Tu sei qui: CuriositàDieci teatri davvero curiosi e particolari: il "più aereo" è quello di Villa Rufolo a Ravello
Inserito da (redazionelda), venerdì 6 settembre 2019 17:38:35
I teatri sono importanti luoghi di aggregazione ai quali architetti e costruttori si sono dedicati con maestria e inventiva fin dalla notte dei tempi. Oltre ad essere fascinosi e suggestivi, alcuni hanno particolarità davvero curiose che li rendono unici nel loro genere. Il palco dei Villa Rufolo è nel novero dei dieci teatri più esclusivi al mondo, alcuni dei quali davvero straordinari, ciascuno a suo modo, secondo una selezione di TGCOM24.
IL PIÙ GRANDE - METROPOLITAN - NEW YORK- E' il più grande teatro lirico del mondo. La sua costruzione è stata terminata nel 1966: la sala ha una capacità di ben 3800 poltrone in una platea profonda 137 metri. Il palcoscenico è largo 71 metri e profondo 44,5. Il teatro si trova nel complesso del Lincoln Center for the Performing Art, a Manhattan, che ospita anche la sede di altre istituzioni del mondo musicale della Grande Mela, tra cui la New York Philharmonic e il New York City Ballet.
IL PIÙ PICCOLO - IL TEATRINO DI VETRIANO - LUCCA - E' il più piccolo teatro storico pubblico del mondo, come ha certificato il "Guinness dei primati" nel 1997. Misura appena 71 metri quadrati tra platea e palcoscenico, ma non manca nulla: costruito nel 1890, è caratterizzato da una pianta trapezoidale e due ordini di balconate. Il teatro, grazie all'attiva intermediazione della Delegazione FAI di Lucca, è stato acquisito dalla Fondazione che si è impegnata a restaurare il teatrino e a renderlo nuovamente agibile, per ospitare opere di prosa e di arte varia.
IL PIÙ... BAGNATO - PALCOSCENICO GALLEGGIANTE - BREGENZ - AUSTRIA - In tedesco si chiama Seebühne che significa "palco galleggiante". In effetti, il teatro è costruito sull'acqua e sulle rive del Lago di Costanza e le rappresentazioni spesso utilizzano lo specchio d'acqua come un prolungamento del palco. La platea può contenere fino 7.000 spettatori a sedere e il teatro ospita opere liriche e performance musicali.
IL PIÙ AEREO - VILLA RUFOLO - RAVELLO - Lo straordinario palco del Belvedere di Villa Rufolo ha come sfondo l'incomparabile panorama sulla Costiera Amalfitana che si gode dalle terrazze dai giardini della Villa. Il palco sembra librarsi nel vuoto: in realtà è sorretto da una struttura metallica alta una quindicina di metri appoggiata al terrazzamento sottostante, che arriva al livello dei giardini, mentre il pubblico trova posto su una speciale tribuna. Viene utilizzato tutti gli anni in occasione del Ravello Festival.
E' un vero e proprio simbolo di bellezza quella struttura audace protesa sul mare. Il palcoscenico del Festival di Ravello, che sembra toccare quel punto immaginario dove cielo e mare si disputano l'orizzonte, da oltre sessant'anni è capace di affascinare e talvolta rapire sia gli spettatori che gli artisti che lo calcano.
La storia di questa straordinaria piattaforma parte da lontano e precisamente dal 18 giugno 1953, data del primo concerto sinfonico tenutosi a Villa Rufolo in occasione del settantesimo anniversario della morte di Richard Wagner. In quell' occasione, ad esibirsi fu l'orchestra del San Carlo diretta da Hermann Scherchen.
Per due anni a venire i musicisti erano sistemati direttamente nei giardini della villa quasi a confondersi con il pubblico. Il successo dell'iniziativa, che diede vita alle "Rievocazioni Wagneriane", impose agli organizzatori - con in testa Paolo Caruso - di trovare una soluzione alla crescente richiesta di posti a sedere. Da questa necessità nacque l'idea di costruire un palco a sbalzo per ospitare i soli musicisti e di adibire i giardini esclusivamente a platea per gli spettatori.
Negli ultimi sessantasette anni il palco del Belvedere di Villa Rufolo ha subito notevoli migliorie divenendo un'opera d'arte esso stesso: posto a circa 340 metri sul livello del mare, largo 23,50 metri e profondo 14 su uno strapiombo di ben 15 metri, costruito con oltre 400 quintali di materiale, è realizzato completamente fuori dal parapetto dei giardini della Villa per lasciare quest'ultimi all'accoglienza di circa 600 spettatori. Nel 2011 il massimo della capienza con 840 posti a sedere.
