Tu sei qui: AttualitàL'altra (alta) Costiera tra bellezza e problemi: Vietri sul Mare
Inserito da (ranews), venerdì 28 settembre 2018 12:19:54
Di Giuseppe Liuccio
Malgrado tutto resta la Divina. Malgrado il traffico da ingorgo, i pullman che scaricano ossido di carbonio, il dramma parcheggi, la precarietà della sanità, il pressapochismo e l'improvvisazione di qualche amministratore, la cialtroneria di qualche operatore turistico, malgrado questo ed altro, resta la Divina.
È la Costa d'Amalfi che rilancia la sua immagine a livello internazionale con il gossip dei vip a Positano, con Ravello che offre una cornice di sfarzo pudico e di aristocratica umiltà a concerti di grande livello, ritagliandosi e consolidando sempre più il suo ruolo di "Città della Musica", con Furore che offre spettacoli di grazia e di arditezza con i tuffi nel fiordo, con Minori che riscopre ed esalta saperi e sapori con "le strade dell'arte e del gusto", con Tramonti che fa tendenza con la vitivinicoltura di qualità.
E potrebbe riesplodere una nuova stagione da Grand Tour con poeti e romanzieri, pittori e musicisti a caccia di emozioni tra le cale appartate e le sciabole di scogli o lungo scalinate che scalano montagne e montagne che cercano cielo e con gli agrumeti che contendono terrazzamenti alla macchia mediterranea ed ai lecceti che screziano di verdi rocce a catapulta sulle case colorate. Qui i brevi vigneti, nella stagione giusta, gonfiano di umori e sapori l'arabesco delle iridescenze alla gloria del sole. Potrebbe riesplodere se solo avessimo una classe dirigente consapevole nel suo insieme: politici, imprenditori, intellettuali del patrimonio straordinario che amministrano. Se questo patrimonio lo promuovessero con orgoglio di identità e di appartenenza, con una progettualità unitaria e condivisa sui mercati.
È l'altra faccia della costiera meno conosciuta, ma non meno bella. Anzi... È la Costa delle zone alte, dei paesi che festonano colline con la chiesa madre ed il campanile maiolicato e che covano nidiate di case a dominio di "orti che paion giardini". È la costa che (dis)vela scorci panoramici da brividi di piacere e tesori d'arte insperati. E lo fa con familiare disinvoltura, con grazia, eleganza e pudore. È una costiera tutta da scoprire, a cominciare da Vietri, con quei palazzi gentilizi con i riccioli di un rococò contenuto sulle balconate ariose e le roste a coda di pavone sulle cancellate a decoro di portali antichi e maestosi. E sa di riscoperta alle botteghe artigiane il lavoro paziente ed estroso del vasaio rimasto identico a come lo vide Emilio Cecchi. E se si vogliono vedere le testimonianze di secoli d'arte e artigianato, dei prodotti della magia e del miracolo delle mani, basta fare un salto a Raito, al Museo della Ceramica a Villa Guariglia, un avamposto di paradiso tra cielo e mare nei coltivi fecondi della collina. Io ci sono stato spesso nel corso degli anni, ma anche di recente, in un pomeriggio di sole con la macchina che arrancava su per i tornanti a dominio di mare. Ho puntato alla deliziosa chiesetta con minuscolo sagrato, nave pronta al varo nel Golfo di Salerno. Ne ho sperimentato, nel corso dei decenni, ospitalità di matrimoni e meeting politici e culturali. Ma una passeggiata al di sopra e al di sotto della rotabile non mi era mai capitato di farla. E me la sono goduta tutta nel saliscendi di scale a servizio di case allo scialo di gerani in festa di colori. E m'inabissavo al precipizio di ripide scale per risalire subito a slarghi aperti a spicchi di cielo e a schegge di mare, occhieggianti tra case e giardini. Un miracolo di natura, cui l'uomo ha apportato il sapiente costrutto di un impianto urbanistico immune da selvaggia speculazione. E all'ammirazione e all'incanto sopraggiungeva il disappunto nel toccare con mano quali e quante possibilità inespresse ha il turismo di casa nostra a pochi chilometri dalla città capoluogo tra vicoli e slarghi di un paese da favola fiorito per incanto sulla collina, che, dolce, "ruina" a mare e dove è possibile fare il pieno di emozioni in uno qualsiasi dei pomeriggi di questo autunno che prolunga l'estate, nello scialo di carnale mediterraneità e contagiosa di bellezza nelle sfumature del cromatismo profumato.
Forse, però, negli slarghi prima e dopo il ponte sul Bonea che canta nenia di storia e storie raccolte lassù tra i villaggi di Cava, a cominciare dalle fresche sorgenti tra i boschi della Badia della Trinità, sarebbe opportuno ripensare e organizzare un punto di accoglienza con INFOPOINT attrezzato che in tempo reale, utilizzando le sofisticate diavolerie di informatica e telematica, dia ai turisti italiani e stranieri la disponibilità dei posti letto in uno qualsiasi dei paesi della Costa, nonché le informazioni di prima mano sugli eventi più importanti in atto sull'intero territorio costiero. Lo fanno altre località turistiche in Italia (efficienti gli infopoint all'ingresso delle Cinque Terre in Liguria) o all'estero (straordinaria l'organizzazione nella Costa Azzurra). Perché non farlo da noi?
Punti i piedi il fattivo e motivato sindaco di Vietri, Franco Benincasa, a cui i giudici della Cassazione hanno reso giustizia, annullando una sentenza di sospensione e rimettendola in base alla quale ritorna primo cittadino della bella città. A lui faccio fervidi affettuosi auguri di buon lavoro: a pieno titolo e a prosito dell'infopoint di cui sopra (e che già in altre occasioni ho sollecitato, su questo come su altri giornali) ne reclami con urgenza la creazione indicando, dove ubicarlo, sacrificando, se è necessario, anche le bancarelle colorate dei limoni, della frutta di stagione a rischio igiene, tra l'altro, e delle "nserte" di peperoncini rossi, che magari, faranno "colore e folclore" vecchia maniera, ma non sempre fanno turismo di qualità.
La stessa cosa faccia il sindaco di Positano, reclamando una analoga postazione all'altezza dello spiazzale spalancato sul delirio di bellezza di sole, cielo e mare offerto dalle sirene ammarate a "li galli" per quanti vengono in costiera dal lato nord della 163. I destinatari della richiesta dovrebbrero essere nell'ordine l'Ept di Salerno, la Provincia di Salerno, l'Assessore al Turismo della Regione Campania o, addirittura, lo stesso Governatore, che è attento e sensibile a queste iniziative in direzione della promozione di qualità.
Attrezziamoci e lavoriamo sodo in questo periodo di bassa stagione. Non diamo un'immagine di improvvisazione e di pressapochismo.
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