Tu sei qui: AttualitàRistorazione ai livelli pre-covid, ma 60% degli imprenditori ha difficoltà nel reperire personale: l’analisi Fipe-Confcommercio
Inserito da (PNo Editorial Board), giovedì 16 novembre 2023 15:47:29
Nel settore della ristorazione «sebbene l'occupazione sia tornata ai livelli del 2019 con 987mila occupati, il 60% degli imprenditori lamenta grosse difficoltà nel reperimento di personale. E nel trimestre in corso servono oltre 150 mila addetti, ma ci sono difficoltà a trovarli».
Lo afferma un'analisi dell'Ufficio studi di Fipe-Confcommercio, presentata in occasione dell'iniziativa 'La ristorazione nella comunicazione. Valori, pregiudizi e strumentalizzazioni'.
Per la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, il problema «affonda le sue radici nella mancanza di candidati, con specifico riferimento al personale di sala» e «rischia di frenare il percorso positivo intrapreso, sul quale influisce anche il crescente aumento dei consumi fuori casa: sarà infatti di 89,6 miliardi di euro correnti la spesa prevista per il 2023, contro gli 83,5 miliardi del 2022. A prezzi costanti siamo, tuttavia, ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia».
Il presidente Lino Enrico Stoppani si è soffermato anche sulla questione della comunicazione: «Dagli scontrini gonfiati alla tassa sui piattini, il settore sconta spesso un difetto di inquadratura da parte dei media e della stessa opinione pubblica, che tendono a mettere a fuoco solo alcuni aspetti, ma non quelli decisivi, con pesanti ripercussioni in termini di attenzione politica sui provvedimenti di cui ci sarebbe bisogno».
«Accolgo favorevolmente - ha commentato il ministro del Turismo Daniela Santanchè - il dato diffuso da Fipe, con cui si conferma il ritorno dei livelli occupazionali nel settore della ristorazione all'epoca pre-Covid, ma non ne sono stupita. Le scelte del governo Meloni in termini di occupazione e, nello specifico, l'azione del ministero del Turismo, che ha detassato le mance e le buste paga di chi lavora nel comparto, hanno contribuito a rendere nuovamente attrattivo il lavoro all'interno di questo comparto, che ha subìto le conseguenze della crisi di questi ultimi anni, dovute alle chiusure per la pandemia, ma soprattutto alla concorrenza sleale del reddito di cittadinanza. Oggi, però, mi soffermo sulle considerazioni del presidente Stoppani. Ritengo che dobbiamo agire affinché si nobiliti nuovamente il settore della ristorazione - da sempre vanto per l'Italia e richiamo nei confronti del mercato estero - ma che è stato spesso colpevolmente abbandonato da chi ci ha preceduto. Oggi il turismo può e deve essere un ascensore sociale in grado di offrire lavoro qualificato capace di attrarre e formare i migliori professionisti del settore».
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