Tu sei qui: AttualitàTermina in Costiera Amalfitana la carriera di Flavio Colantuoni: direttore hotel Santa Rosa saluta tutti [LA LETTERA]
Inserito da (redazionelda), lunedì 30 novembre 2020 10:40:45
Dopo quasi un decennio alla guida del Monastero Santa Rosa Hotel & Spa di Conca dei Marini, il general manager Flavio Colantuoni annuncia il termine della sua lunga carriera professionale per sopraggiunti limiti di età.
E lo fa dalle pagine del nostro giornale che il manager veneto ha sempre preso a riferimento dal suo arrivo nella Divina Costiera. Nella sua lunga carriera come direttore d'albergo, Colantuoni ha collezionato soddisfazioni di rilievo, lasciando un buon ricordo di sé in vari contesti turistici importanti, come Parigi, St. Moritz, Londra, Venezia, Terme Euganee e, naturalmente, Costiera Amalfitana dove ha accettato la sfida dell'imprenditrice americana e raffinata collezionista d'arte, Bianca Sharm, di riaprire all'élite mondiale l'antico monastero al termine di lunghi ed esasperanti lavori di restauro. Dal maggio 2012, data della riapertura dell'albergo di lusso, collezionati diversi successi, tra cui la Stella Michelin al ristorante "Refettorio" e il primo posto "Top Hotels in Italy: Readers' Choice Awards 2019" (la classifica dei 30 migliori alberghi di lusso del Belpaese stilata da Condè Nast Traveler), secondo in Europa e ottavo tra i 50 migliori hotel al mondo.
Un direttore che si è costruito da sé, partendo da suo paese, Montegrotto Terme, cittadina di 11mila anime in provincia di Padova, lavorando sempre con umiltà, rispetto per gli altri e senso del dovere. Un uomo lungimirante, allegro e dall'entusiasmo contagioso.
Un professionista dell'ospitalità la cui estrema attenzione ai dettagli incarnava perfettamente lo spirito del Santa Rosa, lo charme di una location unica al mondo in cui il talento del manager ha saputo garantire ai clienti più esigenti esperienze esclusive, studiando ogni minimo particolare per un risultato finale raffinato e sofisticato ma nello stesso tempo semplice. Quella semplicità che è il risultato finale, mai scontato, anzi difficilissimo da raggiungere, che solo l'intuito, la passione e la genialità possono creare, cucendo addosso ad ogni singolo ospite il suo momento indimenticabile di pura magia.
Si pubblica, di seguito, la lettera di commiato di Colantuoni.
Sentirsi adottati da una terra... Finché non lo si prova sulla propria pelle non si può capire cosa significa, che emozioni dà, che tracce lascia nel proprio cuore. Io l'ho provato e so già che valore avrà per il resto della mia vita. Io mi sento adottato da Amalfi e dagli amalfitani... Ero arrivato da voi come direttore di un'eccellenza alberghiera come il Monastero Santa Rosa di Conca dei Marini, onorato della scelta fatta dalla proprietaria Bianca Sharma. Ma ero anche un ospite ‘veneto' che, lontano da casa, cercava anche dei nuovi punti di riferimento e delle nuove amicizie. Voi amalfitani mi avete coperto di coccole, fino a farmi sentire uno di voi. Ho vissuto dieci anni straordinari al Monastero Santa Rosa, un periodo bellissimo e ricco di soddisfazioni professionali. E questo, nonostante il compito assegnatomi fosse uno dei più delicati e carichi di responsabilità che io mi sia mai trovato ad affrontare. Se questa sfida professionale è diventata anche un'esperienza umana unica e irripetibile lo devo a voi amalfitani, che mi avete trasmesso tutto il vostro calore e lo spirito passionale della vostra terra. Sentimenti che mi hanno sostenuto costantemente, anche nei momenti più impegnativi. C'era in gioco molto in questa scommessa: la memoria di un luogo caro a tutti gli amalfitani - che dovevo contribuire a rinnovare - e il prestigio di tutto il team che mi ha affiancato. Grazie anche a voi tutto è andato bene in questo progetto, tanto che qualcuno lo ha definito ‘un sogno realizzato'.
Ora me ne torno in Veneto, sento che è giunto il momento per farlo. Torno a casa con il cuore pieno di emozioni, grato alla proprietà della struttura, ovvero all'imprenditrice americana Bianca Sharma (che dieci anni fa mi chiamò qui e mi entusiasmò con il suo progetto ambizioso di recuperare trasformare il Monastero Santa Rosa in un resort di charme), ma grato anche a voi per il coraggio che mi avete dato con la vostra stima e il vostro affetto.
In questi dieci anni centinaia di vite hanno incrociato la mia. Poiché non posso salutare tutti personalmente - dalle autorità locali, alle persone che ho conosciuto e con cui ho collaborato, voglio affidare alle colonne de "Il Vescovado" il mio messaggio di ringraziamento ad Amalfi tutta. Scelgo "Il Vescovado" perché è una testata che è sempre stata accanto al Monastero Santa Rosa, di cui ha raccontato i momenti di crescita e di successo. Premi internazionali compresi. Anche grazie al vostro giornale io ho potuto stringere legami più autentici con le persone che vivono e frequentano la magnifica Costiera Amalfitana. Io, tra le righe, ho potuto anche far trasparire come questa esperienza professionale e umana sia stata la più bella e più appagante che io abbia vissuto in carriera. E lo dico dopo aver lavorato in varie parti del mondo, alla guida di realtà alberghiere di alto profilo.
Voglio sottolineare che se il Monastero Santa Rosa è diventato una delle stelle del firmamento dell'hotellerie internazionale lo si deve anche grazie all'impegno di tutti i lavoratori che si sono avvicendati al mio fianco in questi dieci anni.
So già che mi mancherà tantissimo il calore di tutti voi amalfitani. Mi congedo con tanta nostalgia. Nella vita professionale tutto ha un inizio e una fine, specie quando l'età avanza e l'anagrafe ha il suo peso. Ma vi voglio dire fin da ora che un piccolo ruolo qui lo voglio conservare, soprattutto per mettere a disposizione la mia esperienza ai giovani. Specie a quelli che frequentano la scuola alberghiera. Lo faccio perché credo nel futuro e credo che chi, come me, ha avuto la fortuna di vivere un'esperienza così bella, debba in qualche modo esprimere la propria riconoscenza. Io sento di poterlo fare con il cuore. Grazie Amalfi, grazie amalfitani. Oggi mi sento uno di voi.
Flavio Colantuoni
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