Tu sei qui: CronacaCarabinieri Tutela Patrimonio Culturale: da Paestum comandante Riccardi spiega le nuove rotte delle opere trafugate
Inserito da (redazionelda), domenica 17 novembre 2019 16:52:15
Diminuiscono i colpi nei musei, perché in queste strutture aumenta la sicurezza. Le nuove destinazioni delle opere trafugate in Italia sono i Paesi dell'Est. Il giro d'affari è di 6 miliardi e mezzo all'anno, di cui il 40% con gli Stati Uniti, il 20% con la Cina, poi con il Regno Unito, che resta una meta finale storica delle opere d'arte rubate. In generale sono i nuovi ricchi della terra i nuovi acquirenti al nero dell'arte italiana.
Il Generale Roberto Riccardi, comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, intervenuto ieri alla 22esima Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, ha svelato i cambiamenti delle rotte delle opere d'arte trafugate. Giunto direttamente da Venezia, dove è andato a visionare, con i Caschi Blu della Cultura e il Ministro Franceschini, lo stato dei danni al patrimonio per l'allarmante livello dell'acqua alta.
Riccardi ha ricordato che dopo il sisma del 2016 in Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo, sono stati recuperati 30mila euro di beni culturali.
«Il patrimonio è il dono dei padri. Dobbiamo esserne degni, perché dobbiamo consegnarlo almeno intatto. Noi Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio siamo 300 - scherza il Generale Riccardi nel dare un messaggio molto importante a Paestum - e questo numero mi ricorda la battaglia delle Termopili e lo sbarco di Pisacane. Sappiamo come andarono a finire entrambe. Noi abbiamo bisogno di tutto il popolo italiano per vincere questa battaglia e riportare in salvo tutte le opere d'arte trafugate. Non difendere l'arte - ha aggiunto - è disonorare tuo padre e tua madre».
Il Generale ha presentato poi la sua ultima opera, dal titolo "Detective dell'arte. Dai Monuments Men ai Carabinieri della Cultura", edito da Rizzoli, e ha ritirato il Premio Paestum "Mario Napoli" per conto del Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri, a cui è stato riconosciuto lo straordinario impegno, non solo relativo alle funzioni svolte nell'ambito del Comando, nell'aver contribuito con il "Grande Progetto Pompei" alla realizzazione di una best practice riconosciuta a livello internazionale.
Molto suggestiva è stata la presentazione del libro. Nel 1969 avvenne il clamoroso furto della "Natività" di Michelangelo Merisi da Caravaggio nell'oratorio di San Lorenzo a Palermo. È questo, forse, il dipinto più ricercato al mondo: «Il number one. Most wanted» ha detto il Generale Riccardi. Che ancora è in ostaggio di chi lo trafugò, o di altri ignoti. Tanti i misteri che circondano questo furto: «Di certo - ha spiegato - c'è solo che il quadro manca. Un'altra certezza è che continueremo a cercarlo, finché ci saremo". Ma il 1969 è anche l'anno nel quale nacque il primo Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Artistico. Tra le altre grandi opere di cui Riccardi ha raccontato, c'è il Cratere di Eufronio, che venne trafugato da Cerveteri negli anni Settanta e attraverso una serie di peripezie, finì al Metropolitan Museum di New York dal quale è stato riportato in Italia nel 2008. Il Generale Riccardi ha raccontato che in queste occasioni, una volta individuata l'opera, deve scattare la diplomazia culturale, per affiancare il lavoro dei Carabinieri. In poche parole, intervengono il Ministero dei Beni culturali, il Ministero della Giustizia, l'Avvocatura dello Stato, tutti siedono al tavolo con chi è in possesso dell'opera. Nel caso del Cratere di Eufronio, con il Metropolitan Museum di New York. Ottenere la restituzione è un traguardo».
«Il problema dei cosiddetti tombaroli - ha raccontato - è un impoverimento, perché il bene torna comunque decontestualizzato. Il problema dei falsi - ha spiegato - è in genere una guerra tra periti. Se non si risolve, intervengono i RIS, che studiano i materiali, i colori, i pigmenti. Spesso un'incongruenza tra date può portare all'accertamento».
La Tavola Doria di Leonardo o di Francesco Morandini è tornata nel 2012, una delle grandi operazioni del Nucleo. Riccardi ha concluso con una considerazione sullo stretto rapporto tra arte e follia: «Chi vede con occhi diversi, vede cose diverse».
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