Tu sei qui: AttualitàRadon, il gas naturale cancerogeno: a Ravello la più alta concentrazione della Costa d'Amalfi
Inserito da (Admin), mercoledì 19 febbraio 2014 22:06:08
C'è un killer silenzioso che si annida nel sottosuolo e provoca ogni anno dai 3000 ai 5000 morti da tumore polmonare: si chiama radon, è un gas naturale, radioattivo, che appartiene alla famiglia dell'uranio e viene classificato tra le sostanze cancerogene nel gruppo «Uno», insieme all'amianto, il benzene, le diossine, il benzopirene, i policlorobifenile e altre sostanze. Di radon si è parlato qualche giorno fa all'Ordine dei medici di Salerno a margine di un interessante convegno sulle patologie ambientali in Campania, organizzato dall'associazione culturale «Luigi Gaeta», presieduta da Rosaria Gaeta, relatori d'eccezione il virologo Giulio Tarro e il fisico ambientalista Erasmo Venosi.
E proprio da Venosi è giunta la notizia che ha destato una certa preoccupazione nell'uditorio: con 568 Bq/m3 la provincia di Salerno è in Campania quella con la più alta concentrazione di gas radon. A Napoli il dato si ferma a 171 Bq/m3, mentre Avellino si attesta a 297, Benevento a 271 e Caserta a 186.
In Costa d'Amalfiè proprio Ravello a vestire la maglia nera: in alcune zone si registrano finanche 4324 Bq/m3. Un dato allarmante che in passato è stato collegato alle numerose e inspiegabili morti per tumore concentrate in aree urbane ben circoscritte.
Essendo un gas, il radon fuoriesce dalle porosità e dalle crepe del terreno e da alcuni materiali da costruzione e, in misura generalmente minore, dall'acqua; mentre si disperde rapidamente in atmosfera, si accumula facilmente negli ambienti chiusi. Il radon può penetrare nelle abitazioni attraverso fessure, giunti di connessione, canalizzazioni degli impianti idraulici, elettrici e di scarico. Oppure può essere presente in alcuni materiali da costruzione, come cementi, laterizi, graniti o tufi. Chi nella Città della musica si è fatto un cultura di questo fenomeno è Leonardo Conte che per la propria abitazione di via Roma ha commissionato dei rilievi ad hoc, a una ditta specializzata, la Geoex di Roma, che effettua la misurazione per un costo complessivo annuo di 80 euro.
Conte ha scoperto che la presenza di gas radon nella propria abitazione di attestava nel periodo invernale. La ditta ha suggerito le modalità di bonifica dell'ambiente che ha portato al raggiungimento di concentrazioni più basse (media di 273 Bq/m.c.).Da una prima mappatura dell'Istituto Superiore di Sanità, la media nazionale delle concentrazioni di radon è di circa 70 Bq/m3. «Oggi - ha spiegato Venosi - c'è purtroppo una sottostima del problema da parte sia del legislatore nazionale che regionale. La prima arma di prevenzione resta il monitoraggio. A Bolzano, ad esempio, sono state varate precise linee guida per affrontare il rischio radon. Ma anche la Regione Veneto ha messo in atto una complessa campagna informativa. Mentre dagli anni '80 molti paesi europei hanno adottato politiche sanitarie volte alla riduzione del rischio radon».
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