdI nella seduta del 24 u.s., per discutere del seguente ordine del giorno, quali argomenti residui della precedente seduta[...]".

E che tutti i Consiglieri fossero stati esaustivamente e tempestivamente avvisati (nonostante, lo si ribadisce, l'avviso dovesse essere trasmesso soltanto all'unico assente, l'On. De Mita), è dimostrato dal fatto che i Consiglieri Miraglia e Paladino (con comunicazioni che parimenti si allegano - all. 3-4, insieme a quella del Segretario Generale - all. 5), e Alemi (telefonicamente), ebbero a dichiarare di non poter (per motivi vari) intervenire alla riunione.

Al dato inesatto, poi, si unisce l'errore in punto di diritto. Benché nella sua comunicazione il Segretario Generale parlasse di autoconvocazione, quasi a far intendere trattarsi di nuova riunione, è certo, da un canto, che il 24 gennaio all'unanimità i Consiglieri deliberarono di differire alla diversa data la medesima riunione, e non una nuova; dall'altro, che quella continuazione, lo si ripete, decisa all'unanimità dei presenti, era pienamente legittima, come riconosciuto dalla copiosa giurisprudenza pacificamene applicabile anche alle fondazioni.

Nell'assenza, preannunciata come detto per iscritto e telefonicamente da tre Consiglieri sui quattro di nomina regionale, si è tenuta all'ora e nel luogo fissato l'adunanza del 31 gennaio. Dopo lunga discussione, solo il senso di cortesia istituzionale dei presenti ha fatto sì che i due componenti di nomina della Provincia (che nella persona del Presidente Dr. Canfora avevano motivatamente avanzato la candidatura del Sindaco di Ravello a Presidente della Fondazione), e i tre designati dal Comune, accettassero la proposta di un nuovo rinvio della medesima adunanza, deliberato all'unanimità al 5.2.2015, questa volta nella sede naturale di Ravello, quale continuazione dello stesso o.d.g. come attestato dal Segretario Generale nella comunicazione del 2.2.2015 (all. 6), inviata a tutti i Consiglieri ("si comunica che il CdI, riunitosi sabato 31 gennaio 2015 presso la Sala Giunta del Palazzo della Regione Campania in via Santa Lucia, senza svolgere interamente l'ordine del giorno - e ciò a dimostrazione che anche il Segretario Generale aveva correttamente interpretato la decisione del Consiglio - ha deliberato l'autoconvocazione - recte: la continuazione della medesima riunione - per giovedì 5 febbraio 2015 alle 12.00 presso la sede della Fondazione Ravello, via R. Wagner n. 5, per trattare lo stesso ordine del giorno che prevedeva [...]"(si noti il tempo imperfetto!).

In vista della riunione del 5.2.2015 l'Avv. Lelio della Pietra, in considerazione delle pessime condizioni meteorologiche del periodo, chiedeva via e.mail al Segretario Generale di farsi portatore presso gli altri Consiglieri di una richiesta di cortesia, diretta a far tenere la fissata riunione non a Ravello, bensì a Napoli. Il Dr. Amalfitano prima opponeva un netto rifiuto, sub specie di richiamo a non meglio precisate sollecitazioni di Consiglieri invocanti lo statuto e la legge; indi, faceva pervenire la nota 4.2.2015 (all. 7) in cui, davvero non si comprende con quale potere (ma dovrebbe dirsi diritto), e dopo aver espresso un non richiesto (e non dovuto) parere sulla nomina del rappresentante dell'EPT (che, a tacer d'altro, nella riunione del 24 gennaio il Consiglio Generale di Indirizzo all'unanimità aveva dichiarato valida), riteneva "illegittima la procedura di auto convocazione così come avviata nella seduta del 31.01.2015, e pertanto revoca(va) e annulla(va) la nota del 02 febbraio 2015".

Decisione singolare, visto che il Segretario Generale non aveva messo in dubbio che la riunione del 31 gennaio era stata regolarmente fissata e si era tenuta senza problemi di sorta, per cui non si vede per quale ragione solo quella del 5 febbraio, convocata sulla falsariga delle precedenti, avrebbe dovuto essere affetta da vizi di forma.

Il 5.2.2015 i sottoscritti (ad eccezione del Dr. Canfora) alle ore 12 precise, mentre ancora risuonavano i rintocchi del campanile di Ravello, vedevano l'On. Brunetta andare speditamente via dalla sede della Fondazione, e incontravano sullo spazio alla stessa antistante il Segretario Generale e il Direttore Artistico del Ravello Festival, Dr. Stefano Valanzuolo.

