Tu sei qui: AttualitàLa Costiera Amalfitana che soffre nel disinteresse collettivo
Inserito da (redazionelda), martedì 2 maggio 2017 16:56:15
Di Antonio Schiavo
"Libertà è partecipazione", così cantava qualche anno fa Giorgio Gaber in un brano che, soprattutto a sinistra, è stato spesso (talvolta a sproposito) usato come fiore all'occhiello in tante manifestazioni o campagne elettorali.
E' vero che uno dei segnali più forti della capacità di mostrarsi uomini liberi, coraggiosi in spirito ed intelletto è quello di essere parte attiva, pienamente coinvolta non solo sotto il profilo emotivo ma anche pratico e fattuale, nelle situazioni e nei casi che punteggiano la nostra esistenza e che ci fanno essere comunità pensante e non gregge sottomesso e credulone.
E perciò appare a chi scrive tanto più evidente il contrasto tra la tanto sbandierata partecipazione in Costiera alle primarie del PD e le altre occasioni (sociali, civiche, politiche) nelle quali pur si sarebbe potuto dimostrare il senso di appartenenza a quella comunità, un maggior grado di coinvolgimento nel richiedere interventi concreti e solleciti per il bene comune, azioni (e non solo promesse vacue e presto dimenticate ) necessarie al vivere civile di tutti i giorni e alle esigenze primarie dei cittadini, dei turisti e degli operatori delle nostre zone.
Come non notare infatti la dicotomia fra il numero di coloro che si sono recati a votare per le primarie (sempre se i dati, come in altre occasioni, non si rivelino gonfiati per irregolarità, anche prezzolate, nell'accesso ai seggi) e la scarsa partecipazione di popolo alla manifestazione amalfitana di qualche settimana fa a sostegno della piena funzionalità (h 24) del presidio ospedaliero di Castiglione.
Ricordiamo che, poco meno di un anno fa, nelle varie campagne elettorali per le amministrative, molti candidati di tutte le liste in competizione si erano appuntati al petto la medaglietta delle iniziative intraprese o da intraprendere addirittura per il potenziamento della struttura. O, più recentemente, che ci si è cullati sull'impegno del Governatore De Luca per il ripristino dello status quo. Che poi già era una presa in giro visto che la radiologia notturna non sarebbe stata comunque ripristinata.
Quanti secoli, poi, ci vorranno perché sia selezionato un gruppo di cardiologi che assicurino la presenza continua nel plesso?
Ecco, in questo caso sarebbe dovuto emergere il senso civico di molti concittadini nel pretendere che gli impegni fossero rispettati e che servizi essenziali in una zona meravigliosa e disgraziata come la nostra Costiera venissero considerati irrinunciabili. Possiamo sbagliarci ma non ci sembra di aver visto manifestazioni, sit in, presidi, tali da smuovere gli ingranaggi pachidermici della burocrazia e della politica locale.
Altrettanto si può dire, purtroppo, per quel che riguarda l'altra annosa grana che affligge i nostri centri e cioè l'infernale problematica della viabilità: ingorghi da gironi danteschi sulla costa, vergogna inaudita e non più sopportabile sulla strada di Chiunzi.
Anche in questo caso: quale azione di popolo è stata messa in campo in questi anni? Qualcuno ha mai ricordato a qualche altro che si era parlato di consigli comunali da tenersi sui luoghi delle frane? Che erano stati garantiti i fondi per i primi interventi? Che forse è un pannicello caldo quello di mandare allo sbaraglio (quando va bene) quattro ausiliari del traffico a presidiare, si fa per dire, i punti nevralgici della statale?
Se, tanto per ragionare, solo una minima parte delle persone che si sono accalcate durante le tante Vie Crucis avesse avuto la stessa sensibilità e si fosse mossa per protestare contro lo strazio perpetuo di queste che veramente sono stazioni di un calvario indecente e puntualmente replicato, forse quella frase di Gaber avrebbe avuto un senso compiuto ed un significato reale e non solo tristemente strumentale o demagogico.
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