Tu sei qui: AttualitàLa simulazione della felicità, quando i social creano l’illusione
Inserito da (redazionelda), sabato 19 maggio 2018 17:01:02
di Miriam Bella*
"Di fronte al mare la felicità è un'idea semplice", lo si legge spesso. Ma è l'infelicità, piuttosto, ad annidarsi dietro le cose più impensate, quelle a cui daremmo meno peso di altre. È un primo pomeriggio di primavera inoltrata in Costiera Amalfitana e sto mangiando un gelato, a proposito di felicità. Accanto me una giovane donna, più precisamente una ragazzina, con in mano il suo cono a più gusti, che prima di consumare si scatta una foto ammiccante, con tanto di lingua pronta a iniziare le danze. Una, due, tre pose, poi sorride, ringrazia e restituisce il gelato a una donna più anziana, forse la madre, ma poco ci importa. Cioè, davvero, i miei occhi hanno visto restituire un cono gelato, usato solo per qualche foto da postare su un Social a caso?!
Davvero qui non si più credere a nulla, se pure i selfie delle strafighe col cibo sono fake news! Già, perché alla fine purtroppo è così e quello che ho visto è solo conferma che niente, o quasi, di ciò che vediamo sui Social è ciò che appare. E abbiamo voglia di star lì a paragonare le nostre vite con quelle di chi in una foto ci fa vedere un Big Mac appena addentato e nell'altra una tartaruga al posto degli addominali: ne usciremo sempre perdenti. Perdenti e infelici. Perché è anche nel confronto fra la vita reale e quella Sociale che si nasconde l'infelicità; perché crearsi aspettative che reggono solo in una realtà virtuale può generare soltanto insoddisfazione.
Questo vale per tutti, ma in particolare per i più giovani, per i ragazzini, per tutti quelli che fingono di voler mangiare un gelato, ma cercano solo una social-approvazione. E io, che il mio gelato col cavolo lo do a qualcun altro, è a loro che vorrei dire di ricercare la soddisfazione nelle cose reali. Di godere dei piaceri veri, del cibo e delle amicizie - no, non quelle online -, e dei tramonti talmente belli che dimentichi di fotografare. È a loro che vorrei dire che ciò che sembra spesso non è, specialmente sulle piattaforme sociali, e di usarle, sì, ma per divertirsi, senza accanirsi alla ricerca di followers e like che non sono altro che surrogati di soddisfazione, copie venute male di felicità. Che, per carità, fanno piacere a tutti, un piacere che però dura, a voler essere buoni, il tempo di un gelato.
*scrittrice
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