Tu sei qui: Musica, Cinema e Teatro“Le Cicogne di Chernobyl” volano a Sorrento: 11 maggio la proiezione del docufilm diretto da Karim Galici /TRAILER
Inserito da (PNo Editorial Board), martedì 7 maggio 2024 17:16:15
Dopo l'anteprima nazionale alla Casa del Cinema di Roma, arriva in Campania il primo film italiano che porta sul grande schermo le storie di accoglienza in Italia dei bambini delle zone contaminate a seguito del Disastro di Chernobyl.
"Le Cicogne di Chernobyl" (Italia, 2024, 69') diretto da Karim Galici, prodotto da Cittadini del Mondo Cinema per il Sociale con il sostegno della Fondazione di Sardegna e la collaborazione di RAI TECHE.
Questi i due appuntamenti campani che vedranno interloquire con il pubblico la produzione di Cittadini del Mondo - Cinema per il Sociale:
NAPOLI, 10 maggio ore 17:00 Via Nardones 17, a cura dell'dell'Associazione Maksim Gor'ki. Introduce e modera Antonio Marino;
SORRENTO, 11 maggio ore 18:00 Sala Dickens Hotel Continental, Piazza della Vittoria, 4 a cura dell'Istituto di Cultura "Torquato Tasso" presieduto da Luciano Russo. Introduce e modera Salvatore Iorio.
Partendo dall'incidente del 26 aprile 1986, il docufilm si avventura a pochi chilometri dalla centrale, seguendo le tracce di un sopravvissuto che guida la troupe verso la sua casa natia evacuata quasi quarant'anni prima, per poi raccogliere la testimonianza di un liquidatore intervenuto per spegnere gli incendi scoppiati subito dopo l'esplosione.
Ma una cosa straordinaria è accaduta nel periodo post-disastro: dai primi anni 90 e sino al 2020 le famiglie italiane hanno ospitato circa 600.000 bambini bielorussi e oltre 100.000 bambini ucraini, nell'ambito dei cosiddetti "Progetti Chernobyl", accogliendo oltre il 60% di tutti i bambini ospitati all'estero. Il nostro paese da solo ha fatto più di tutti gli altri paesi del mondo messi insieme!
Ma cosa è successo a quei minori ospitati in Italia? Quale è la loro vita oggi?
Il film racconta le storie di rinascita di un gruppo di bambini, oggi giovani adulti, segnate per sempre da quel 26 aprile 1986, data del disastro nucleare di Chernobyl.
Nel film si alternano percorsi e figure diverse: come i tre fratelli, che dopo essere cresciuti separati in tre orfanotrofi si ritrovano uniti da una grande famiglia italiana allargata; la ragazza che attraverso la formazione trova lavoro e stabilità in Sardegna, ma decide di tornare in patria per amore, o le due bambine diventate amiche per la pelle dopo esser state accolte da una generosa Nonna Barbara, con la quale continuano a rimanere in stretto contatto come due vere e proprie nipoti.
Tra passato, presente e futuro "Le cicogne di Chernobyl" è un insieme di racconti dove le esperienze vissute dai protagonisti scorrono in un flusso di rimandi e flash back per ricongiungersi continuamente con il disastro nucleare da cui tutto è partito. Storie, non solo di distruzione, ma anche di ponti che si sono costruiti tra persone e popoli.
Raffaele Rivieccio (Storico del cinema): "Ho avuto il piacere di intervenire alla Casa del Cinema di Roma e di raccontare il nuovo struggente film di Karim Galici - Le cicogne di Chernobyl - un'opera documentaria densa di una sorta di nuovo umanesimo dei popoli, un racconto intenso di uno scambio culturale ed umano che ha coinvolto l'Italia intera. Un'opera che si fa ponte tra due culture e due umanità, tra Italia e quel mondo con cui oggi sembra impossibile dialogare. Cosa che ancora sanno fare i bambini ed il cinema di Galici."
