Tu sei qui: AttualitàMulte stradali: ecco perché non vengono pagate da tedeschi, olandesi e austriaci
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), mercoledì 25 settembre 2024 10:47:19
Da mesi, migliaia di multe per violazioni del codice della strada in Italia restano inevase. A far notizia non è solo il numero elevato di contravvenzioni non pagate, ma il fatto che i destinatari siano soprattutto cittadini tedeschi, olandesi e austriaci in visita nel nostro Paese. Il motivo? Un blocco nell'accesso al sistema europeo di scambio dati sui veicoli e patenti, Eucaris, che impedisce alle autorità italiane di risalire ai proprietari delle vetture.
Secondo quanto riportato da AutoWeek.nl, l'Italia è stata esclusa dall'accesso ai dati del sistema Eucaris da parte di Germania, Paesi Bassi e Austria da diversi mesi. La causa sembrerebbe essere legata a un utilizzo improprio dei dati da parte di un'azienda italiana, il cui nome non è stato rivelato, come scritto dal *Corriere della Sera*. Di conseguenza, Berlino, Vienna e Amsterdam hanno interrotto il flusso di informazioni, bloccando di fatto l'invio delle multe ai loro cittadini.
Il blocco, in vigore da oltre un anno, ha sollevato interrogativi sulle vere ragioni dietro questa interruzione. Mentre il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha dichiarato in Senato che si tratta di un problema tecnico ormai risolto, Auto Motor und Sport riferisce che la questione è ancora sotto indagine. L'Autorità federale dei trasporti tedesca, con sede a Flensburg, avrebbe infatti avviato un'inchiesta sul "retroscena" che ha portato al blocco.
Le conseguenze di questo stop non sono trascurabili: migliaia di vacanzieri tedeschi, olandesi e austriaci che hanno infranto il codice della strada in Italia durante l'estate potrebbero evitare di pagare multe per eccesso di velocità, divieto di sosta e altre violazioni.
Solo nel comune di Merano, come denunciato in Senato dalla senatrice Julia Unterberger, sono state raccolte 4.000 multe non recapitabili, per un valore di oltre 230.000 euro.
Con il sistema bloccato e l'Italia priva di accesso ai dati di tre dei principali Paesi europei, la questione resta aperta.
Il governo italiano ha tecnicamente 365 giorni per riscuotere le ammende, ma il rischio di un mancato incasso resta concreto.
Il sistema Eucaris, attivo dal 1994, coinvolge 35 Paesi, inclusi tutti gli Stati membri dell'Ue, oltre a Regno Unito, Svizzera e Norvegia.
Resta da vedere se e quando verrà ripristinato l'accesso per l'Italia.
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