Il Vescovado Costiera Amalfitana

Con il premio per la miglior regia di una serie limitata, Steven Zaillian porta l'Italia sul palcoscenico degli Emmy Awards, grazie alla serie Netflix Ripley, girata in gran parte nella suggestiva cornice di Atrani, il comune più piccolo d'Italia. "Girare Ripley in Italia è già un premio, è stato un sogno. Condivido questo premio con le centinaia di persone che hanno lavorato con me, gli attori, la troupe e le maestranze", ha dichiarato Zaillian nel suo discorso.

La serie TV aveva già ottenuto un prestigioso riconoscimento all'11ª edizione dei Location Managers Guild International (LGMI) Awards, tenutasi il 24 agosto in California: il location manager Giuseppe Nardi, tra oltre 320 iscritti, è riuscito a distinguersi e a portare a casa uno dei riconoscimenti più ambiti nel settore.

La serie, che racconta le vicende del truffatore Tom Ripley, interpretato da Andrew Scott, ha portato sotto i riflettori non solo il talento del cast e della crew, ma anche la bellezza senza tempo della Costiera Amalfitana. Attraverso le sue otto puntate, Ripley dipinge un affresco della dolce vita italiana, con location mozzafiato tra Atrani, Positano e Capri.

Ad Atrani, tra la piazza Umberto I e la Collegiata di Santa Maria Maddalena, si sviluppa l'azione delle prime puntate, con la modesta casa di Marge e l'iconico Hotel Ripley. Tuttavia, alcune scene fondamentali sono state girate a Capri, nella splendida Villa Torricella.

La produzione ha visto una partecipazione massiccia di maestranze italiane: ben il 97% della crew era composta da professionisti locali, un segno di quanto il nostro paese sia sempre più centrale nelle grandi produzioni internazionali.

Oltre alla miglior regia, Ripley ha conquistato altri tre Emmy, tra cui uno per la miglior fotografia, firmata dal premio Oscar Robert Elswit, confermando l'altissimo livello tecnico e artistico di una produzione che ha saputo catturare l'essenza della bellezza e del mistero dell'Italia.

Grazie a Ripley, quest'estate Atrani è diventata la destinazione più ambita dai turisti anglosassoni, affascinati dalla storia e dalle immagini della serie.