Enrica Riera (giornalista, collabora con le pagine culturali de L'Osservatore Romano"): "L'opera di Galici mette insieme i tratti del reportage giornalistico a quello poetico della narrazione cinematografica. Veri e propri ponti che uniscono e mai dividono. In un momento critico, di guerra, come quello attuale questo film non può, dunque, che restituire speranza. Fa riflettere sul fatto che, nonostante tutto, molte cose non sono perdute. Consigliato per conoscere un pezzo di quella che può essere definita a tutti gli effetti la nostra Storia, il pezzo di cui andare orgogliosi."
Enrico Pau (Regista): "Voglio dire che Karim Galici con questo suo documentario ha raccontato una pagina importante della storia recente della nostra isola e dell'Italia intera. È un lavoro che rievoca un passato drammatico che parte dalla tragedia di Chernobyl, una pagina oscura che si trasforma in uno spiraglio di luce, nell'incontro fra popoli, fra esseri umani che il destino ha unito per sempre. Sono storie d'amore raccontate senza nessuna retorica, e appaiono come una speranza in questo presente dove torna prepotente l'egoismo degli esseri umani e di tutti i nazionalismi. Il messaggio di Karim, con le sue Cicogne di Chernobyl, sembra essere quello che solo aprire le nostre porte agli altri potrà salvarci e forse redimerci. È importante che questo lavoro possa circolare nelle sale, nelle scuole, nei media."
Giampaolo Meloni (giornalista): "Un lavoro cinematografico di grande intensità, delicato nella narrazione della difficile e faticosa rinascita da una ferita sociale, da un dramma ambientale e da una tragedia umana che il regista Karim Galici ha tratteggiato senza infingimenti e ipocrisie. Abbiamo capito che la solidarietà, quella degli atti concreti, non si esaurisce nelle dichiarazioni di facciata per salvare le nostre coscienze, ma è uno straordinario investimento affettivo che richiede risorse, tempo e fatiche senza limiti. Credo siano ottime ragioni per auspicare una produzione e diffusione nazionale del film/documento in tutte le sale. La pedagogia di un mondo senza guerre e senza frontiere non può fare a meno di opere come questa."
Karim Galici (Cagliari, 1977), è un regista, sceneggiatore, attore e manager culturale. Laureato in Discipline dell'Arte, della Musica e dello Spettacolo (D.A.M.S) all'Università degli studi di Roma Tre e Master in Management per lo Spettacolo alla Bocconi in collaborazione con Accademia Teatro alla Scala e Piccolo Teatro di Milano - Teatro d'Europa. Si diploma allo Studio Internazionale dell'Attore "Permis De Conduire" e inizia la sua carriera nel '99 debuttando al Teatro Agorà di Roma. Collabora con diverse compagnie di spessore internazionale, tra cui The Living Theatre (New York) e il Teatro de Los Sentidos (Barcellona). Nel 2002 fonda la compagnia Impatto Teatro a Roma con la quale sviluppa una poetica che approfondisce il teatro sensoriale in chiave site specific nella valorizzazione dei luoghi e con cui attualmente sta curando il progetto Storie di Naturale Follia sugli ex manicomi. Mentre, tra i tanti eventi realizzati, anche con altre compagnie, organizza in Emilia-Romagna "Bassa Continua - Toni sul Po" (gran finale del "Progetto Ligabue") che vince il Premio Ubu 2015 come Miglior Progetto Artistico/Organizzativo.
Parallelamente alla intensa attività teatrale, lavora nel cinema dove ha esordito nel '99 come attore protagonista nel cortometraggio di Fabio Del Greco "L'influsso degli astri". Con Del Greco nasce un sodalizio artistico che lo porta poi a partecipare al mediometraggio "La Luna in Ariete" e 3 film ("Mistero di un impiegato", "La donna dello smartphone" e "Slow life"). Complessivamente ha partecipato a 6 film e 4 cortometraggi. Come regista la sua opera prima è "Grado Zero" (2000) che è stato finalista dei più importanti festival di cortometraggi italiani, mentre il nuovo documentario "Le cicogne di Chernobyl" è il suo primo lungometraggio. Precedentemente ha firmato i documentari "Dall'Est con Amore. Quattro storie di vita e integrazione" (2020) e "La Vita sopra ogni cosa. Storia di un Padre ortodosso in Sardegna" (2021), prodotti da Cittadini del Mondo.
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