Tu sei qui: CronacaAmalfi, per 30 milioni hotel "Il Saraceno" ai De Siano di Ischia
Inserito da (redazionelda), mercoledì 1 novembre 2017 18:39:56
(ANTEPRIMA) Dopo l'ultimo anno vissuto tra varie vicissitudini, il Grand Hotel "Il Saraceno" di Amalfi ha una nuova proprietà. L'albergo tra i più rinomati della Divina Costiera è stato ceduto dagli eredi dell'imprenditore Dino Celentano, indimenticato dirigente del Calcio Napoli che nel 1984 portò Diego Armando Maradona dal Barcellona al Napoli, alla famiglia di imprenditori alberghieri ischitana De Siano (Domenico, senatore della Repubblica di Forza Italia, lo scorso 13 ottobre ha celebrato a Ravello le nozze civili di Marianna Pascale, sorella di Francesca, alla presenza di Silvio Berlusconi), a cui fanno capo importanti alberghi, dislocati nel comune di Lacco Ameno come il San Montano, il San Lorenzo, Villa Svizzera e La Reginella.
Al termine di una lunga trattativa, l'accordo è stato raggiunto negli ultimi giorni di ottobre per una somma che si aggira intorno ai 30 milioni di euro.
Il complesso, rimasto chiuso nella stagione turistica in corso per le note vicissitudini che hanno portato alla perdita di 57 unità lavorative, dispone di 55 camere, sala congressi, cappella privata, due ristoranti (di cui uno sul mare), piscina, accesso alla spiaggia e approdo.
Per la nuova proprietà inizia un vera e propria corsa contro il tempo: per poter riaprire in occasione dell'inizio della stagione turistica 2018 - e per pote accettare le prime prenotazioni - bisognerà dare il via ai necessari lavori di restyling della struttura, celebre anche per l'organizzazione di banchetti nuziali, partendo dalla messa in sicurezza dei costoni rocciosi prospicienti.
Intanto per la prossima primavera dovrebbe riaprire i battenti anche il Fuore Inn Resort acquistato nell'aprile del 2016 dagli Irollo, famiglia di albergatori di Castellammare, proprietari dell'hotel La Medusa, per circa 3,2 milioni di euro all'asta giudiziaria.
I lavori di ristrutturazione sono alla fase avanzata: è stato lo stesso sindaco di Furore, Raffaele Ferraioli, ad annunciarne, con orgoglio, l'imminente riapertura che richiederà una cinquantina di unità lavorative mantenendo elevati gli standard qualitativi.
Si chiuderà così una brutta pagina per il noto resort da 25 camere con centro benessere, ristoranti, piscine, campo da tennis, realizzato su vari terrazzamenti degradanti verso il mare, partendo dal piano terra e fino al quinto livello sotto strada con l'ex blocco del centro ricreativo.
Inaugurato nel 2001 e chiuso dal 2012, aveva attraversato più di una turbolenza, sia giudiziaria che economica. Dopo l'inchiesta per presunte violazioni urbanistiche, da cui sono usciti prosciolti tutti gli indagati, la società aveva deciso di mettere in liquidazione l'albergo per fronteggiare una complessa situazione debitoria. Si è poi arrivati alla procedura esecutiva, promossa dall'istituto di credito Bnl, e la proprietà dell'immobile è stata messa all'asta, sempre deserta per quattro lunghi anni. Il giudice esecutivo aveva già fissato sei udienze di vendita, prima con un prezzo base di 8,25 milioni di euro, calati a 3,2.
Ancora nulla di fatto, invece, per l'hotel Palumbo di Ravello. E' andata nuovamente deserta l'asta per la vendita dello storico Palazzo Confalone con annessa cantina Episcopio. Nessuna offerta all'udienza con incanto del 18 ottobre scorso e base d'asta che cala ancora: da 8,5 milioni a 7,5. Fissata per il 7 marzo 2018 la nuova vendita senza incanto. Nel caso di mancato interesse, l'udienza per la vendita con incanto è per il 21 marzo. Sarà la volta buona?
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