Tu sei qui: Echi e FavilleAgerola, Maria Pina Mascolo dottoressa in Giurisprudenza. Tesi su autonomie locali
Inserito da (redazionelda), martedì 17 luglio 2018 14:12:58
"Il sistema delle autonomie locali nell'ordinamento unitario della Repubblica. I controlli" è il titolo della tesi discussa questo pomeriggio, 17 luglio, all'Università "Federico II" di Napoli da Maria Pina Mascolo che ha conseguito la laurea in Giurisprudenza. Un risultato raggiunto con grande impegno e dedizione dalla bella e brava studentessa di Agerola, giovane dalle indubbie qualità, tra le migliori giovani energie del territorio della Costa d'Amalfi.
A sostenerla i genitori, orgogliosi del traguardo raggiunto dall'unica figlia, e i tanti amici di una vita che non le hanno fatto mancare il loro affetto in un giorno così speciale e atteso.
E anche noi del Vescovado le formuliamo l'augurio più incoraggiante di un futuro ricco di ulteriori successi professionali e personali.
LA TESI Il controllo sugli enti locali costituisce senza dubbio il fulcro della conciliabilità dei due centri gravitazionali che innervano il nostro ordinamento: unità e autonomia.
L'articolo 5, sancendo che "La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali", ci consegna infatti un sistema in cui unità ed autonomia sono due aspetti di uno stesso valore fondamentale, complessivamente rappresentato in quella che può essere definita "Repubblica delle autonomie".
I controlli, come sostenuto da autorevole dottrina, non sono altro che la cartina al tornasole del livello di autonomia che un ordinamento riconosce a regioni ed enti locali, tenuto conto di una serie di elementi: livello di incisività, presupposti del controllo e così via.
Ad ogni buon conto, più di tutto, la decisione di trattare di questo tema, deriva, in primis, dalla necessità avvertita da chi scrive, di accendere una luce sulla difficile e complessa sistematica dei controlli, che, se da un lato può essere foriera di blocchi e difficoltà operative della pubblica amministrazione, dall'altro e più significativamente può avere ricadute finanche sui cittadini, in termini di servizi di cui possono fruire e dell'agilità con cui possono farlo. L'analisi del sistema di controllo di ciascun ordinamento, infatti, è elemento essenziale per verificare non solo il funzionamento, ma anche le implicazioni in relazione alla complessiva attività amministrativa e, da ultimo, anche il grado di tutela dei diritti dei cittadini e delle comunità.
In Italia, i controlli sugli enti locali hanno, d'altronde, sempre sollevato critiche e insoddisfazioni. Fino al 1970, gestiti dai prefetti, erano strumento del centralismo statale; dal 1970 al 2001 svolti dai comitati regionali, venivano percepiti come inutili e politicizzati; dal 2001, soppressi i comitati si cade in una situazione di forte incertezza. A ben vedere, già a partire dalla legge 142/90 fino ad arrivare al decreto Enti locali (d. l. 174/2012), si sono susseguiti interventi normativi che hanno implementato sia i controlli interni che quelli esterni.
Particolarmente negli anni recenti, ha influito, in materia di controlli, l'abbondante produzione di regole nel quadro della crisi con il pressante obiettivo di contenere e sottoporre ad attenta verifica l'uso delle risorse pubbliche.
Questo vorticoso lavoro normativo ci consegna un sistema dei controlli complesso e non sempre chiaro, tanto da far parlare di "giungla dei controlli" e da fare apparire urgente e necessaria una razionalizzazione nel settore.
L'elaborato, dopo aver dato brevemente conto dell'evoluzione delle autonomie locali nell'ordinamento unitario della Repubblica, riassume le principali vicende che hanno interessato i controlli.
Si accompagna dunque il lettore in un percorso che parte dal controllo come appannaggio del prefetto sino ad arrivare, con l'avvento della Costituzione, al controllo demandato ad un organo della regione.
Si prosegue evidenziando i mutamenti di scenario che si susseguono a partire dall'inizio degli anni Novanta, che culmineranno poi nella riforma del titolo V, rilevante in tema di controlli per aver, tra le altre cose, abrogato gli articoli 125 e 130 della Costituzione.
Via via si arriva ai più recenti e significativi interventi normativi.
Tra questi, per portata e incisività nell'intero impianto diviene imprescindibile il riferimento al decreto legge 174/2012 che ha potenziato il sistema dei controlli interni e rafforzato i poteri di controllo della Corte dei conti, sia nei confronti delle Regioni che degli Enti Locali.
I successivi due capitoli dell'elaborato si concentrano sulla disamina di tutti controlli, interni ed esterni, più e meno noti.
La scelta di fare riferimento sia ai più rilevanti sia a controlli "minori" e meramente eventuali, risponde all'esigenza, sentita da chi scrive, di fornire al lettore una panoramica quanto più completa e organica possibile, sebbene con gli oggettivi limiti che la trattazione di una materia così eterogenea ha in sé.
In chiusura, l'ultimo capitolo prova ad evidenziare alcune tra le principali incongruenze del sistema che determinano, a carico delle autonomie, una situazione complessivamente difettosa, sia sul piano del coordinamento tra le diverse forme di controlli, sia sul piano della proporzionalità degli oneri che ne derivano.
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