Tu sei qui: Echi e FavilleGli ottant’anni di un instancabile servitore della cultura
Inserito da (redazionelda), lunedì 23 dicembre 2019 15:22:21
di Francesco Criscuolo
I tempi in cui viviamo non sono prodighi di buone notizie. Come testimoniano gli ultimi dati dell'Istat di meno di un mese fa, c'è una situazione diffusa di incertezza e di scoramento, che porta i più a sentirsi smarriti e "confusi di fronte alla scomparsa del futuro".
Eppure, se si guarda al di là delle apparenze, non è scomparsa la possibilità di rasserenare gli animi e di sollevare lo spirito davanti ad una realtà diversa, capace di neutralizzare il clima di disimpegno e di disillusione che sembra bussare insistentemente alle porte della vita attuale.
Oggi, 23 dicembre 2019, compie ottant'anni Giuseppe Orio, esempio significativo di impegno civile e di dedizione al bene comune attraverso un'attività, come quella dell'edicolante, che attualmente rimane sulla breccia, più fiorente che mai, nonostante i duri colpi inferti da condizioni generali ben poco favorevoli, che hanno portato alla chiusura, nel territorio nazionale, di circa 14.000 edicole, tra cui ben tre in altrettanti comuni della Costiera Amalfitana.
In una temperie di amnesia collettiva, è opportuno ricordare che Orio non appartiene alla schiera di coloro che amano la ribalta o inseguono la luce dei riflettori. La sua è un'operosità infaticabile, espletata in un nascondimento alieno da facili clamori e costellata da una diuturna alacrità, con il corollario delle virtù della pazienza e della mitezza proprie di chi si sente l'umile servitore di un bene immateriale quale quello della dimensione culturale.
Da più di sessant'anni garantisce questo essenziale servizio, ininterrottamente dalle 6 del mattino alle 9 e anche oltre di sera. Il suo lavoro, veramente indefesso, non conosce sospensioni o interruzioni di sorta nell'intero scorrere dell'anno solare.
Quando si entra, sia pure per qualche minuto, in contatto con lui, non ci si trova di fronte alla mutria del commerciante ansioso di guadagno, ma si sperimenta la bontà e la disponibilità, venate anche da esilarante arguzia, di chi ha ben chiara la percezione della funzione di presidio della cultura. Egli non è mai stato un asettico fornitore di libri, scolastici e non, o un freddo rivenditore di quotidiani, settimanali e periodici della stampa provinciale e nazionale, ma un autentico supporto materiale e, per ciò stesso, un veicolo prezioso e insostituibile della formazione culturale, su ampia scala, del nostro popolo.
Guardando ai suoi "primi" ottanta anni, forieri di ammirevoli risorse di laboriosità, di relazioni etiche e di sobrietà di stile con tutti, viene in mente la felice espressione del Petrarca: "l'antiquo valore / ne l'italici cor non è ancor morto".
Tantum aurora sit! è tanto stretto ed armonico il connubio tra il beneamato "Peppino" e i concittadini che ogni minorese vede nel suo volto una parte di sé e sente di augurargli, anche con la gioia natalizia nel cuore, ulteriori e più fecondi traguardi personali e sociali. Sia egli per tanti altri anni fonte di crescita e di arricchimento per Minori e il comprensorio costiero per contribuire, da par suo, all'allargamento dello sguardo e della consapevolezza sul mondo!
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