Tu sei qui: PoliticaA Maiori il titolo di 'Città', venerdì 24 luglio cerimonia per riconoscimento
Inserito da (redazionelda), giovedì 23 luglio 2015 11:11:06
Si svolgerà venerdì 24 luglio prossimo, alle 19, presso i Giardini di Palazzo Mezzacapo, la cerimonia di riconoscimento dell'elevazione di Maiori, al titolo di "Città".
Attraverso un dibattito moderato dal giornalista de Il Mattino Mario Amodio, il sindaco Antonio Capone, lo storico e araldista Maurizio Ulino, il delegato alla Cultura del gruppo "Obiettivo per Maiori" Bonaventura Landi e l'ex consigliere comunale Mario Piscopo, illustreranno il percorso che ha portato all'ottenimento del prestigioso riconoscimento, nonchè il profondo significato per Maiori.
Sarà letto il decreto del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, datato 9 giugno 2015, attraverso il quale riconosce a Maiori il titolo di Città.
Ad avanzare la richiesta al Quirinale era stato il Consiglio Comunale del 2 settembre 2014 su proposta del consigliere delegato alla Cultura Mario Piscopo. La relazione, posta a corredo dell'istanza sulle origini storico-culturali e turistiche di Maiori redatta dallo storico salernitano Maurizio Ulino (noto per il prestigioso titolo di Cavaliere della Cultura del Principato di Monaco), è stata ritenuta meritevole di particolare risalto dal Ministero dell'Interno e così ne è scaturito l'ottenimento dell'ambito titolo che nel medioevo concedeva privilegi agli abitanti delle città (in costiera, oltre ad Amalfi, sin dai primi decenni dell'anno mille erano state elevate al titolo di civitas Scala, Ravello e Minori, già sedi vescovili autonome). Sono trascorsi 353 anni da quando Filippo IV - e precisamente nel 1662 - fregiò Maiori del titolo di "Città", come si evince dalle notizie riportate dallo storico Matteo Camera nel volume "Memorie storico-diplomatiche dell'antica città e ducato di Amalfi", il quale descrive in maniera lapidea "Maiori ben meritossi questo titolo onorifico conferitogli da Filippo IV nell'anno 1662, dichiarandola Città regia".
Dai documenti studiati dal professor Ulino, viene confermato che l'uso legittimo del titolo di città per Maiori è stato tale fino a tutto il periodo del governo monarchico d'Italia.
Di poi durante i 68 anni di vita repubblicana la cittadina non si è più fregiata di questo titolo.
E' questo il primo risultato del processo che porterà alla rivisitazione dello stemma civico e del gonfalone di Maiori. Lo stesso professor Ulino, celebre araldista (lo stesso che ha rivisitato gli stemmi di Cetara e Positano), su incarico della precedente amministrazione sta curando la rielaborazione storica dello scudo che all'origine si presentava raffigurante una pianta di maggiorana.
Lo stemma attuale, diviso in quattro quadranti e raffigurante il castello, una sciabola saracena, l'ippocampo il timone, risalirebbe a un rimaneggiamento di fantasia degli anni '50 del secolo scorso. Il sigillo con la figura della maggiorana compare su vari documenti del Comune di Maiori risalenti al ‘700, conservati presso l'archivio di Stato di Napoli e su una scultura in pietra in bella vista al pian terreno di un palazzo del Corso Reghinna.
La maggiorana era considerata, durante il Medioevo, una spezia molto ricercata, importata dagli amalfitani nel corso di scambi commerciali con l'Oriente e coltivata nel territorio di Maiori.
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