I convenevoli, le espressioni di apprezzamento nei confronti della bellissima sede della Fondazione, il ricordo del suo artefice, l'Arch. Filippo Alison recentemente scomparso, servivano a far trascorrere qualche minuto dopo il quale il Segretario Generale leggeva una nota dell'On. Brunetta, che veniva riferito essere stata redatta alle 12.05 (mentre i sottoscritti sono testimoni che a quell'ora l'ex Presidente era già lontano dalla sede della Fondazione). Successivamente quella nota, recante però l'ora delle 12.02, alla quale comunque i sottoscritti, e il Dr. Canfora collegato telefonicamente (ai sensi dell'art. 9, 4° comma, dello statuto), erano tutti presenti nella Sala Frau della Fondazione, veniva distribuita in copia (all. 8).

Preso atto che per nessuna ragione, tantomeno quelle del tutto infondate che si leggevano nella predetta nota, l'ex Presidente di un qualunque organismo avrebbe potuto dichiarare "improcedibile, per plurime e palesi illegittimità delle procedure sin qui seguite, qualsiasi azione deliberativa" dell'organo chiamato a sostituirlo, i sottoscritti tenevano regolarmente la seduta (con qualche rammarico per il poco cortese tentativo di far loro abbandonare la naturale sede del Consiglio, e molte difficoltà per le condizioni precarie e il freddo in cui erano costretti a operare) e, dopo alcune ore e all'esito di una proficua e approfondita discussione, eleggevano all'unanimità dei soggetti aventi diritto al voto (ai sensi dell'art. 9 dello statuto, i soli rappresentanti dei Soci Fondatori) il Dr. Paolo Vuilleumier, Sindaco di Ravello, a Presidente della Fondazione Ravello in sostituzione dell'On. Renato Brunetta (all. 9). Sui restanti argomenti dell'o.d.g., sempre all'unanimità, decidevano di deliberare in una nuova adunanza, non più continuazione di quella del 24, 31 gennaio e 5 febbraio, che il Presidente Vuilleumier ha regolarmente - stante l'urgenza con il preavviso minimo di 48 ore previsto dall'art. 9, 3° comma, dello statuto - convocato per l'11.2.2015 (all. 10).

Riepilogando:

  • le riunioni del 31 gennaio e 5 febbraio devono intendersi, così come sono state intese nelle deliberazioni del 24 gennaio e 31 gennaio da parte dei Consiglieri presenti, quale continuazione dell'unica prima riunione convocata dall'ex Presidente On. Renato Brunetta;
  • non è vero che della riunione del 31 gennaio e di quella del 5 febbraio i Consiglieri assenti non abbiano avuto contezza, perché la prima fu fissata all'unanimità dei presenti nell'adunanza del 24 gennaio, unico assente l'On. De Mita, e la seconda, quella del 5 febbraio, fu comunicata a tutti i Consiglieri con nota 2.2.2015 del Segretario Generale;
  • già nel verbale della riunione del 5.2.2015 i Consiglieri di Indirizzo hanno ritenuto di far rilevare la discrasia tra l'orario (12.05) di pretesa redazione della nota dell'On. Brunetta, controfirmata dal Segretario Generale e dal Direttore Artistico, e letta dal Segretario Generale, orario confermato dall'On. Brunetta ancora nella comunicazione alla regione cui si risponde, e l'ora (12.02) aggiunta a penna nella nota pre-confezionata successivamente distribuita in copia;
  • il fatto che alcuni Consiglieri non avrebbero potuto partecipare alla riunione del 5.2.2015 è questione di nessuna rilevanza in un organismo regolato per statuto da quorum costitutivi e deliberativi, mentre "il loro dissenso rispetto a convocazioni irrituali ed in contrasto con le previsioni statutarie" piuttosto che essere manifestato a un soggetto che con la designazione prima, e l'insediamento, poi, del nuovo Consiglio Generale di Indirizzo chiamato a sostituirlo non poteva più detenere alcun potere, sarebbe stato opportuno farlo valere nell'adunanza o comunque nel contraddittorio con gli altri Consiglieri;
  • della ritualità del differimento, anche per due volte successive, della riunione del Consiglio di Indirizzo come detto non è dato discutere, né ha senso invocare difetti di conoscenza di data, ora, luogo e o.d.g. che, come emerge dalle plurime comunicazioni del Segretario Generale, non sono seriamente sostenibili;
  • l'urgenza dello svolgimento della medesima seduta del Consiglio di Indirizzo è per così dire in re ipsa proprio rispetto agli argomenti in discussione e alle esigenze di funzionamento della Fondazione, nella pienezza dei suoi organi, che a parole l'On. Brunetta più volte segnala nella Sua nota (sempre con qualche errore di troppo, visto che nella seduta del 24 gennaio è stato approvato il bilancio preventivo ed è stato dato mandato al Segretario Generale di avanzare la domanda per i fondi FUS).

