Tu sei qui: AttualitàGiornata mondiale della libertà di stampa e Giornata della memoria dedicata ai giornalisti uccisi da mafie e terrorismo
Inserito da (LdA Journals), martedì 3 maggio 2022 19:49:37
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa e Giornata della memoria dedicata ai giornalisti uccisi da mafie e terrorismo, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«La Giornata mondiale della libertà dell'informazione indetta da Onu e Unesco si apre quest'anno con un bilancio purtroppo drammatico. Sono 24 i cronisti uccisi nel 2021 e quasi 500 gli imprigionati.
Un dato destinato a salire con la guerra di aggressione della Federazione Russa all'Ucraina, attualmente in corso. Su di essi intensa deve essere l'attenzione dell'opinione pubblica internazionale.
Si tratta di un prezzo altissimo pagato da chi è chiamato a onorare con coerenza la professione: essere testimoni di verità, attraverso le parole, le immagini. Testimoni che hanno talvolta pagato con la loro vita l'esposizione dei fatti, spesso scomodi per i poteri costituiti, dando voce al pluralismo vitale della società, senza il quale saremmo tutti più poveri e meno liberi. Testimoni di libertà che hanno voluto rendere effettiva quella di espressione, coscienti di come una cittadinanza consapevole, attiva, capace di confrontarsi e approfondire, passa attraverso il loro servizio. La libertà di stampa, insieme alla libertà di essere informati, è il termometro della salute democratica di un Paese. Ce lo insegnano in questi giorni i drammatici avvenimenti della guerra in Ucraina. È compito della comunità internazionale ai vari livelli rendere effettivi questi diritti».
Ad offrirci uno spunto di riflessione sull'argomento è Sigismondo Nastri, professore e decano dell'informazione in Costiera Amalfitana, che in un post ha sottolineato lo stato dell'informazione in Italia: «Celebrando la Giornata mondiale della libertà d'informazione indetta da Onu e Unesco, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dichiarato che "la libertà di stampa è il termometro della democrazia di un Paese". Anche di un Paese come l'Italia, abbastanza acciaccato, dato che nella classifica mondiale sullo "stato di salute dell'informazione e l'esercizio della professione", stilata da Reporter senza frontiere, è collocato al 58° posto, retrocedendo di ben diciassette posizioni rispetto all'anno scorso.»
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