Tu sei qui: AttualitàNon c’è più tempo
Inserito da (redazionelda), lunedì 16 marzo 2020 11:29:42
di Antonio Schiavo
"Non c'è più tempo!". Cos'era? Un diktat, una richiesta formale, una disposizione, un proclama impositivo del Presidente del Consiglio?
O, piuttosto un'invocazione? Perentoria ma accorata, severa ma profonda.
Tra le tante reiterate prescrizioni, i decreti, i suggerimenti questa piccola frase è forse la più terribile. Quella che ci dà la misura del problema o, chiamiamolo col proprio nome, del dramma inaudito, improvviso che l'Italia sta vivendo.
Un virus subdolo, estremamente contagioso ha sconvolto le nostre vite rendendole, d'un tratto, evanescenti, impalpabili , come se fossero non più governabili da noi stessi.
Dalla nostra presunzione, dalla nostra supponenza, dalla sicumera che dimostravamo fino a un mese fa in tutte le occasioni.
Il coronavirus ha messo a nudo, di converso, quanto siamo fragili, quanto deboli possiamo d'un tratto manifestarci e sembrare come quelle foglie che, all'alba dell'autunno, pensano di poter restare tenacemente attaccate al ramo e poi... un refolo di vento le fa volare via perché esangui, esaurita ormai la linfa vitale.
"Non c'è più tempo!": come è stridente questa affermazione con un tempo che non passa mai, nella clausura delle nostre case, mentre ci aggrappiamo alle cose che, sempre fino a un mese fa, consideravamo accessorie, secondarie, voluttuarie: la lettura di un buon libro, lo sfogliare un album dei ricordi, la sistemazione di una collezione di figurine che, impolverata, giaceva nel disordine delle mensole della libreria.
E poi la gioia di parlare o di guardare negli occhi chi ci sta a fianco, imparare di nuovo ad ascoltarci a vicenda perché prima eravamo noi a dire che non c'era tempo. Ci chiamava il lavoro, la frenesia di ogni giorno, il cumulo di impegni che apparivano come la ragione stessa del nostro esistere.
Adesso le ore scorrono, lente, scandite dal rincorrersi delle informazioni sull'evolversi dell'epidemia, dalle notizie al momento per nulla tranquillizzanti , dalla ricerca affannosa di sistemi attraverso i social per riallacciare le relazioni umane più elementari quando , fino ad un mese fa, passavamo incuranti davanti ad un prossimo indefinito ed informe senza un cenno di cordialità o di cortesia.
Quando in un autobus o in una metro affollata non ci schiodavamo dal nostro posto faticosamente conquistato anche se di fronte c'era una donna incinta, un anziano o, in chiesa - quando e se ci andavamo perché c'era la partita in televisione o perché (vuoi mettere?) era impossibile saltare il week end al mare o evitare l'acquisto compulsivo all'outlet- durante la messa ci scambiavamo distrattamente il segno della pace avendo attentamente verificato che il vicino di banco non fosse uno con cui non volevamo niente a che fare.
E' giusto: non c'è più tempo! Non solo perché è l'unico modo per sconfiggere il male, per consentire agli eroi moderni che giorno e notte si sacrificano negli ospedali di trovare un rimedio all'epidemia o che devono rimanere sulle strade a presidio di questo disgraziato e meraviglioso paese.
Non è più il tempo di perpetuare abitudini consolidate e comportamenti saccenti ed improvvidi, il nostro superbo pensare di poter assoggettare natura e prossimo a stili di vita disumani, a interessi economici e finanziari che si rivelano volatili di fronte all'imponderabile.
Solo così, più che con le serenate al balcone, con le bandiere tricolori che garriscono, con i flash mob col sottofondo dell'inno di Mameli, potremo riconquistare le nostre vite, la serenità dei giorni che verranno.
Che sicuramente verranno perché, come dicevamo durante le manifestazioni della nostra ingenua gioventù: "Non c'è notte tanto buia che possa impedire al sole di risorgere".
Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.
Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.
Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.
Sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
![]() |
![]() |
rank: 1034147102
Dietro ogni lettera in ritardo o pacco smarrito c'è spesso una realtà invisibile fatta di contratti a termine, turni instabili e mancanza di tutele. A raccontarlo sono i membri dell'associazione "Precari in Rete", un gruppo di lavoratori precari di Poste Italiane che oggi annunciano l'avvio ufficiale...
A Positano è stato ufficialmente presentato il nuovo sito web del Comune, frutto di un anno di lavoro e di un progetto complesso che rientra tra le azioni finanziate con fondi del PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. «Sin dal primo momento l'Amministrazione Comunale ha voluto dedicare massima...
Il 24 marzo il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha incontrato l’ambasciatore del Regno Unito a Roma, Edward Llewellyn, per definire i dettagli della Visita di Stato in Italia di Re Carlo III e della Regina Camilla, prevista dal 7 al 10 aprile. Un appuntamento storico: il sovrano britannico sarà...
Navigare online in sicurezza non significa solo avere password solide e un antivirus di qualità. Nel 2024, l'Italia è diventata uno dei bersagli principali degli attacchi informatici, subendo il 10% degli attacchi globali. Se non vuoi diventare vittima degli hacker, devi adottare misure di protezione...
Nella mattinata di venerdì 21 marzo 2025, l'Aula Consiliare del Comune di Baronissi (SA) ha ospitato il convegno "Cambiamenti climatici e rischi conseguenti: l'equazione dei disastri", un appuntamento di grande rilievo per il mondo scientifico e professionale. L'evento ha visto la partecipazione di esperti,...