Tu sei qui: Eventi e SpettacoliQuando la musica è Donna: a Ravello l'Aura Piano Trio interpreta Clara Schuman, Lili Boulanger e Cecile Chaminade
Inserito da (redazionelda), venerdì 1 ottobre 2021 12:28:36
Oltre alle numerose e ben note figure maschili che abitano l'immaginario collettivo della musica classica, sono moltissime le donne che hanno dato un contributo enorme e significativo, arricchendo e, a volte, anche rivoluzionando la musica classica. Il programma proposto dall'Aura Piano Trio (Simona Foglietta al violino, Maria Antonietta Gramegna al violoncello e Anna Valanzuolo al piano) per il loro concerto di sabato 2 ottobre, al Complesso Monumentale dell'Annunziata di Ravello (18.30), ha come protagoniste tre importanti musiciste, pietre miliari della musica classica al femminile.
Clara Josephine Wieck (sarebbe diventata Schumann dopo il matrimonio con il musicista Robert) nacque a Lipsia nel 1819. Enfant prodige del piano, ancora ragazzina, Clara iniziò a viaggiare in Europa per tenere diversi concerti. Ebbe modo di incontrare lo scrittore e filosofo Johann Wolfgang von Goethe e il violinista e compositore italiano Niccolò Paganini, e fu apprezzata da Chopin.
All'inizio della sua carriera artistica, Clara Schumann divenne conosciuta principalmente per le esecuzioni di pezzi già popolari e di successo. Successivamente maturò un particolare gusto per i nuovi compositori dell'epoca romantica come Chopin, Mendelssohn e naturalmente Robert Schumann. Iniziò a mettere insieme da sola i programmi, inserendo anche composizioni di Haydn, Mozart, Brahms e Beethoven.
Clara Schumann ebbe un'importante influenza nel panorama musicale, che può essere riscontrata ancora oggi. Fu tra i primi pianisti a eseguire i concerti a memoria senza utilizzare gli spartiti, a proporre interpretazioni e variazioni sul tema di altri compositori e a inserire quasi sempre nei programmi almeno un brano da lei composto.
L'Aura Trio propone quello che da molti è considerato il suo capolavoro, "Trio in sol minore per pianoforte, violino e violoncello" op. 17, dove ritroviamo il punto di forza della Schumann come autrice, ovvero la spiccata sensibilità e capacità di catalizzare all'interno del mezzo musicale i propri sentimenti più intimi, di attingere alla sua vita per comporre.
Meteora della musica francese, Julie-Marie Olga Boulanger, detta Lili, nasce in una famiglia di musicisti. La sua fragilità di salute si rivela fin dalla più tenera età: a due anni Lili contrae una polmonite in seguito alla quale rimarrà malata per il resto della sua, breve, vita
Scrive le sue prime cantate a partire dal 1911 e ottiene un primo Prix de Rome nel 1913 con Faust et Hélène, diventando così la prima donna vincitrice di questo concorso istituito nel 1803.
Nel 1917-1918, poco prima di morire, Lili Boulanger compone due pezzi che non si possono comprendere l'uno senza l'altro, anche se è possibile eseguirli separatamente: D'un soir triste e D'un matin de printemps. Essi rappresentamo i due versanti psicologici della compositrice, al pari del titolo di una delle sue mélodies, Elle est gravement gaie («Essa è gravemente allegra»). D'un matin de printemps, originariamente composto come duetto per violino e pianoforte, e poi adattato in versione trio per violino, violoncello e pianoforte nel 1917, è uno dei pochi pezzi di carattere leggermente ottimista firmati da Lili Boulanger. Il tema è lo stesso di D'un soir triste, qui presentato nella veste di una danza vivace, che si agita su accordi ribattuti dalle ricche sonorità, molto debussiane.
Pianista e compositrice, Cécile Chaminade iniziò all'età di otto anni a scrivere musica liturgica. Georges Bizet la definì «il mio piccolo Mozart» e le fece sostenere l'esame di ammissione al Conservatorio di Parigi. L'esito fu eccellente, ma dal momento che il padre non intendeva far frequentare alla figlia il Conservatorio, Bizet la fece studiare privatamente. Ben presto divenne un'apprezzata esecutrice. Nel 1881 iniziò a pubblicare i suoi lavori, di svariato genere, suscitando l'interesse di un pubblico numeroso.
A partire dagli anni Novanta la morte del padre e il bisogno di provvedere alle necessità familiari la inducono a moltiplicare le tournée mondiali e a sottoscrivere contratti editoriali che le impongono di produrre a ritmo serrato un gran numero di composizioni minori, nelle quali si stenta a ritrovare la raffinatezza armonica delle sue prime opere.
L'8 febbraio 1880, il pubblico della matinée domenicale della Salle Érard scopre il Trio n. 1 di Cécile Chaminade, primo lavoro da camera della compositrice ventiduenne, che lo esegue al pianoforte accompagnata dal violinista Martin Marsick e dal violoncellista Anton Hekking. L'opera viene accolta con favore: è scritta "con mano già ferma e sicura, e dà prova di un sapere serio e profondo".
L'intera programmazione 2021 della Ravello Concert Society, affidata costantemente da oltre un quarto di secolo alla direzione artistica di Antonio Porpora Anastasio, è disponibile su www.ravelloarts.org.
La brochure può essere scaricata da: www.ravelloarts.org/Ravello_2021.pdf
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