Tu sei qui: Cronaca«Le abbiamo massacrate tutte»: così i ladri dopo furti in case e Chiese della Costiera Amalfitana [FOTO-VIDEO]
Inserito da (admin), martedì 25 luglio 2017 19:04:36
Abitazioni della Costiera Amalfitana disabitate nel periodo invernale, ma anche Chiese: erano questi gli obiettivi della banda sgominata dai Carabinieri della Compagnia di Amalfi nell'ambito dell'operazione "VII Comandamento" che questa mattina ha portato all'esecuzione di sette misure cautelari personali (sei domiciliari e un obbligo di dimora) nei confronti dei componenti di una banda, residenti tra Castellammare di Stabia, Salerno e Baronissi.
Le ordinanze sono state emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Salerno, al termine di una accurata attività investigativa condotta congiuntamente da personale dell'Aliquota Operativa del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Amalfi, diretti dal capitano Roberto Martina, e della Stazione di Ravello, sotto la direzione della Procura della Repubblica.
L'accurata attività d'indagine era iniziata nel dicembre del 2015 in seguito al furto, in una villetta disabitata del centro storico di Ravello, di alcuni dipinti, fra cui un pregevole bassorilievo di Renato Guttuso del valore stimato intorno ai 500mila euro. Ne era scaturita un'intensa attività investigativa, basata sull'analisi dei sistemi di videosorveglianza, intercettazioni telefoniche e pedinamenti, che hanno consentito di individuare gli autori materiali dei trafugamenti che provvedevano alla successiva commercializzazione delle opere d'arte.
Raccolte una serie di informazioni ed elementi utili ad intraprendere una attività di indagine nei confronti di due soggetti, Antonio Castaldo, 55enne pescivendolo di Salerno e Vincenzo Apicella, 53enne fornaio originario di Vietri sul Mare, il basista, colui il quale conosceva bene il territorio e sceglieva gli obiettivi.
Grazie all'analisi delle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private installate nel centro storico di Ravello e nei comuni limitrofi, con supporto di attività d'intercettazione telefonica e numerosi servizi di osservazione e pedinamento, i Militari della Stazione della Città della Musica, coordinati dal comandante Procolo Chiocca, hanno cominciato a monitore l'attività dei due indagati, per carpirne i movimenti e le ulteriori relazioni. Nel corso delle indagini, durante le quali tutti i soggetti coinvolti usavano un linguaggio criptico, facendo spesso riferimento all'attività della pesca e alle alici (alludendo ai furti piuttosto che all'attività del Castaldo), è emersa la rete di collaboratori. A partire da Giovanni Castaldo, fratello di Giovanni, 59enne operaio salernitano e Michele Salvatore, 47enne commerciante di Baronissi (destinatario dell'obbligo di dimora) che fornivano la rete di ricettatori che riuscivano rapidamente a rimettere in commercio le opere d'arte e i pazzi di antiquariato: Carmine Iacono, 60enne operaio di Salerno, Antonino Russo, classe 54enne restauratore, e Catello Russo, 52enne disoccupato, entrambi di Castellammare di Stabia.
Durante l'attività investigativa i Carabinieri hanno raccolto indizi a carico degli indagati in riferimento a decine di furti commessi in Costiera Amalfitana e di altre aree del salernitano e riferiti sia al periodo di indagine, fra il dicembre 2015 e l'aprile dell'anno successivo, che agli anni precedenti.
Grazie ai primi elementi raccolti (soprattutto alle preziose intercettazioni) i Carabinieri riuscirono a recuperare nell'immediatezza la statua della Madonna Addolorata dalla Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice a Vietri sul Mare prima che potesse essere rivenduta.
Nel gennaio del 2016 riuscirono a riprendere, dopo poche ore dal trafugamento, la Statua della Madonna Addolorata rubata dalla Chiesa di Santa Margherita di Albori a Vietri, acquisendo gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati.
«Se la barca la dobbiamo tirare, la tiriamo perché il mare si è calmato»: è uno dei messaggi criptici riferiti alla possibilità di pianificare il colpo in peridi in cui i controlli potevano apparire blandi. Oppure «Le abbiamo massacrate tutte», quando Apicella, esaltando la prolifica attività, non riusciva ad individuare obiettivi da colpire.
Negli ultimi mesi sono stati scongiurati altri furti, quando i militari della Compagnia di Amalfi, avendo capito gli intenti e gli obiettivi della banda, hanno messo in atto servizi preventivi e persuasivi per distogliere d furfanti dal loro intento senza compromettere il proseguo dell'attività.
Ulteriori positivi risultati investigativi si sono concretizzati attraverso l'apporto di personale del nucleo specializzato Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri che, sviluppando le pregresse acquisizioni probatorie, ha individuato e recuperato ulteriori opere d'arte tra cui due pregiate statuette raffiguranti due Bambinelli, rinvenute nella disponibilità di un noto professionista salernitano. E ancora, in fase di esecuzione delle misure cautelari, a seguito di perquisizione all'interno dell'abitazione di Giovanni Castaldo è stata rinvenuta la statua di una Madonna, con ogni probabilità di fattura settecentesca, oltre a reliquie ossee di Santi e libri antichi. Un ruolo fondamentale nella buona riuscita delle indagini lo hanno svolto le telecamere di videosorveglianza, specie di privati, installate nei pressi delle abitazioni prese di mira dai balordi, le cui immagini sono state acquisite dai Carabinieri.
Ora i sette indagati sono attesi in Tribunale per l'interrogatorio di garanzia che il GIP potrebbe convocare prima del termine della settimana. Dalle intercettazioni telefoniche è emerso che alcuni di loro siano responsabili dei furti in ville e Chiese della Costiera Amalfitana negli ultimi sedici anni, «massacrate tutte». Molte delle opere trafugate sono state immesse sul mercato nero da tempo e sarà impresa ardua recuperarle, ma non impossibile.
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