Tu sei qui: AttualitàPrezzo petrolio in calo ma carburante sempre 'caro'
Inserito da (redazionelda), domenica 24 gennaio 2016 12:10:55
Tempi duri per gli automobilisti italiani: il prezzo del petrolio al barile è abbondantemente sotto i 40 dollari (nei giorni scorsi è arrivato a toccare anche i 25 dollari) ma all'atto del rifornimento il costo del carburante è di poco inferiore ai massimi storici. Speculazione delle compagnie o un'assurda tassazione di uno Stato che pesca sempre nello stesso stagno? La risposta è entrambe.
I media tradizionali ci hanno bombardati per quasi un decennio, dall'inizio della crisi del 2008, con il prezzo del petrolio che all'aumento anche di un solo dollaro al barile (159 litri) si traduceva, immediatamente, in molti centesimi di aumento del prezzo alla pompa.
L'unità di misura ci rende facile un'equivalenza, quando il petrolio ha toccato i suoi massimi storici costava quasi 150 dollari al barile, poco meno di 1 dollaro al litro, alla pompa lo pagavamo circa due euro (senza contare il cambio molto favorevole Euro/dollaro) possiamo tranquillamente asserire che di quei 2 euro almeno 1 era diretto al fisco italiano. L'assurda tassazione sui combustibili, le accise, sono una tantum e non collegata al prezzo del greggio, ciò significa che anche se il prezzo del combustibile dovesse raggiungere il minimo storico, toccato nel 1998, di 10 dollari al barile, la benzina costerebbe sempre più di un 1 euro al litro.
Con questa premessa diventa difficile pensare che chi gestisce i conti del bilancio dello Stato renda possibili progetti di mobilità alternativa, a basso impatto ambientale, basata sull'elettrico prodotto dal fotovoltaico o sull'idrogeno. Diventa difficile anche credere che chi è delegato al controllo del mercato, lo Stato, è lo stesso soggetto che trae i maggiori profitti. Se a questo aggiungiamo una diretta proporzionalità del prezzo di mercato con quello al barile che però viene attuata a diversa velocità, immediata quanto il mercato spinge verso l'alto il prezzo invece lenta, lentissima, quando invece il prezzo decresce, lasciando gli utenti vittime delle speculazioni delle compagnie petrolifere, si comprende quanto pesi sul carico fiscale delle famiglie e delle aziende italiane.
Una buona notizia per gli automobilisti, invece, arriva dalla recente conferma dalla Commissione Tributaria Provinciale di Bari, secondo cui il termine di prescrizione relativo alla riscossione è triennale anche qualora sia stato notificato entro i termini un avviso di accertamento. Ovviamente gli anni restano 3 dall'avviso di accertamento, non dal mancato o errato pagamento. In pratica se si è dimenticato di pagare il bollo auto o moto nel 2012 e l'amministrazione pubblica non ha notificato nessun atto entro il 31 dicembre 2015 da questo primo gennaio potete dormire sonni tranquilli, qualunque ulteriore notifica o pretesa su quel bollo è illegittima.
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