Tu sei qui: CronacaTragedia al largo di Furore, la famiglia Vaughan: “Una morte evitabile, circostanze scioccanti”
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), giovedì 24 aprile 2025 15:16:58
Prosegue la battaglia legale attorno alla tragedia consumatasi al largo di Furore nell’agosto 2023, quando Adrienne Vaughan, manager americana della casa editrice Bloomsbury, perse la vita in seguito alla collisione tra il gozzo "Saint Tropez" e il veliero "Tortuga". A quasi un anno dai fatti, la chiusura delle indagini da parte della Procura di Salerno ha riacceso il confronto tra le parti, con nuove accuse e dichiarazioni rilasciate anche alla stampa nazionale.
A riportare gli sviluppi è Il Mattino, che ha raccolto lo sfogo di Mike White, marito della vittima, il quale ha dichiarato: «Milioni di turisti visitano la Costiera Amalfitana ogni anno, con l’aspettativa che i servizi siano gestiti in modo conforme alle leggi ed agli standard di sicurezza. Le particolari circostanze di ciò che è accaduto prima e dopo il tragico incidente che ha ucciso Adrienne sono davvero scioccanti».
Secondo il team legale della famiglia Vaughan - composto dagli avvocati Marco Bona, Anna Graziosi, Dario Costanzo, Giulia Oberto e dallo studio statunitense Kreindler & Kreindler – il drammatico impatto «sarebbe stato completamente evitabile se tutte le parti coinvolte avessero operato nel rispetto delle norme di sicurezza». I legali accusano la società di noleggio di gravi omissioni e addirittura di tentativi di depistaggio, sollevando inoltre interrogativi sulla gestione della sicurezza a bordo del veliero Tortuga, tra cui la presunta assenza di segnalazioni sonore e lo svolgimento di una festa che avrebbe ridotto la visibilità.
Di fronte a queste affermazioni, è arrivata la replica dell’avvocato Daniele Varini, legale del comandante del Tortuga: «Anche la consulenza della procura ha accertato che il Tortuga possedeva tutte le certificazioni necessarie. Non c’è alcun dato certo circa il mancato uso del fischio, e il comandante ha agito correttamente secondo le analisi e simulazioni tecniche svolte».
L’inchiesta coordinata dal procuratore Giuseppe Borrelli ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di quattro persone: lo skipper del gozzo, gli armatori, e l’amministratore. Le ipotesi di reato contestate a vario titolo sono omicidio colposo, frode processuale e violazione dei doveri di custodia giudiziaria.
Dagli accertamenti della Procura emerge che lo skipper avrebbe condotto il gozzo in stato di alterazione da alcol e sostanze stupefacenti, mentre rimangono ancora dubbi sull’effettiva integrità tecnica del natante al momento della tragedia.
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