Tu sei qui: AttualitàPadre Domenico Langone, uomo di fede e di cultura
Inserito da (redazionelda), lunedì 28 novembre 2016 10:58:34
di Donato Sarno*
Sabato 21 novembre 2015, in una giornata di pioggia e di vento con forte mareggiata, il compianto Padre Domenico Langone, frate minore, in modo improvviso ed inaspettato, rendeva l'anima a Dio. La notizia della sua morte, annunziata - come di tradizione per i consacrati - dal suono delle campane a gloria, lasciò addolorata e sgomenta la popolazione e tanti si recarono nei giorni seguenti a rendere omaggio alle sue spoglie. In effetti Padre Domenico, pur non essendo nato a Maiori e pur avendo svolto gran parte del suo ministero sacerdotale altrove, nei dieci anni di sua permanenza a Maiori (che furono anche gli ultimi della sua vita) era riuscito da subito a farsi apprezzare.
Vi era giunto nell'autunno 2005, dopo una lunga permanenza a Sorrento, quando ricorreva un importante anniversario, il quale però stava per passare sotto silenzio: il sesto centenario del convento e della chiesa di San Francesco, la cui fondazione risale appunto al 1405. Saputa la cosa, Padre Domenico riuscì, in brevissimo tempo, ad organizzare magistralmente una serata celebrativa che si tenne in detta chiesa il 28 dicembre 2005 con grande affluenza di persone. Per l'occasione egli ebbe cura di far stampare appositi inviti a stampa e manifesti e coinvolse, per una migliore riuscita, il Centro di Cultura e Storia Amalfitana; l'indomani poi, 29 dicembre 2005, fece scoprire una apposita lapide a ricordo, tuttora presente, collocata in fondo alla chiesa. Chi ancora non lo conosceva restò ammirato e meravigliato: un frate forestiero, ultrasettantenne, proprio allora venuto a Maiori, aveva realizzato rapidamente tutto questo, manifestando amore per la cultura e per il paese nonché grande spirito di iniziativa.
Ma era solo l'inizio. Negli anni seguenti infatti Padre Domenico fece pubblicare diversi testi sulla storia della chiesa e del convento di San Francesco, l'ultimo dei quali fu presentato a giugno 2015, pochi mesi prima della sua morte, con l'intervento dell'allora Ministro Provinciale Padre Emanuele Bochicchio. Nessun altra struttura in Costa d'Amalfi ha avuto, in meno di dieci anni, tanti libri ad essa dedicati e ciò è avvenuto grazie a Padre Domenico. I libri, che egli distribuiva gratuitamente, sono pregevoli per contenuti e per veste tipografica, alla quale egli teneva molto: amante del bello, era consapevole che ciò che invoglia alla lettura di un libro è anche e soprattutto il modo con cui esso si presenta. Nella stesura di tali libri Padre Domenico coinvolse gli esperti e gli storici locali, senza peraltro far mancare il suo apporto: e qui non può non ricordarsi che egli ebbe la pazienza di esplorare tutti gli archivi di Maiori, fotocopiando i vari documenti concernenti il convento di San Francesco di Maiori e raccogliendoli ordinatamente, così da mettere a disposizione degli studiosi un materiale prezioso, ancora in massima parte non esaminato, per future ricerche. Si rese conto che il complesso francescano - da lui valorizzato con opportuni lavori di manutenzione - custodiva pregevoli opere d'arte, segno della pietà degli antichi, e fece restaurare quelli in cattivo stato, d'intesa con la Soprintendenza, presentando poi pubblicamente l'egregio lavoro svolto. Quando nella primavera del 2015 una mano scellerata rubò dal convento un quadretto della Vergine col Bambino, Padre Domenico ne soffrì moltissimo, amareggiato come se gli fosse stata sottratta una sua proprietà. Ma il suo amore per la storia e per l'arte non era fine a sé stesso, in quanto egli lo vedeva, da religioso e da frate, come uno dei tanti strumenti di evangelizzazione, volto a far riscoprire, attraverso la conoscenza del passato, le radici cristiane della nostra comunità, così duramente messe in pericolo dall'incalzante processo di secolarizzazione, che egli stesso aveva toccato con mano nella sua vita.
