Tu sei qui: CronacaL'antenna di Radio Maria a Conca dei Marini va demolita: lo decide il Consiglio di Stato
Inserito da (PNo Editorial Board), venerdì 15 marzo 2024 15:32:48
A Conca dei Marini, l'antenna messa a disposizione dell'emittente Radio Maria dovrà essere demolita. Il 1° marzo, la Sesta Sezione del Consiglio di Stato ha emesso la sentenza 2031/2024 che rigetta il ricorso presentato dal procuratore generale dell'Associazione APS Radio Maria Pasquale Spadavecchia per l'annullamento della sentenza del Tar.
Era il 2020 quando i Carabinieri della Compagnia di Amalfi sequestrarono l'antenna radiofonica privata installata in via dei Naviganti, a seguito di alcune segnalazioni pervenute da parte di un signore, residente nelle immediate adiacenze dell'antenna, che, quale padre di due bambini, lamentava la possibile emissione di onde elettromagnetiche nocive per la sua famiglia.
L'indagine, condotta dal dott. Roberto Penna della Procura della Repubblica di Salerno, con il supporto di personale specializzato dell'Arpac di Salerno, dell'Ufficio tecnico comunale e della Polizia Locale, aveva infatti constatato che l'antenna di ripetizione di segnale emetteva quotidianamente ed ininterrottamente onde elettromagnetiche con valori ricompresi fra 6,42 e 27,80, laddove il limite massimo di Valore Efficace in V/M era stabilito in 6. Inoltre, gli accertamenti avevano rivelato che l'antenna era stata installata abusivamente, perché senza il preventivo rilascio del permesso di costruire, della relativa necessaria autorizzazione paesaggistica e del preventivo parere favorevole dell'Arpac.
Da qui la contestazione del reato di cui all' art. 674 c.p. (Getto pericoloso di cose) e di abuso edilizio di cui agli artt. 44/1, lett. c) dpr n. 380/2001 e 181 D. lgs 42/2004.
Conseguentemente al sequestro, l'ufficio tecnico del comune di Conca dei Marini aveva emesso la prevista ordinanza di demolizione ai sensi dell'art. 31/3 dpr 380/2001, ma il ricorrente si era opposto sostenendo che l'opera contestata, essendo simile a una comune antenna televisiva domestica e non comportando alcuna trasformazione significativa del territorio, non avrebbe richiesto un permesso di costruzione.
Secondo i giudici del Consiglio di Stato, l'opera è abusiva poiché il Comune avrebbe comunque dovuto autorizzare l'installazione dell'impianto. Inoltre, non vi sono ragioni di interesse pubblico sufficienti a giustificarne la sua permanenza e quindi è necessaria la sua rimozione.
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