Tu sei qui: AttualitàMinori: la giovane Andrea Liotti ammessa all'Accademia del Teatro Bellini di Napoli
Inserito da (ilvescovado), giovedì 2 marzo 2017 15:31:54
di Maria Abate
«'O San Carlo p' 'a grandezza, 'o Bellini p' 'a bbellezza». Così recita un detto popolare napoletano, ad evidenziare l'importanza del teatro nella cultura partenopea di ieri e di oggi. Proprio al Bellini, e precisamente alla sua accademia di arte drammatica, dal 1988 una delle più importanti realtà italiane nel settore della formazione dell'attore, è stata ammessa la giovane minorese Andrea Liotti.
Ventitré anni, riccioli scuri che fanno intravedere la sua personalità frizzante e una passione innata per la recitazione. Andrea ha dovuto superare numerose prove di concorso: due prove di recitazione (dialogo e monologo), una prova di espressività vocale, una prova di espressività fisica, una prova di cultura generale e un laboratorio intensivo di cinque giorni diretto da un Docente di Recitazione, al termine del quale la Commissione - con giudizio insindacabile - ha comunicato i quattordici selezionati (sui 300 che avevano presentato domanda) al triennio di recitazione. Tra i nomi annunciati, anche il suo. Andrea potrà così ambire ad una preparazione professionale orientata principalmente al settore del teatro di prosa, ma anche ai fondamenti della recitazione cinematografica, televisiva e radiofonica, potrà affinare il suo talento e acquisire piena padronanza dei mezzi espressivi del proprio corpo e della propria voce. Contenti per il suo lodevole risultato, l'abbiamo intervistata per voi.
Quando è nata la tua passione per il teatro? E qual è il genere che più preferisci?
Ricordo ancora perfettamente la prima recita all'asilo, ricordo l'emozione e l'adrenalina che provavo nell'esibirmi di fronte a quel piccolo pubblico. La stessa identica emozione che mi pervade ogni volta che calco un palco. La mia passione per il teatro risale al mio primo ricordo. Non ho un genere preferito, mi piace spaziare tra il comico e il tragico. Non voglio fossilizzarmi su un solo stile teatrale ma affrontarli tutti; sono molto affascinata, però, dal tema della Pazzia, vista e rappresentata in tutte le sue forme.
Hai già frequentato scuole di teatro? Credi che l'Accademia Bellini possa dare tanto alla tua formazione professionale?
Ho iniziato a studiare recitazione a 9 anni con La Bottega Delle Arti, la scuola di recitazione del mio paese. Ho seguito qualche laboratorio e mi sono affidata ad un'insegnante privata per 1 anno circa. Sicuramente l'Accademia Bellini, per il corpo docente, per il programma di studio che prevede, per l'impegno che pretende dagli allievi, mi darà la preparazione professionale che desidero.
Nella commedia "Tressette con il morto", che si è tenuta a Maiori nelle festività natalizie appena trascorse, hai dovuto imparare la parte di un altro attore in poco tempo e te la sei cavata benissimo. Raccontaci un po' il personaggio che hai interpretato, Francesca Maria Tassoni, se ti è piaciuto immedesimarti in lei e se vi hai trovato delle somiglianze con la tua personalità...
'Tressette con il morto' è stata una bella prova per me: soli due giorni di prova per poi andare in scena il terzo giorno. La sfida era quella di riuscire a studiare e creare il personaggio, di caratterizzarlo e di integrarlo in maniera omogenea con gli altri personaggi della commedia. Non era un ruolo che rientrava nel mio 'repertorio' ma mi sono divertita veramente tanto nel portarlo in scena, dandogli una personalità frizzante e surreale. Personalità che non mi rispecchiava particolarmente, se non per la spigliatezza e il temperamento.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri? Ti piacerebbe continuare a recitare calcando, magari, i palchi di tutta Italia? Accoglieresti la proposta di recitare in una fiction o al cinema?
Adesso il mio obiettivo è quello di immergermi mente e corpo nel lavoro che mi aspetta in accademia, per formarmi e diventare una professionista. Dopo, ovviamente, spero di entrare in una compagnia e di esibirmi nei più grandi teatri d'Italia con ruoli che mi metteranno sempre di più alla prova. Mi piacerebbe anche calcare palchi al di fuori dell'Italia, proseguendo lo studio e le ricerche che un attore deve continuamente fare. Il teatro è il mio grande amore ma accetterei sicuramente anche un ruolo in una fiction o al cinema, trattandosi di tipologie differenti di recitazione sarebbe per me una sfida ancora maggiore. Per ora, step by step, mi concentro su questa grande opportunità di studio che mi è stata data.
A pochi giorni dall'ammissione cosa ti senti di dire?
Sono incredula, ma questa piccola vittoria mi ha convinta che il duro lavoro viene sempre premiato. Vorrei ringraziare tutti i maestri che mi hanno aiutato nella preparazione al provino, tutti coloro che mi hanno sostenuto e mi sostengono e in particolare Marco Lucibello che mi ha accompagnato al provino come spalla per il dialogo. Ringrazio, immancabilmente, la mia famiglia per avermi sempre spronata a continuare su questa strada e, ultima ma non per importanza la mia ragazza.
E noi de Il Vescovado e della Locali d'Autore non possiamo che rivolgere ad Andrea gli auguri più sinceri di un futuro ricco di soddisfazioni professionali e personali.
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