Tu sei qui: PoliticaCannabis e impieghi medici: il dibattito in Campania
Inserito da (redazionelda), giovedì 19 febbraio 2015 15:38:01
La Campania è una delle undici regioni che ancora attende una normativa locale per regolamentare la cannabis terapeutica. Una proposta di legge al riguardo era stata presentata ad aprile 2014 in consiglio regionale dal gruppo del Partito Socialista Europeo su proposta di Radicali Salerno ma da allora tutto è ancora fermo; si tratta di una proposta di legge molto dettagliata che prende spunto da quella approvata in Abruzzo nel marzo 2014.
Il testo va a disegnare un modello che prevede il trattamento terapeutico con farmaco a base di cannabis tanto in ambito ospedaliero quanto in ambito domiciliare e che implica la totale copertura dei costi a carico del Servizio Sanitario Regionale.
Sostanzialmente un modello molto simile a quello delle nove regioni italiane che già hanno regolamentato in materia di cannabis medica e che, da tempo, sono partite con l'erogazione del farmaco. La situazione italiana sulla marijuana medica, come si vede, presenta ad oggi una spaccatura ed una eterogeneità che si sta tentando di armonizzare a livello nazionale.
Nel frattempo prosegue il dibattito locale su quelli che possono essere i benefici derivanti da questo approccio terapeutico; il 5 e il 6 febbraio si è tenuto a Napoli, presso Palazzo Serra di Cassano, un interessante incontro proprio in materia di cannabis terapeutica e utilizzo nei malati terminali per alleviarne il dolore cronico. "Cultura del sollievo e lotta al dolore", questo il nome dell'evento organizzato dal Rotary club Napoli Ovest e dall'Associazione "Insieme per vincere il dolore".
Nel corso del dibattito si è andati ad affermare la centralità dell'uomo nei casi di malattie, anche quelle più gravi, ribadendo l'importanza di pratiche terapeutiche utili ad alleviare il dolore. Qualunque queste siano.
Alla presenza di esponenti del mondo delle istituzioni, della politica, della Sanità e dell'informazione si è tentato di focalizzare l'attenzione sull'opportunità di ricevere cure in grado di liberare dal dolore fisico pazienti affetti da gravi malattie. D'altra parte il Codice deontologico dei medici afferma che: "è un dovere del medico il sollievo della sofferenza nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana al pari della tutela della vita, della salute fisica e psichica."
Quanto affrontato nel dibattito di Napoli va a ribadire tutto ciò che già è noto in tema di cannabis medica per il trattamento del dolore cronico; sono molti gli studi scientifici che hanno evidenziato come la cannabis abbia un effetto analgesico e quello della lotta al dolore cronico è uno degli utilizzi per i quali il farmaco viene impiegato.
Ecco perchè il dibattito scientifico sul tema dell'utilizzo della sostanza in campo medico continua a proliferare; si tratta naturalmente di cannabis appositamente selezionata e il cui processo di crescita viene seguito in ogni passaggio prestando massima attenzione alle caratteristiche della germinazione, alla coltivazione e alla successiva produzione del farmaco a base del principio attivo.
In occasione della presentazione della legge per la regione Campania dello scorso aprile 2014, il promotore dell'iniziativa, ovvero il segretario Radicali Salerno Donato Salzano, aveva spiegato questo concetto parlando del tipo di cannabinoide utilizzato: "Si tratta di cannabis sativa che è completamente differente dalla cannabis indica".
Partendo dalla base di quella proposta di legge e in virtù del recente dibattito di Napoli in tema di dolore cronico nei malati terminali, chissà che a breve non arrivino novità anche in Campania in tema di cannabis terapeutica.
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