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Tu sei qui: Good morning newsLa Chiesa ricorda Santa Rosalia,Vergine eremita di Palermo. Meteo: giornata ventosa. Good Morning News
Inserito da (Admin), lunedì 4 settembre 2023 07:51:57
Santa Rosalia è una figura venerata particolarmente a Palermo, in Sicilia, dove è la patrona della città. La sua storia combina elementi storici e leggendari.
Rosalia nasce nel 1130 circa a Palermo in una nobile famiglia normanna. Era discendente di Carlo Magno e nipote di Ruggero II di Sicilia. Nonostante le sue nobili origini e le ricchezze della famiglia, fin dalla giovinezza dimostrò un interesse particolare per la vita spirituale e religiosa. Nel tentativo di allontanarsi dalle tentazioni del mondo e per seguire una vocazione divina, Rosalia si ritirò a vivere come eremita sulle montagne vicino a Palermo. Inizialmente, si nascose in una grotta sul Monte Pellegrino, che si affaccia sulla città di Palermo, e successivamente in una grotta sul Monte Quisquina. Qui, trascorse il resto della sua vita in preghiera, penitenza e solitudine, dedicandosi completamente alla sua fede. Rosalia morì nel 1166. La sua vita in solitudine potrebbe essere passata inosservata se non fosse stato per gli eventi del 1624. In quell'anno, Palermo fu colpita da una grave epidemia di peste. Secondo la leggenda, Santa Rosalia apparve prima a un malato di peste, poi a un cacciatore, rivelando la posizione dei suoi resti e chiedendogli di portare le sue ossa a Palermo. Il cacciatore seguì le istruzioni e, portando con sé le ossa di Santa Rosalia in processione per le strade della città, l'epidemia di peste miracolosamente cessò. Dopo questo evento miracoloso, la devozione a Santa Rosalia divenne molto intensa a Palermo e in altre parti della Sicilia. Ogni anno, il 15 luglio, si svolge un grande festival in suo onore chiamato "la festa di Santa Rosalia" o "il festino", durante il quale i palermitani celebrano e ringraziano la loro patrona.
La grotta sul Monte Pellegrino, dove si ritiene che Santa Rosalia abbia trascorso gran parte della sua vita eremitica, è diventata un luogo di pellegrinaggio ed è adesso un santuario dedicato a lei.
L'occhio del padrone ingrassa il cavallo
A Positano e in Costiera Amalfitana, giornata caratterizzata dal vento con cielo sereno o poco nuvoloso. Al mattino cielo da poco a parzialmente nuvoloso su tutte le regioni. Temperature minime in lieve aumento. Nel pomeriggio nel settore ionico e nel sud della Calabria nuvolosità variabile; nel resto del Sud tempo prevalentemente soleggiato. Sulla Calabria meridionali non si escludono brevi rovesci. Temperature massime in calo su Puglia, Basilicata, Appennino campano e alta Calabria. Venti: da moderati a tesi settentrionali. Mari: molto mossi l'Adriatico e l'Alto Ionio, da poco mossi a mossi gli altri settori.
Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio... Nessun profeta è bene accetto nella sua patria.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 4,16-30
In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
a proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: "Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!"». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Parola del Signore.
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Fonti: Chiesacattolica.it; Meteo.it; Santodelgiorno.it; NCA News (Notizie Costiera Amalfitana)
Foto: Cristina D'Aiello
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