Tu sei qui: AttualitàLa fragilità silenziosa di Erasmo
Inserito da Maria Abate (ilvescovado), giovedì 14 aprile 2016 16:08:40
di Maria Abate
Tra gli affezionati avventori del "Bar 007" - ai tempi d'oro di Zio Nino - ci trovavi lui, Erasmo Minella. E anche quando il bar pizzeria ha chiuso, compresa la breve parentesi di riapertura col nome de "La Perla Nera", Erasmo era sempre lì di fronte, sul ciglio della strada o sotto la pensilina, insieme ai suoi amici di Pucara, a discutere del Napoli di cui era un grande tifoso o a rimembrare «i bei tempi di una volta», con lo sguardo saggio e allo stesso tempo nostalgico di chi ne ha viste tante.
Alle spalle un passato da cameriere - prima al San Pietro di Positano, poi al Pietra di Luna di Maiori -, Erasmo da qualche anno aveva intrapreso la meritata vita da pensionato. Lo potevi trovare molto spesso in giro tra i vicoletti della bella Pucara, durante le lunghe passeggiate che si concedeva, oppure sul lungomare della vicina Maiori, in compagnia di qualche amico o da solo, riflessivo com'era.
Umile e silenzioso, era sempre presente nei momenti di vita comunitaria: all'ultimo scranno in chiesa di domenica (perché davanti - si sa - ci stanno le donne), dietro l'altare a rappresentare fieramente uno dei dodici Apostoli durante i riti pasquali del Giovedì Santo, tra gli orgogliosi portatori in mantello porpora - ogni 2 giugno - della statua di Sant'Erasmo, patrono di Pucara, di cui era fiero di portare il nome. E in tutti questi casi non mancava di salutare nessuno, con un filo di voce o un veloce cenno del capo perché di introversi come lui ce n'erano pochi.
Non aveva moglie né figli, ma una famiglia l'aveva trovata. Viveva in casa del fratello Antonio e di sua cognata Maria, che non l'hanno mai fatto sentire solo. Quanto era bello vederli tutti e tre in macchina, una vecchia Fiat Uno bianca, di ritorno da una passeggiata o da qualche commissione! Quando, improvvisamente, Maria ha iniziato a sentirsi male, l'apprensione di Erasmo, che le era infinitamente grato perché si occupava di lui come fosse suo fratello, dev'essere salita alle stelle. E quando Maria ha raggiunto il Paradiso, il vuoto che ha lasciato nel cuore di Erasmo è divenuto insopportabile.
Se Antonio non aveva ancora realizzato cosa fosse successo, Erasmo l'aveva capito troppo bene: Maria li aveva lasciati per sempre, non l'avrebbero più rivista. Lei che sorrideva sempre, lei che non aveva figli ma aveva visto crescere tutti i bambini di Pucara, dispensando loro caramelle dolci come i suoi occhi. Non ce l'ha fatta Erasmo a recarsi in chiesa, stamattina, per porgerle l'ultimo saluto, con la scusa del piede dolorante. Tra i tanti volti addolorati che riempivano l'unica navata mancava soltanto il suo. Ma mai nessuno avrebbe immaginato quel che sarebbe poi accaduto.
N.B. I funerali si svolgeranno domani, venerdì 15 aprile, alle 15,30, nella chiesa di Sant'Erasmo in Pucara.
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