Il Vescovado Costiera Amalfitana

L'Italia non sbaglia l'ultimo test a sette giorni dall'Europeo: finisce 4-0 al Dall'Ara contro la Repubblica Ceca. Segnano Immobile e Barella nel primo tempo, Insigne e Berardi nel secondo tempo.

«Questa è una vittoria importante,che dedico al mio amico Enzo di Maiori, che ha perso i genitori per il Covid» ha detto il commissario tecnico Mancini ai giornalisti in sala stampa.

Contro la Turchia vedremo una squadra quasi certamente identica a quella che il c.t. ha fatto iniziare ieri e ha studiato per un'oretta. «Mancano ancora sette giorni, ma è possibile che sia questa». Ma non parlategli di ballottaggi risolti: «Ho 26 giocatori, tutti importanti e utili». Qualcuno pronto subito come Spinazzola, qualcuno come Emerson «che quest'anno ha giocato poco e dunque dovrà fare in questi giorni un lavoro specifico per arrivare al massimo della condizione». Qualcuno come Berardi che sta benissimo e come Chiesa «che può giocare a destra e a sinistra: il bello di avere giocatori così è che tutti possono essere importanti e se una volta cambi qualcosa, non cambia tanto e soprattutto non è un problema». Sarà così anche per il centravanti, magari: «Immobile, Belotti e Raspadori sanno quello che sanno fare: anzitutto gol». E poi magari ci scapperà una sorpresona: ci spera soprattutto lui, ma la cosa non conta poco. «Verratti fa passi da gigante, vediamo se può farcela già per l'esordio». Sconcerto in sala, il Mancio non corregge il tiro, ma spiega: «Io penso sempre positivo, poi magari gli diamo altri cinque giorni per recuperare al meglio». Dunque già per la Svizzera? «Io lo vedo molto bene».

Ancora sette...

Ha visto bene anche la sua Italia: «Abbiamo preso questa partita nel modo giusto, è un buon auspicio per iniziare bene». Non era stato un inizio brillante, «ci sono serviti dieci minuti per carburare, anche perché non ci vedevamo da tanto tempo. Era importante riprendere subito da dove avevamo lasciato, lo abbiamo fatto contro una squadra fisica, tecnica, che gioca bene e stava per battere il Belgio. Uscendo bene da dietro anche sulla loro pressione, ma noi siamo questi, una squadra offensiva che deve attaccare, e quando c'è da difendere, deve difendere bene. Questa è una vittoria importante,che dedico al mio amico Enzo di Maiori, che ha perso i genitori per il Covid». E' la 27esima utile di fila, otto vittorie consecutive senza prendere gol, ma Mancini non cambia profilo: «Una squadra giovane deve sempre migliorare, però un'ultima amichevole così può essere una buona cosa». Alla faccia di chi diceva che iniziare un Europeo con una sconfitta nell'ultimo test, come Zoff nel 2000 o Prandelli nel 2012, poteva portare bene, perché allora si arrivò in finale. Il Mancio ha una cosa sola in testa, vincere: «E ci mancano ancora sette vittorie per fare quello che vogliamo...».