Tu sei qui: AttualitàRiforma spiagge, Governo approva delega su riordino concessioni
Inserito da (redazionelda), venerdì 27 gennaio 2017 15:06:30
Questa mattina il consiglio dei ministri ha dato il suo ok alla riforma demaniale, che reglerà le concessioni marittime, lacuali e fluviali per l'uso turistico e ricreativo. La legge delega (qui il testo completo) stabilisce criteri e modalità di affidamento delle concessioni, prevedendo un periodo transitorio, oltre che la tutela degli investimenti, dei beni aziendali e del valore commerciale. Vengono inoltre rideterminati i canoni delle concessioni, con un occhio anche per i "pertinenziali" e le relative situazioni pregresse. Entro due anni dall'attuazione della delega il Governo potrà intervenire con decreto correttivo e integrativo, così come avviene per tutta la legislazione delegata.
«Finalmente approvata la legge delega in Consiglio dei Ministri. È una delega che fissa i principi sui quali costruire il decreto attuativo e durerà 6 mesi con l'obiettivo che l'iter si possa concludere entro la fine di questa legislatura. Ma è stato un errore non presentare la delega mesi fa a causa della campagna referendaria». Così in una nota il deputato di Area popolare, Sergio Pizzolante che specifica: «Certo le strumentalizzazioni politico elettorali non creano l'ambiente migliore per approvare una legge mantenendosi solo sul merito, ma non si poteva più aspettare. Con l'emendamento Pizzolante-Arlotti abbiamo dichiarato valide le concessioni sino all'entrata in vigore della nuova legge, ma se non vogliamo una procedura di infrazione europea dobbiamo portare a casa nuove e buone regole. La Delega fissa i princìpi che il confronto in Europa deve affermare. Non è un fatto banale».
I principi della legge delega, spiega spiega Pizzolante, si riassumono così: «Periodo di transizione perché il sistema non è pronto per oltre 30mila evidenze pubbliche in Italia (piani spiaggia e altro) e perché con il cambio di regime bisogna far valere il principio della continuità aziendale e l'affidamento sul quale sono nate imprese e sono stati fatti investimenti. Sul legittimo affidamento la Corte ha fatto una apertura evidente; - devono essere evidenze pubbliche e non aste sul valore economico dei canoni, che saranno determinati prima. -per le evidenze deve valere il principio affermato nell'art 12 coma 3 della Bolkestein. Gli Stati possono far valere questioni di interesse nazionale. Noi riteniamo che le aziende non possono essere chiuse per legge o per affermare astratti principi europei. Queste aziende sono nate perché le leggi lo consentivano e avevano fatto affidamento sul rinnovo automatico, giusta o sbagliata, questa era la legge. Inoltre - continua Pizzolante - deve valere la sentenza della Corte europea sui giochi di un anno fa che riconosce il valore d'impresa anche a conclusione di un periodo concessorio. Quindi nella delega è stato inserito il principio del riconoscimento degli investimenti e del valore commerciale dell'impresa. Nella legge definitiva sarà definito il numero delle concessioni disponibili per ogni singolo concessionario, due o tre al massimo, per evitare le concentrazioni e dinamiche di mercato o di altro tipo, capaci di far saltare il modello delle piccole imprese. Nella delega ci sono anche le direttive per la riforma dei canoni e per la soluzione strutturale delle pertinenze. Riassumendo, ritengo che sia una buona legge, che potrà essere migliorata in Parlamento».
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