Tu sei qui: AttualitàIl Collettivo UANM diffonde il report del sondaggio sui punti chiave del dibattito politico in Costa d'Amalfi
Inserito da (PNo Editorial Board), lunedì 26 settembre 2022 15:24:27
In vista delle elezioni del 25 settembre, il Collettivo UANM ha creato un sondaggio rivolto ai cittadini della costiera amalfitana per chiedere un'opinione su temi come immigrazione, emergenza ambientale, tasso di natalità, matrimonio tra persone dello stesso sesso, legalizzazione dell'eutanasia, legalizzazione della cannabis, ecc.
Al sondaggio hanno partecipato 200 persone di cui il 31,5% ha un'età compresa tra i 18 e i 25 anni, il 39,5% ha più di 25 anni, il 23% più di 40 anni e solo il 5% più di 60 anni.
Il target raggiunto è dunque quello dei più giovani, considerando che il 71% dei rispondenti ha un'età compresa tra i 18 e i 40 anni.
Di seguito i risultati.
Tra una lunga lista di opzioni, abbiamo chiesto di indicarne massimo quattro. Le principali preoccupazioni riguardano l'emergenza climatica (68,5%), a seguire la disoccupazione giovanile (60%), l'attuale sistema di tassazione (46%), il carovita (45,5%), la mancanza di una legge che tuteli le discriminazioni nei confronti della comunità LGBT+ (45%), la disparità tra uomini e donne (37,5).
Tra le risposte aperte, quella che meglio sintetizza il malessere diffuso è: «In generale, purtroppo, i giovani non hanno alcuna possibilità di crescita. Pensare ad un futuro lavorativo qui in Italia è un completo salto nel vuoto. Affitti troppo alti, salari fin troppo bassi quando si trova lavoro. Viene quasi automatico e scontato pensare di dover andare via dall'Italia per vivere serenamente.»
L'84,4% è d'accordo che le tasse siano troppo alte. Siamo rimasti sorpresi dalla risposta alla domanda "Quale credi sia il tipo di tassazione fiscale più giusto?" Nonostante il centro destra abbia più volte proposto la flat tax come soluzione all'alta pressione fiscale in Italia, solo il 6,5% dei rispondenti crede che sia la misura più giusta. Invece il 52,8% dei rispondenti è a favore dell'aliquota progressiva in base al reddito, il 26,6% è a favore di quella in base al reddito + patrimoniale.
Rispetto all'altro tema caldo, quello sul reddito di cittadinanza, il 74% è a favore ma, di questa percentuale, il 66,2% ritiene che sia necessario ridimensionarlo o migliorarlo. Inoltre la criticità maggiormente segnalata è una scarsa capacità di controllo e di gestione del servizio.
Sul tema dei diritti, a noi molto caro, ecco le risposte ricevute:
Abbiamo poi chiesto "Faresti figli oggi?" il 37,5% non ne farebbe oggi, il 30,5% non lo sa e il 32% li farebbe.
In merito a quale sia la principale ragione del no, la risposta che ha ricevuto maggiori voti è l'instabilità economica (68,1%), seguita da emergenza climatica (38,7%).
Abbiamo poi chiesto se sia importante l'educazione sessuale nelle scuole: il 99% è a favore, contro 1% del no. Il 53,6% crede che sia utile a partire dalle scuole medie mentre il 43,3% dalle elementari.
Altro tema al centro delle discussioni politiche ormai da anni è il tema dell'immigrazione. Rispetto al nostro sondaggio, il 52,5% ritiene che la principale causa dell'immigrazione sia la ricerca di migliori condizioni economiche, il 42,2% ritiene che si fugga da guerre e persecuzioni.
Oggi in Italia, i figli nati da coppie di immigrati non sono legalmente riconosciuti come italiani, e passano molti anni prima che questi, seppur nati sul territorio nazionale, possano ottenere la cittadinanza italiana. Abbiamo chiesto una posizione sul tema dello Ius Scholae e il 79,7% è a favore. Solo il 5,1% non è a favore e il 15,2% ritiene che il criterio di scelta dovrebbe essere più restrittivo.
Sappiamo anche che nella maggior parte dei casi gli immigrati subiscono una discriminazione salariale rispetto agli italiani. Il 78,3% ritiene che non sia giusto che nei paesi ad alto reddito i migranti guadagnino il 12,6% in meno all'ora rispetto agli italiani (gennaio 2021)
Completiamo il report con quella che risulta essere la principale preoccupazione dei rispondenti: il 99,5% crede nel cambiamento climatico e il 99% teme che possa avere ripercussioni sulle future generazioni.
"Il presente questionario, a cui hanno risposto 200 persone, non è rappresentativo di un territorio con più di 40.000 abitanti. Nonostante ciò, riteniamo utile avere dei dati a supporto quando si trattano temi così delicati e pensiamo che sia un buon metodo per alimentare un dibattito costruttivo", scrive il collettivo UANM.
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