Tu sei qui: MondoSigiSenza pastiera, che Pasqua sarebbe?
Inserito da (PNo Editorial Board), sabato 23 marzo 2024 10:57:47
Di Sigismondo Nastri*
La pastiera, dal profumo inebriante di cedro e fiori d'arancio, rigorosamente di fattura domestica, con quel tocco personale che la distingue dalle altre, è sicuramente il simbolo della Pasqua. In chiave gastronomica, intendo dire. Sono convinto che, se ne mettiamo cinquanta in fila su un tavolo, all'assaggio non ne troviamo due uguali. Le differenze non sono tanto negli ingredienti quanto nel loro dosaggio. C'è chi la vuole intensamente profumata, chi con più o meno canditi, e così via. A parte le difficoltà che s'incontrano nella cottura in forno, che dev'essere accurata per evitare che ne esca cruda o troppo secca. Scrive Achille Talarico che la pastiera «è uno dei dolci più difficili da preparare». E aggiunge: «chi non conosce qualcuna delle innumerevoli porcherie che vengono offerte, durante le feste pasquali, sotto il nome lusinghiero di pastiera, al povero ospite che ci capita?».
Io, che non sono un gastronomo di professione, mi guardo bene dal condividere una tale affermazione. Mi limito a dire che una pastiera acquistata in pasticceria a Napoli è diversa da quella che si trova a Salerno e ancor più da quelle prodotte a Maiori, Minori, Amalfi. Sulle differenze non metto lingua. Il mio motto rimane sempre lo stesso: De gustibus non est disputandum.
Una volta, quando il grano lo si comprava crudo per cuocerlo poi a casa, capitava spesso che, nel mangiarne una fetta, potevi trovarvi - come nota Talarico - acini duri a prova di dentiere. Oggi non avviene perché lo si acquista in barattolo, precotto. E lo si fa ulteriormente cuocere nel latte. Quanto alla ricetta, è addirittura stampata sull'etichetta: una buona base di lavoro, a mio avviso, sulla quale operare. A cominciare dalla pasta frolla ̶ la si faceva con la sugna, ora col burro ̶ , che sarà stesa fino a rivestire tutto l'interno di un ruoto per coprirlo, alla fine, con le rituali sette listarelle incrociate a mo' di rombi.
La farcitura è un impasto fluido, omogeneo, composto dal grano, dalla ricotta setacciata, da tante uova, pezzetti di cedro e arancia canditi, zucchero, cannella, vaniglia, acqua di fior d'arancio. Non ho citato, tra gli ingredienti, la crema pasticciera, introdotta non so quando e da chi. Certamente con l'intento di rendere la pastiera più morbida al palato. Per quanto mi riguarda, la ritengo una profanazione.
*dal libro 'A Cannarizia
Se sei arrivato fino a qui sei una delle tante persone che ogni giorno leggono senza limitazioni le nostre notizie perché offriamo a tutti la possibilità di accesso gratuito.
Questo è possibile anche grazie alle donazioni dei lettori. Sostieni l'informazione di qualità, sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
rank: 1011119109
Di Sigismondo Nastri La notizia della morte di Lina Conforti, vedova di Gigino de Stefano, fraterno amico e collega nell'attività giornalistica, è stata postata su facebook dal figlio Gaetano, giornalista del quotidiano La Città. Quando l'ho letta, mi ha commosso e, insieme, rattristato. Ora trovo su...
Di Sigismondo Nastri Leggere del gravissimo incidente accaduto oggi a Maiori, nel quale ha perso la vita Francesco Pappalardo, è stato per me come prendere un violento cazzotto. Peggio quando ho capito, dalle iniziali e da qualche altro elemento inserito nella notizia, che ne era rimasto vittima lui:...
Di Sigismondo Nastri Leggo su "Il Vescovado" di un convegno a Tramonti, il 15 settembre, sulle origini del culto della Madonna delle Galline. Giusto per dare a Cesare quello che è di Cesare, mi piace ricordare che se ne occupò già, anni fa, l'amico Gennaro Pesacane. Riproduco qui la sua ricerca da un...
Da un post del figlio Corrado, che ne ha seguito il percorso professionale, ho letto la notizia della morte del dottor Vincenzo Naddeo, cardiologo e infettivologo, già primario all'Ospedale Ruggi di Salerno. Una notizia che mi riporta alla mente "antichi" ricordi e che suscita in me un dolore profondo....
di Sigismondo Nastri* La "Melanzana col cioccolato" è una specialità di Maiori, in Costiera amalfitana, e viene preparata, solitamente, il 15 agosto, nella ricorrenza della festa dell'Assunta, venerata qui col nome di Santa Maria a Mare. Anche se non è una "invenzione" maiorese, essa è profondamente...