Nelle ultime edizioni del Ravello Festival, il palco e la platea hanno subito importanti migliorie, divenendo esteticamente più avvenenti e funzionali grazie all'uso di balaustre di cristallo (il progetto è realizzato dall'architetto Raffaele Cioffi) che rendono il godimento dei concerti e del panorama ancora più "totale".
In questi giorni è in fase di smontaggio. Dalla fine di maggio di ogni anno squadre di tecnici si alternano senza sosta per realizzare la nuova struttura che prevede anche una platea completamente ridisegnata con una redistribuzione dei posti a sedere. Sotto al palco saranno allocati ampi camerini per gli artisti mentre le strutture per le luci saranno manovrabili elettronicamente.
Quello che viene realizzato annualmente a Ravello è, dunque, un vero e proprio "teatro all'aperto", senza interruzione tra platea a palco con tante innovazioni indirizzate alla comodità dello spettatore e alla qualità dell'ascolto.
IL PIÙ SONORO - TEATRO DI EPIDAURO - PELOPONNESO - GRECIA - Sorge all'estremità sud-est del santuario dedicato all'antico dio greco della medicina Asclepio ed è considerato il teatro greco antico più perfetto per quanto riguarda l'acustica e l'estetica. E' stato costruito a partire dal IV secolo a.C. e può ospitare tra il 12 e i 13 mila spettatori. Da qualunque punto delle gradinate si possono udire tutti i suoni prodotti sulla scena, compresi i sussurri e i sospiri.
IL PIÙ SCENOGRAFICO - ODEON DI ERODE ATTICO - ATENE - Un altro teatro dell'antica Grecia offre lo scenario sicuramente più suggestivo che si possa immaginare: addirittura l'intera città di Atene diventa il fondale di eccezione di ogni rappresentazione. Questo anfiteatro, non grandissimo ma comunque in grado di ospitare circa 5.000 spettatori, si trova all'interno dell'Acropoli della capitale greca: fu fatto costruire tra gli anni 167 e 174 da Erode Attico, un ricco sofista greco dal quale prende il nome. L'anfiteatro fu parzialmente distrutto nell'anno 297, restaurato alla fine dell'Ottocento e poi negli anni Cinquanta.
IL PIÙ ARIOSO - MINACK OPEN AIR THEATER - CORNOVAGLIA - REGNO UNITO - In questo grande anfiteatro all'aperto non si corre il rischio di soffrire il caldo, visto anche il clima ventoso della regione. E' stato costruito tra il 1931 e il 1983 per iniziativa di Rowena Cade, un'abitante del luogo, secondo lo stile degli antichi teatri greci e romani, e utilizza quindi il paesaggio naturale come scenario. Il suo nome, dal dialetto locale meyneck, significa luogo roccioso.
IL PIÙ VULCANICO - JAMEOS DEL AGUA - LANZAROTE - ISOLE CANARIE - Questa grande sala da concerto è ospitata nella suggestiva e un po' inquietante cavità naturale formatasi a causa di una bolla di aria all'interno di una colata lavica prodotta dal vulcano che costituisce l'isola di Lanzarote. La sala può contenere circa un migliaio di spettator e offre sonorità emozionanti, tanto che l'auditorium ospita spesso concerti di musica classica.
IL PIÙ MARINO - OSLO OPERA HOUSE - NORVEGIA - Questa struttura ultramoderna, che all'esterno è ricoperta di marmo bianco italiano, sembra sorgere direttamente dal mare. Il teatro, il più importante della Scandinavia, dispone nella sala principale di circa 1300 posti a sedere. Il tetto e la struttura esterna sono composti da scivoli angolati sui quali è possibile passeggiare per ammirare il Fiordo di Oslo.
IL PIÙ ICONICO - SYDNEY OPERA HOUSE - AUSTRALIA - Progettato dall'architetto danese Jørn Utzon, affiancato dalla società di ingegneria londinese Arup, il teatro è una delle architetture contemporanee più significative e simbolo della stessa Australia, oltre che della città che lo ospita, Sydney. La struttura esterna è composta da gusci a sezione sferica che ricordano una flottiglia di barche a vela in navigazione. Su queste superfici vengono spesso proiettati spettacoli di luci, che la trasformano ogni volta.
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