Tu sei qui: AttualitàI detenuti minorenni di Napoli a lezione di ambiente a Punta Campanella: 7 gennaio immersione con i sub nella Baia di Ieranto
Inserito da (PNo Editorial Board), lunedì 2 gennaio 2023 11:58:58
Sabato 7 gennaio i ragazzi dell'area Penale di Napoli si immergeranno con i sub di Mare Nostrum nella Baia di Ieranto, porta della Costiera Amalfitana.
Poi, con la navetta messa a disposizione da Archeoclub D'Italia, ci sarà anche la visita ai principali monumenti di Massa Lubrense e all'Area Marina Protetta "Punta Campanella" con Museo Multimediale e ospedale delle tartarughe.
«Accogliamo con grande favore questa bellissima iniziativa dell'Archeoclub Nazionale con la quale abbiamo firmato un protocollo di collaborazione già da tempo. È un'iniziativa molto importante che rientra nelle nostre politiche di inclusione. Uno dei principali obiettivi del mio mandato è rendere fruibile a tutti lo straordinario patrimonio naturale dell'Area Marina Protetta Punta Campanella, nel pieno rispetto dell'ambiente e coniugando la tutela con la fruizione. Siamo pronti ad ospitare i ragazzi dell'Area Penale di Napoli e la stampa per mostrare le nostre meraviglie sommerse e quanto sia importante prendersene cura e tutelarle», ha dichiarato Lucio Cacace, Presidente Area Marina Protetta "Punta Campanella".
«Sabato 7 Gennaio, la stampa potrà essere con noi, imbarcarsi con noi ed entrare, occasione unica, nella Baia di Ieranto, con ogni probabilità tra le più belle al Mondo e assistere all'immersione dei ragazzi dell'Area Penale di Napoli in quella che è la porta di accesso alla Costiera Amalfitana. Siamo felici che i ragazzi del progetto Bust Buster, possano vivere questa esperienza subacquea, ampliando le loro conoscenze e la loro cultura del mare. Conosceranno una realtà diversa, impareranno cosa voglia dire "trekking subacqueo", si immergeranno in un habitat differente e impareranno a essere ancora di più squadra. Ho da sempre creduto e supportato la cooperazione tra istituzioni ed enti del terzo settore, perché grazie a tutto questo oggi possiamo creare eventi di riscatto e formazione», ha detto Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D'Italia.
A lui ha fatto eco Domenico Palumbo (Consigliere Nazionale Archeoclub D'Italia): «Massa Lubrense ha una storia antichissima che si allaccia al mito delle Sirene e alla presenza, su Punta Campanella, dell'Antico Athenaion sacro a Minerva. Quando l'imperatore Tiberio sposta la sede imperiale a Capri, tutta l'area del golfo pullula di ville marittime di straordinaria magnificenza, una delle quali ha restituito 12 nicchie di un incredibile ninfeo in pasta. Se il nome 'Massa' compare nella documentazione longobarda per indicare un luogo atto alla cultura, l'attributo 'lubrensis', quale corruzione di 'de-lubrum' viene mantenuto dall'Episcopato. Nel Medioevo la città è ghibellina e la sua storia d'indipendenza è messa a dura prova con la distruzione del cuore della città, quello all'Annunziata, ad opera di Ferrante d'Aragona; a seguire, la decimazione ad opera dei Turchi, nell'invasione del 1558. Ma la storia non finisce qui: Padre Vincenzo Maggio, della Compagnia di Gesù, costruisce il Collegio dei Gesuiti che diventa una scuola di formazione di primissima importanza; il commercio con Napoli è talmente intenso che un intero rione presso il molo partenopeo viene chiamato 'Porta di Massa'; Ignazio Chiajese e suo figlio cominciano ad arricchire di 'riggiole maiolicate' buona parte delle Chiese sul territorio. Quando Gioacchino Murat, soggiornando a Massa, coordina le manovre nella guerra contro gli inglesi per il controllo di Capri, l'intero paese è già famoso per esser stato meta del Grand Tour e per aver dato alla Repubblica partenopea del 1799 i loro campioni della libertà. Tutto questo proveremo a comunicarlo in breve, lasciando però che siano parole come 'orgoglio', 'onore' e 'riscatto' a farci da guida».
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