Tu sei qui: CronacaFalsi sopralluoghi durante lavori al costone roccioso in Costiera: per geologo sorrentino un anno di divieto della professione
Inserito da (redazionelda), venerdì 30 marzo 2018 12:52:38
Questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Amalfi, agli ordini del capitano Roberto Martina, a seguito della definizione in rigetto del ricorso in Cassazione presentato dagli indagati, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione della misura interdittiva del divieto di esercitare la professione per 12 mesi nei confronti del geologo Francesco Buonocunto di Sorrento indagato per i reati di falsità ideologia e truffa.
L'indagine dei Carabinieri, coordinata dal Pubblico Ministero Elena Guarino della Procura di Salerno, era partita a seguito del grave incendio occorso sul costone roccioso di Conca dei Marini il 16 luglio scorso, che aveva deturpato e gravemente compromesso la sicurezza del costone stesso prospiciente la Statale 163 "Amalfitana, molto trafficata in quel perido di grande affluenza turistica.
I Carabinieri hanno verificato con attenzione la procedura con la quale sono stati assegnati ed eseguiti i lavori, rilevando delle irregolarità nell'attestazioni di conclusione. L'analisi delle celle telefoniche e dei tabulati, gli accertamenti tecnici effettuati dai militari, hanno infatti certificato che il Geologo Buonocunto, quale direttore dei lavori, aveva dapprima falsamente attestato l'eliminazione del pericolo di crollo di materiale lapideo nonostante non avesse mai avuto contezza dei lavori eseguiti perché mai stato presente nel corso delle operazioni. E successivamente aveva dato atto di aver eseguito i sopralluoghi finalizzati a delimitare l'area di intervento e di aver constatato e certificato i lavori eseguiti sul fronte roccioso, laddove nessun sopralluogo era stato da lui eseguito poiché in quel periodo, in realtà, si trovava all'estero -come emerso dalle indagini dei militari dell'Arma- pur incassando l'indebito profitto da parte del Comune di Conca. Contestualmente i Militari insieme al PM hanno interrogato il responsabile dell'UTC di Conca dei Marini, il titolare della ditta specializzata di Ravello ed i suoi rocciatori, cinque in tutto, che hanno falsamente dichiarato di aver visto più volte il geologo sui luoghi di lavoro e per cui rimangono indagati per false dichiarazioni e favoreggiamento.
La misura cautelare interdittiva richiesta dal PM sia nei confronti del geologo che del titolare della ditta erano stata dapprima respinte del GIP, per poi essere confermate invece dal riesame dopo il ricorso del magistrato, ma momentaneamente sospese a seguito del ricorso presentato dagli indagati in Cassazione. La Suprema Corte si è quindi espressa il 28 marzo 2018 confermando la sussistenza delle esigenze cautelari nei confronti del geologo, interdetto per 12 mesi, e rimettendo la posizione del titolare della ditta al Tribunale di Salerno per un nuovo esame degli atti.
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