Tu sei qui: CronacaConcorso esterno nel Clan dei Casalesi, sequestrato patrimonio a imprenditore stabiese
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), martedì 23 luglio 2024 14:57:08
I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un significativo provvedimento di sequestro emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli. L'operazione, condotta su proposta della locale Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, ha interessato un imprenditore stabiese di 74 anni, attualmente imputato dinanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per concorso esterno nell'associazione mafiosa denominata Clan dei Casalesi.
Secondo l'ipotesi accusatoria, che attualmente è al vaglio del giudice del dibattimento, l'imprenditore avrebbe fornito un significativo contributo al clan mafioso, in particolare alla fazione Zagaria. Si sostiene che egli abbia indotto gli organi di amministrazione di una società del settore lattiero-caseario a revocare la concessione per la distribuzione in esclusiva dei propri prodotti nella provincia di Caserta ad un'impresa riconducibile al Clan dei Casalesi (già confiscata in sede di prevenzione) e nel far assegnare una nuova concessione ad una società neo-costituita, interamente riconducibile al medesimo sodalizio.
L'odierno provvedimento si inserisce in un contesto più ampio di azioni legali contro l'imprenditore. In un procedimento penale separato, egli aveva già subito il sequestro di un'ingente somma di denaro contante, oltre 2,7 milioni di euro, trovata nascosta in una intercapedine tra il muro e un armadio in legno nella sua abitazione. Durante l'interrogatorio, l'imprenditore aveva giustificato la provenienza di questa somma, attribuendola in parte a risparmi accumulati nel corso degli anni e in parte a attività di evasione fiscale.
Gli approfondimenti economico-patrimoniali eseguiti in sede di prevenzione hanno fatto emergere una significativa sproporzione tra il patrimonio rinvenuto e i redditi dichiarati dall'imprenditore e dal suo nucleo familiare negli anni dal 2003 al 2017. Tale discrepanza ha rafforzato l'ipotesi che il denaro sequestrato fosse frutto di attività illecite, portando al sequestro preventivo dell'intera somma già vincolata nel processo penale.
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