Tu sei qui: AttualitàL’Italia punta alla decarbonizzazione con la geotermia, agli Stati Generali di Roma anche la Cardine srl da Salerno
Inserito da (Redazione LdA), lunedì 20 giugno 2022 11:40:04
Cardine srl, azienda di edilizia acrobatica e messa in sicurezza di pendii che da anni opera in Costiera Amalfitana, è stata sponsor ufficiale dell'evento "Gli stati generali della Geotermia", tenutosi a Roma ed organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi lo scorso 16 giugno.
«La geotermia, che affonda le sue radici nel passato, ora più che mai è fondamentale nell'abbattimento delle emissioni in atmosfera e può essere di concreto supporto, insieme alle altre energie rinnovabili, alla transizione energetica», ha dichiarato Angelo Grimaldi, titolare dell'impresa salernitana.
Ad aprire gli Stati generali sulla geotermia il coordinatore della piattaforma, Emanuele Emani, consigliere del CNG, che ha assicurato che «Il Consiglio Nazionale dei Geologi, attraverso il lavoro di coordinamento della piattaforma geotermia, sta operando da tempo al fine di promuovere la geotermia nelle sue diverse forme, con l'obiettivo di favorirne e sostenerne il valore nell'ambito della transizione ecologica, come richiesto nel Pnrr».
La necessità di allontanarsi sempre più dalle fonti fossili a favore delle rinnovabili, costituisce l'obiettivo principale tra quelli fissati nell'Agenda 2030 dell'ONU e fatti propri dalla Commissione Europea nel Green Deal, da cui poi sono derivate le iniziative del Next Generation UE.
All'evento è intervenuto, tra gli altri, il ministro dell'Energia Roberto Cingolani, che si è soffermato a lungo sul fatto che «la decarbonizzazione costituisce un obiettivo facilmente raggiungibile entro il 2030 per il 55% rispetto al 1990, precisando come le richieste di nuovi allacci da energie rinnovabili pervenute al 31 maggio 2022 siano state pari a circa 5.6 Gigawatt/ora. È necessario diversificare il più possibile l'approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili e accelerare maggiormente le procedure non è pensabile concentrarsi solo ed esclusivamente su una delle risorse trascurandone altre».
Il calore interno della terra quindi, si candida come importante fonte di energia del futuro che concorrerà entro 2030 al raggiungimento della soglia dei 230 Terawatt/ora da rinnovabili che, secondo il ministro Cingolani, è la soglia oltre la quale «è possibile iniziare a parlare di mobilità elettrica e di elettrificazione industriale, un'auspicabile crescita del PIL porterà inevitabilmente ad un'ulteriore richiesta di energia».
Il programma passa ovviamente per un importante impegno economico pari a complessivi 360 miliardi di euro, suddivisi in 230 miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano complementare, da impiegare entro il 2026, e 130 miliardi di euro per i fondi strutturali europei della programmazione 2021-2027 ed il Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), utilizzabili anche oltre la scadenza del 2026 fissata per il Pnrr.
Geotermia legata ad alte temperature, alta e media entalpia, per il teleriscaldamento di quartieri, città ed industria, e produzione di energia elettrica mediante impianti innovativi di abbattimento degli inquinanti gassosi ad alta efficienza, ma anche geotermia per piccoli impianti domestici per il riscaldamento ed il raffrescamento mediante pompe di calore, geoscambio a bassa entalpia, una nuova tecnologia che secondo Bruno Della Vedova, presidente dell'Unione Geotermica Italiana, «può dare un'accelerazione significativa alla transizione energetica strategica del Paese. Il territorio nazionale offre eccellenti opportunità per la produzione di energia elettrica», citando il caso della Toscana che copre oggi il 30% dei consumi elettrici della Regione, pari a 6.0 TWh, il 2% dei consumi elettrici nazionali.
Per il presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Arcangelo Francesco Violo, «la geologia al suo interno, assume un ruolo fondamentale nella pianificazione infrastrutturale, nella gestione delle risorse idriche, nella rigenerazione urbana, nella riqualificazione ambientale e nella mitigazione dei rischi geologici ed ambientali, sia di carattere nazionale che planetario».
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