Padre Domenico infatti non era un erudito immerso negli studi e separato dalla gente, ma ogni sua azione era rivolta alla gente, specie alle persone più semplici, per vicinanza alle quali soleva spesso parlare in dialetto, finanche nelle prediche, non dimentico, ma anzi fiero, delle sue origini contadine. Favorì i giovani dediti alla costruzione dei presepi artigianali, incoraggiandoli e mettendo loro a disposizione la chiesa e il convento, lieto di vederli dediti a tale attività, ed essi, grati e commossi, lo hanno ricordato in occasione della mostra natalizia 2015/2016. Amava trascorrere molto tempo nel confessionale, come si conviene ai buoni sacerdoti, e spesso ripeteva: "Noi confessori stiamo diventando disoccupati, vi prego, fateci lavorare!". Era al contempo un religioso impegnato nel sociale: tutti, a Sorrento, ricordano quanto ha fatto a favore dei bambini di Cernobyl e come cappellano in ospedale, assistendo e confortando malati e salvando dall'aborto vite innocenti.. Certamente, nel corso della sua esistenza, non fu esente da debolezze e limiti e questo egli gradiva che non si sottacesse: ironico e pronto alla battuta, diffidava dalle commemorazioni puramente elogiative, che argutamente definiva "bugie di circostanza". Ma fu, altrettanto certamente, un frate instancabile ed operoso nella vigna del Signore fino all'ultimo istante della sua vita.
C'è un fatto in particolare, tra i tanti, che merita di essere ricordato. Nel 2012, durante alcuni lavori, furono rinvenuti sopra la cappella del Sacramento moltissimi resti umani, provenienti dall'antico cimitero ottocentesco di Maiori, ubicato nel giardino del convento, che erano stati lì ammassati molti decenni or sono dopo che esso era stato chiuso e bonificato. Ebbene Padre Domenico, siccome tali resti non potevano più restare in quell'ambiente, li fece sistemare in apposite casse e trasportare nell'attuale cimitero di Maiori, sostenendo non poche spese. Altri, al suo posto, avrebbero forse chiesto ed ottenuto, per risparmiare, di cremarli. Egli però non volle, in quanto capì che quel gesto, oltre a ripugnare alla pietà cristiana e francescana, sarebbe stato un oltraggio alla memoria di quei defunti, i quali in vita giammai avrebbero accettato che le loro ossa finissero incenerite. Essi sono gli antenati degli odierni Maioresi: omaggiandoli, Padre Domenico ha omaggiato anche il nostro passato e la nostra storia e soprattutto ha omaggiato tutti noi, che da essi discendiamo.
Subito dopo la sua morte, il corpo di Padre Domenico venne esposto per l'ultimo saluto, nella biblioteca del convento, che egli, benché avanti negli anni, con spirito giovanile, aveva fatto sistemare. Lo aveva fatto in vista di una futura consultabilità pubblica della biblioteca che egli non è riuscito a vedere in vita, ma che si spera sia presto realizzata non solo per l'importanza dei testi che ivi si conservano, ma anche e soprattutto in memoria di questo umile, fattivo e indimenticabile figlio di San Francesco, il quale ha servito in modo speciale prima la comunità di Sorrento (ove riposano le sue spoglie) e poi la comunità di Maiori.
*storico, presidente associazione culturale "La Feluca"
Se sei arrivato fino a qui sei una delle tante persone che ogni giorno leggono senza limitazioni le nostre notizie perché offriamo a tutti la possibilità di accesso gratuito.
Questo è possibile anche grazie alle donazioni dei lettori. Sostieni l'informazione di qualità, sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
rank: 106425108
Con l'arrivo del freddo invernale e il rischio di temperature sotto lo zero, Ausino Spa, gestore del servizio idrico in Costiera Amalfitana, ha diffuso un avviso rivolto a tutti gli utenti. L'obiettivo è prevenire il fenomeno delle gelate che potrebbe danneggiare contatori e montanti idriche, causando...
Si è svolta questa mattina, nella Piazza d'Armi del Comando Provinciale dei Carabinieri di Salerno, la cerimonia dell'Alzabandiera Solenne. L'evento, che ha visto la partecipazione delle principali autorità locali e dell'Arma, ha rappresentato un momento di alto valore simbolico e istituzionale. Il Colonnello...
L'ecoansia collegata al cambiamento climatico tra le nuove preoccupazioni dei giovani. Una sensazione che colpisce maggiormente le donne. Il 50,7% degli intervistati si dichiara abbastanza preoccupato dei cambiamenti climatici, il 37,4% dichiara di essere molto preoccupato, il 10,2% è poco preoccupato...
Ritardi, corse soppresse, stazioni chiuse, orari inadeguati e mancanza di servizi essenziali come bagni o accessibilità per disabili e anziani sono all’ordine del giorno. Nel nostro paese il trasporto su ferro resta un tema secondario e i finanziamenti ad oggi risultano essere assolutamente inadeguati....
La 35esima edizione dell'indagine "Qualità della vita" de Il Sole 24 Ore, presentata ieri, 17 dicembre, restituisce una fotografia poco lusinghiera per Salerno e per la Campania in generale. Con un crollo di quattro posizioni rispetto all'anno scorso, la provincia di Salerno si attesta al 92esimo posto...