 

Una riflessione sulla più volte paventata illegittimità della designazione del rappresentante del Socio Ordinario Ente Provinciale per il Turismo di Salerno, Prof.ssa Genoveffa Tortora, che di fronte alla gravità della situazione, e a comportamenti tanto irresponsabili di parte del Consiglio Generale di Indirizzo, non ha mai fatto mancare il numero legale per poter svolgere la seduta.

Ribadito nuovamente che all'unanimità il Consiglio di Indirizzo ha già convalidato la designazione della Prof.ssa Tortora, ai sottoscritti Consiglieri, una volta effettuata quella valutazione nella corretta sede, non competerebbe altro intervento, ma sono costretti a ritornare sull'argomento, ampiamente discusso il 24 gennaio, in quanto agitato dall'On. Brunetta a titolo cautelativo di un organismo di cui più non fa parte.

Invoca l'ex Presidente l'art. 22, 2° comma, della L.R. 8.8.2014 n. 18 della Regione Campania, Organizzazione del sistema turistico in Campania. Nella disposizione, rubricata Procedure per lo scioglimento degli enti provinciali per il turismo e delle aziende autonome di cura, soggiorno e turismo, si legge: "Le procedure per lo scioglimento degli enti provinciali per il turismo e delle aziende autonome di cura, soggiorno e turismo sono portate a compimento entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge" (1° comma); "La Regione subentra nei rapporti giuridici attivi e passivi dei disciolti enti previsti dal comma 1, con esclusione di quelli relativi al personale" (2° comma); "Fino alla data dell'effettivo esercizio dell'agenzia regionale gli enti provinciali per il turismo e le aziende continuano ad esercitare le loro funzioni presso l'attuale sede" (5° comma).

Sarebbe bastato all'On. Brunetta mettere insieme questi tre tasselli, invece che limitarsi a richiamare uno solo di essi (il 2° comma), per rendersi conto che: a) i centottanta giorni dall'entra in vigore della L.R. 18/2014 scadranno il 28.2.2015, mentre la nomina della Prof.ssa Tortora risale allo scorso mese di novembre; b) la Regione subentra nei rapporti giuridici attivi e passivi degli indicati enti una volta disciolti, ma lo scioglimento dell'EPT di Salerno allo stato non si è verificato; c) chiude il cerchio il 5° comma della disposizione, che ricollega la continuazione dell'esercizio delle funzioni degli enti provinciali per il turismo all'effettiva operatività dell'Agenzia Regionale per il Turismo, Agenzia che, è cosa nota, al momento neppure esiste.

 

Come si vede anche sotto questo profilo le considerazioni dell'On. Brunetta sono quanto meno dubbie, e come tali non possono fondatamente sorreggere la richiesta di commissariamento, che procurerebbe danno gravissimo alla Fondazione Ravello, al Festival che ne è emanazione, alla città di Ravello e all'intera Regione Campania.

Il commissariamento, del resto, è misura estrema, alla quale ricorrere, nel rispetto delle norme di legge che la prevedono, qualora sia stata sperimentata l'impossibilità di porre in essere ogni altra attività utile che consenta il regolare esercizio degli organi ordinari. In virtù di quanto disposto dall'art. 25 cod. civ., quindi, ove mai si ritenessero fondate le doglianze di legittimità della deliberazione del Consiglio Generale di Indirizzo del 5.2.2015 avanzate dall'On. Brunetta - perché contrariamente allo statuto essa non sarebbe stata convocata dal Presidente uscente (che comunque si è astenuto dal convocarla, a questo punto colpevolmente stante la necessità di decidere su argomenti urgenti, a lui contrari, dal 20.1.2015) - allora l'unica soluzione non sarebbe il commissariamento della Fondazione, visto che non si discute di comportamenti degli amministratori, bensì di presunta illegittimità di una deliberazione, ma una decisione dell'Organo di Vigilanza che incida sulla deliberazione stessa e imponga al Presidente uscente l'immediata convocazione.

 

Ci sia consentita, infine, un'ultima considerazione. Se l'On. Brunetta, sulla scorta della patente di illegittimità da lui stesso conferita all'adunanza tenutasi il 31 gennaio e il 5 febbraio, riteneva di essere l'unico legittimato alla convocazione del Consiglio Generale di Indirizzo, perché non ha esercitato quel potere, convocando tempestivamente e secondo le procedure da lui ritenute rituali una nuova riunione?

 

Sicuri di aver svolto con lealtà e correttezza i propri compiti,

i Consiglieri di Indirizzo della Fondazione Ravello

 

Dr. Giuseppe Canfora

Prof.ssa Genoveffa Tortora

Dr. Antonio Bottiglieri

Prof. Giuseppe Liuccio

M° Giampaolo Schiavo

Avv. Lelio della Pietra

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