Tu sei qui: CronacaSanità, tetti di spesa mensili per prestazioni diagnostiche scomodano l’Antitrust. De Luca: «Entro aprile una proposta definitiva di riassetto»
Inserito da (Redazione LdA), sabato 16 aprile 2022 09:50:19
In Campania, com'è ormai noto, il presidente Vincenzo De Luca, per ovviare alle difficoltà che si manifestavano negli ultimi mesi dell'anno nel garantire ai cittadini le prestazioni diagnostiche e le analisi, in quanto si sforava il tetto previsto, ha introdotto, da gennaio 2022, un metodo diverso, attribuendo mensilmente alle strutture territoriali preposte un budget. Ma, nei fatti, capita che già intorno al 10 del mese le risorse finiscono e non si è quindi in grado di garantire ai cittadini e agli ammalati che hanno bisogno le dovute prestazioni, per cui ogni volta i cittadini sono costretti a pagare a proprie spese o aspettare l'inizio del mese successivo.
A spiegare la motivazione del provvedimento era stato, a febbraio, l'assessore al Bilancio della Regione Campania, Ettore Cinque: "La Regione Campania ha stanziato 560 milioni l'anno, confermando le risorse del triennio precedente, per la specialistica ambulatoriale e, l'anno scorso, 72 milioni aggiuntivi per il recupero delle liste di attese nel privato. Il sistema che abbiamo conosciuto negli ultimi anni per l'assegnazione dei tetti di spesa per la specialistica ambulatoriale non può considerarsi soddisfacente perché, verso i mesi di settembre/agosto di ogni anno, essi venivano ad esaurimento, ma ciò non dipende solo un problema economico ma anche di sbilanciamento, in questo settore, verso il privato accreditato".
Ieri, durante la diretta Facebook del venerdì pomeriggio, il Governatore è ritornato sull'argomento e ha annunciato: "Chiuderemo entro aprile una proposta definitiva di riassetto per cliniche private e laboratori privati. Se c'è qualche laboratorio che dice di aver esaurito entro il 10 del mese il tetto di spesa, gli mandiamo i carabinieri".
Infatti, un mese fa, era arrivato il parere contrario del presidente dell'Antitrust, Roberto Rustichelli, sulla delibera di Giunta regionale n.599 del 28 dicembre scorso.
«L'Autorità — dichiarava — ritiene che nella delibera di giunta regionale 599 il budget annuo (ripartito in dodicesimi) per singola struttura rimane frutto esclusivo della produzione storica del biennio precedente, criterio di definizione più volte censurato e rispetto al quale l'interesse pubblico al contenimento della spesa sanitaria non appare perseguito in misura necessaria e proporzionata. Ciò integra una violazione dei principi a tutela della concorrenza nella misura in cui, nella scelta a monte del criterio di allocazione delle risorse pubbliche, il solo criterio della spesa storica elimina qualsiasi incentivo a competere tra le strutture accreditate e convenzionate con il SSN e attribuisce alle imprese già titolari di diritti speciali un indebito vantaggio concorrenziale (...) ed al tempo stesso esclude alcuni operatori dall'accesso a risorse pubbliche in assenza di criteri di selezione trasparenti e non discriminatori».
Così, ieri, De Luca ha fatto chiarezza: "I problemi li vogliamo affrontare in maniera equilibrata, ma non intendiamo subire i ricatti da parte di nessuno. Dobbiamo correggere alcune cose collegate alla decisione presa dei tetti di spesa per struttura (decisione presa perché purtroppo non tutti facevano le persone corrette). Alcuni aspetti vanno obiettivamente corretti. Faremo tutto quello che è ragionevole fare per migliorare il sistema, ma nessuno pensi di tornare indietro e soprattutto nessuno pensi di ricattare, perché perde tempo e si farà male".
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