Tu sei qui: PoliticaA Ravello il voto regionale anticipa le elezioni del 2021
Inserito da (redazionelda), giovedì 24 settembre 2020 13:24:07
di Antonio Schiavo
Allora il Direttore di questo giornale è veramente (come dicono nella Capitale) "de coccio".
Dopo avermi affidato il ruolo di editorialista, adesso mi gratifica addirittura con il titolo di analista politico.
Preciso subito, prima che qualcuno si adonti e faccia ironia gratuita: non lo sono. Pur avendo fatto politica (sempre dalla parte perdente) fin da ragazzino quando attaccavamo i manifesti con la colla fatta di farina, mentre altri già bazzicavano le stanze del potere, al massimo mi posso considerare un semplice osservatore e, su istanza del medesimo Direttore, mi limiterò a qualche osservazione sulla ultima tornata elettorale a Ravello.
Lo farò confrontando i risultati con quanto da lui riportato nell'articolo del 15 settembre scorso.
Prima considerazione d'obbligo: i ravellesi non amano troppo andare a votare! La percentuale infatti è tra le più basse in assoluto in Provincia. Le motivazioni? Qualcuno, malignamente dice che i nostri concittadini sono interessati solo a quelli che i romani chiamavano "panem et circenses" cioè al guadagno e ai divertimenti. Io non la penso così; ritengo, invece, che la disaffezione sia dovuta al disincanto e alle rassegnazione che sta pervadendo un po' tutti gli elettori italiani convinti che , come si diceva ne Il Gattopardo " Tutto cambia per non cambiare nulla", con un'aggiunta di casa nostra: a Ravello il problema dei problemi sembra essere quanto accaduto e accade nella Fondazione ma le questioni serie (una per tutte: la vergogna della strada di Chiunzi e di tutte le tratte che dovrebbero portare nella Città della Musica) sembra che non interessino a nessuno.
Secondo punto: c'è un atavico vizio italico e Ravello non fa eccezione: dopo ogni elezione, tutti si dichiarano vincitori o, se sono appena appena più modesti, dicono che non hanno perso.
Esempio lampante: il clamoroso tonfo del Candidato del Centro-Destra. Prende una scoppola clamorosa (peggio di lui ha fatto solo il poverocristo Veneto) ma ... il flop ravellese è meno flop perché ha raccattato qualche voto in più che negli altri comuni costieri. Sta di fatto che il risultato è quasi risibile. E allora, delle due, l'una: o i ravellesi non hanno capito quanto bene Caldoro ha fatto per loro (ribadisco, con un fiume di danaro pubblico) o sono degli ingrati.
A tal proposito ci sarebbe un'altra questione da chiarire: è vero, Rinascita Ravellese è una lista civica, aggregazione di più anime e sensibilità. Ma come si concilia una divergenza così marcata nella stessa compagine che, almeno nella sua linea politica verso gli Organi di Governo, dovrebbe essere ragionevolmente più coesa?
Terzo punto: Maggioranza e minoranza del consiglio comunale, tutti uniti in un sol patto per il sostegno al Governatore uscente. Il risultato finale (sempre dando per buone le previsioni del Direttore sui candidati appoggiati ) ci mostra un paese ancora spaccato a metà pur considerando che una fetta di votanti della Lista "De Luca Presidente" ( e questo lo dicono gli analisti veri) non risponde ad alcun input delle segreterie o degli amministratori ma gratifica, personalizzandola, l'azione di governo. Va da sé che, se si votasse oggi per le Amministrative, la partita sarebbe ancora in bilico a meno di, sempre possibili, "convergenze parallele" dell'ultimo minuto.
In tale contesto potrebbe anche collocarsi il buon numero di voti presi dall'ex Sindaco di Tramonti, Giordano, indipendentemente dall'appoggio pur dichiarato con congruo anticipo dal Consigliere Amato.
Più ideologico invece sembra il consenso dato alla Lista Democratici e progressisti (qui ci vedo lo zampino di un amico, vecchio comunista, che mi è tanto mancato durante questa estate perché, mi dicono, ha riportato le sue braccia - finora sottratte - all'agricoltura). Ma questa è veramente una supposizione personale da considerare come tale.
Quarto punto: praticamente scomparsi i cinque stelle, dopo l'effimero exploit delle Politiche (frutto della ricorrente schizofrenia elettorale che si manifesta ciclicamente in Italia) e ridicolo il risultato di Italia Viva, evidentemente non sostenuta a dovere dai referenti locali.
Ultimo punto ma non ultimo, almeno per chi scrive: in tutta la Nazione, Fratelli d'Italia può legittimamente dichiarare di aver ottenuto un successo. In Campania stenta e a Ravello ottiene uno dei peggiori risultati di sempre (da quanto ricordi solo nel 1990 i voti di lista al MSI si fermarono a 48, ma si trattava di elezioni comunali con annessi e connessi)
Cause della debacle? Scollamento tra Federazione e territorio? Candidati semi-sconosciuti o mai presenti? Radicamento territoriale svanito? Fritto misto tra i sedicenti sostenitori? Qualcuno marzullianamente si farà delle domande e si darà delle risposte.
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